INTERVISTA TC - Maccarrone: "Combine? Vi racconto tutta la verità"

27.12.2019 20:30 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
Maccarrone ai tempi di Messina
Maccarrone ai tempi di Messina
© foto di Giuseppe Scialla

Combine, partite truccate, frode sportiva. O niente di tutto questo. Uno tsunami mediatico ha travolto Giordano Maccarrone nelle ultime settimane. Il difensore classe ‘90, che ha iniziato questa stagione del Foggia dopo un lungo passato in Lega Pro, è stato coinvolto nell’inchiesta ‘Corner Bet’, che sta facendo luce su possibili partite alterate della passata stagione. La situazione, però, sembrerebbe diversa da quanto apparso in un primo momento, come afferma a TuttoC.com in esclusiva lo stesso Maccarrone.

Partiamo dalla sostanza. Per cosa andrà a processo? Di cosa è accusato?
“Reato di pericolo. La mia colpa sarebbe quella di aver conosciuto delle persone con cui ipoteticamente avrei potuto fare una combine. Ci tengo a precisare che non mi è stata contestata nessuna combine, né tentata né consumata, né di aver guadagnato soldi in maniera illecita”. 

Eppure c'è un'intercettazione, in dialetto, che la riguarda e che tradotta in italiano recita: "Se sabato non gioco, siamo persi".
“Mi si può accusare di essere presuntuoso. Ma se dovessi fare una combine non mi metterei sicuramente al cellulare né direi certe cose. Volevo semplicemente intendere che senza di me la squadra avrebbe fatto fatica. E per questo bastava andare a vedere le pagelle di quelle settimane”.

Si è parlato di arresti, domiciliari e manette.
“Io non sono ai domiciliari né in carcere. Gli arresti sono decaduti il giorno stesso perché l’associazione a delinquere non sussiste. E superato l'iter da seguire in questi casi sono tornato libero. Non mi hanno mai messo le manette, né ci sono stati lampeggianti o altro. Ho seguito gli agenti in questura, ho firmato un paio di documenti e poi sono tornato a casa".

Passiamo alle tre partite, contro Trapani, Sicula Leonzio e Rende. Si è parlato di possibile alterazione di calci d'angolo, espulsioni e risultati.
"La prima non l’ho giocata, la seconda è finita 0-0, risultando tra i migliori in campo, e nella terza sono uscito dopo venti minuti, messo ko da un infortunio al tendine che mi creava problemi da tempo e che mi ha tenuto fermo per un paio di mesi. Ma a parte questo: come fa un giocatore da solo a causare tutti i calci d'angolo che gli servirebbero per vincere una schedina? Dovrei mettermi a calciare fuori la palla almeno 8-10 volte. Direi che si sarebbe notata una follia del genere. Senza contare che non sono mai stato espulso, altro dettaglio non da poco. Inoltre non risultano né flussi anomali né altro. E vorrei ricordare che non c'è alcuna accusa di tentata combine nei miei confronti".

Patteggerà un'eventuale pena?
“Assolutamente no. Non voglio patteggiare perché non sono colpevole di nulla. Sarebbe semplicissimo farlo e anche conveniente. Ma non voglio perché non voglio prendermi mezzo grammo di questa colpa. Spiegherò al giudice la mia paradossale situazione. Sono accusato, semplicemente, di conoscere delle persone. Non patteggerò perché nessuno può mettere in dubbio il sudore che ho versato per le maglie che ho indossato, dando sempre il massimo e conquistandomi la stima di tifosi e addetti ai lavori. A parlare per me sono i numeri, con i voti praticamente sempre dalla sufficienza in su e articoli di giornale positivi sulle mie prestazioni".