INTERVISTA TC Mingazzini: "Calcio che cambia, ma si arrivi all'anno 0"

12.05.2018 14:00 di  Claudia Marrone  Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC Mingazzini: "Calcio che cambia, ma si arrivi all'anno 0"
© foto di Claudia Marrone

Dà l'addio al calcio giocato Nicola Mingazzini, centrocampista che ha chiuso la carriera alla Lucchese: da tempo, puntualmente, a giugno si sentiva dire che il classe '80 avrebbe smesso, ma puntualmente lo si rivedeva in campo. Stavolta no, è tutto ufficiale.
I microfoni di TuttoC.com ripercorrono con il giocatore il calcio da lui vissuto.

Termini una lunga carriera. Come hai visto cambiare il calcio negli anni?
"Per cambiare, è cambiato molto, secondo me adesso entra più nello specifico, si va alla ricerca del particolare: non so se questi erano aspetti anche appartenenti a qualche anno fa, molte cose da giovane forse le valutato diversamente, ma mi sembrava tutto più generico. Ora si cerca molto di più la perfezione, credo che in questo senso sia migliorato molto. Tutto però si lega alla questione del lavoro".

Questione Squadre B, che probabilmente vivrai da allenatore.
"Se si riparte da zero, anche nel futuro c'è spazio per i giovani, di bravi e talentuosi se ne vedono, e i meriti vengono fuori. Questa riforma può essere positiva da un punto du vista sportivo, non entro nel merito dell'aspetto economico o del campionato, ma di sicuro dà modo a tanti giovani di fare esperienze vere, con i giovani che si trovano ad avere opportunità importanti: per come sembra, saranno competitive al massimo, si andrà sempre alla ricerca del risultato. Basta comunque non alterare la regolarità del torneo".



Tante, troppe, squadre falliscono. Come si può arginare questo fenomeno?
"Quest'anno è stato uno stillicidio. Non sono io a dire cosa fare e cosa no, ma così non si può andare più avanti. Anche perché non è giusto che società, come a esempio la Lucchese, che fanno sacrifici, non siano poi premiate a dovere. Può darsi sia davvero un anno 0 quello venturo, anche perché torno a ripetere che i campionati vanno salvaguardati: se negli anni indietro, anche per la nuova formula playoff, il campionato mi sembrava di ottimo livello, adesso credo che qualitativamente si sia abbassato di nuovo".

Ma veniamo al tuo personale: una foto della tua carriera.
"La foto più bella è senza dubbio il gol all'ultima giornata a Bologna nella gara contro il Catania: era la stagione 2008-2009, esultai sotto la Curva rossoblù, anche perché quella rete ci permise di arrivare alla salvezza. Chiaro che poi ci sono tanti ricordi, ma il migliore è sicuramente quello, li ho passato cinque splendidi anni".

Che consiglio daresti, oggi, al te ventenne?
"Avevo via la testa da 40enne!
(ride, ndr) Mi sento però di dare un consiglio ai 20enni di oggi: dovete cercare di fare tanto ogni giorno per la vostra carriera, il vostro lavoro e il vostro divertimento. Uno dei messaggi più belli che ho ricevuto al momento del mio addio al calcio giocato, è stato quello del padre di uno dei miei giovani compagni, che mi ha ringraziato perché, nonostante il figlio abbia spesso giocato a posto mio, è maturato anche seguendo i miei consigli, che si ritroverà in futuro".