INTERVISTA TC Morrone (Adicosp): "Non è il momento per le Squadre B"

11.05.2018 10:30 di  Claudia Marrone  Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC Morrone (Adicosp): "Non è il momento per le Squadre B"
© foto di TLP

Al netto di playoff e playout ancora da giocare, in Serie C tiene banco più che mai la questione legata alle squadre B delle big di Serie A. Di questo tema, TuttoC.com ne parla con Alfonso Morrone, in qualità di presidente Adicosp, oltre che DG del Racing Fondi.

Squadre B a partire dalla prossima stagione. E' davvero il momento?
“Mi sembra strano che si attui subito questo provvedimento. Lunedì è stata anche fatta una riunione, e inoltre esistono norme che vietano riforme immediate per l'anno seguente, oltre poi a esserci una decisione del Collegio di Garanzia in funzione dell’Alta Corte, presa nell’estate del 2014 quando fu riammesso il Novara per garantire il format di B a 22. Vale per tutti i campionati, e quindi permette i ripescaggi che non posso essere bloccati. Solo se non si arriva a 60 squadre potrà essere aperto un bando”.

Ma come cambierà la C con queste seconde squadre?
“C'è da capirlo, a esempio si dovrà vedere se avranno diritto al voto o gli stadi a norma, ma anche capire lo status dei calciatori in caso di retrocessione nei dilettanti: servono quindi tempi tecnici per le valutazioni del caso. Nelle intenzioni arriveranno le Squadre B, ma ora la vedo dura. Anche se una riflessione va fatta: escludere i ripescaggi in D vuol dire non tener conto di chi vince playoff e Coppa...ma davvero vincere non conta più niente? Si deve dare merito a chi vince in Serie D e salvaguardare nei ripescaggi i virtuosi. Ripeto, come già detto in passato, che si deve dare la possibilità ha chi ha dato dimostrazioni di virtù di poter stare nel calcio”.



E per quel che invece riguarda i settori giovanili?
“Non credo che ci saranno ripercussioni negative, al massimo sono le valorizzazioni che ne risentono di più, e di conseguenza i club, che ammortizzavano in un certo senso i costi”.

Non si sta tentando di scimmiottare in malo modo la politica spagnola?
“In Spagna questo sistema ha dato i suoi frutti, ma qui credo si debba partire dal valorizzare maggiormente i campionati Primavera, devono diventare più competitivi. Io sono scettico circa questa politica, l'Italia è bella perché è anche il paese dei campanilismi, che andrebbero mantenuti anche nel calcio, e si perderebbero con le squadre B; poi come presidente Adicosp sottolineo il fato che verrebbero a mancare posti di lavoro, perché non sarebbero reali le 60 formazioni, visto che poi quelle di Serie A avrebbero già il loro organico. Anche questo è un aspetto da regolamentare”.

Può essere Abete l'uomo che risolve il tutto?
“Per me quella di candidare Abete per la presidenza alla FIGC è una cosa saggia, in pochi posso reggere. Abete ha già dato dimostrazione di basso profilo e di onesta, si dimise quando le cose non andavano, e al mondo di oggi è cosa rara quella del fare un passo indietro. E' l'uomo giusto, e la decisione è stata saggia. Ora mi auguro, senza nulla togliere a chi sta mandando avanti adesso la Federazione, che si vada quanto prima alle elezioni”.