INTERVISTA TC - Padalino: "Südtirol più forte Padova? Direi più continuo"

24.11.2021 20:30 di Raffaella Bon   vedi letture
Pasquale Padalino
TMW/TuttoC.com
Pasquale Padalino

Pasquale Padalino, tecnico di grande esperienza in Lega Pro, a TuttoC.com ha commentato la situazione esoneri: "Penso che probabilmente all'inizio qualcosa si è sbagliato, ma è anche vero che si è molto precipitosi nel cambiare: dipende poi quali sono i programmi e i rapporti di lavoro che si portano avanti. Nel momento in cui prendi un allenatore già sai dove vai a parare, per cui non dovresti meravigliarti di alcuni comportamenti, ma è oramai un'abitudine. Lo si vede anche in D: a Novara è andato via Di Bari con la squadra prima in classifica. E' una situazione anomala".

Diamo uno sguardo alla Coppa Italia odierna: il Padova ha battuto la Viterbese.
"Era abbastanza pronosticabile, sulla carta c'erano poche possibilità per la Viterbese".

Il Südtirol si è confermato battendo 3-0 il Teramo al 'Bonolis'.
"Ad oggi è la squadra più accreditata per salire in B, anche se il campionato è ancora lungo. E' una società che da anni programma la promozione, per cui per certi versi direi nulla di nuovo. Più forte del Padova? Direi più continuo. Il campionato comunque porta anche delle sorprese e non sempre vince chi sulla carta è avvantaggiata ai nastri di partenza. Oggi il Südtirol ha una migliore continuità".



La Fidelis Andria si è affermata sul Piacenza.
"La Fidelis Andria ha avuto delle difficoltà in campionato, nonostante il cambio di allenatore. Ha comunque dimostrato in alcune partite di aver cambiato l'andamento di inizio stagione. Per il prossimo turno sarà tutto in sospeso anche se sulla carta - rispetto alle altre qualificate - sembra sfavorita".

Il Catanzaro ha staccato il pass, ma è finito sotto i riflettori per le parole del dg Foresti contro i tifosi.
"La famiglia Noto è importante e solida economicamente. Il calcio a Catanzaro non può finire: non credo che Noto voglia lasciare il lavoro a metà, anche se la programmazione può essere lunga".

Un'altra piazza che lei conosce bene è quella di Grosseto, che sta vivendo una situazione difficile.
"E' una piazza importante in cui qualcosa non sta andando come dovrebbe: occorre programmazione e bisogna fare i conti con la realtà. E' difficile essere protagonisti senza investire. Ora però potrebbe assestarsi per programmare il futuro in modo diverso".