INTERVISTA TC - Pontedera, Caponi: "Avevo perso le motivazioni"

13.08.2020 07:30 di Stefano Scarpetti   vedi letture
Andrea Caponi
TMW/TuttoC.com
Andrea Caponi

Quando pensi ad Andrea Caponi, il riferimento automatico è al Pontedera e alla maglia granata. Non potrebbe essere altrimenti per chi come lui è nato nella "Città della vespa" e ha indossato quella casacca per otto stagioni delle 12 complessive della sua carriera. Pochi giorni fa il capitano ha firmato il rinnovo del contratto con il club, quindi sarà ancora punto di riferimento della squadra che sta per nascere. Ha parlato ai microfoni di Tuttoc.com a partire dalla firme e dalle prospettive di questo campionato, che sarà sicuramente molto particolare rispetto al solito.

Partiamo dal prolungamento del contratto, obiettivamente è stato più difficile rispetto al solito

Effettivamente si, dopo il lockdown stare a lungo fermi è stato pesante. Successivamente c'era la possibilità di disputare i playoff, non giocarli ha fatto in un primo momento un pò male, visto dalla parte di un calciatore disputare la postseason da quarti era qualcosa di molto bello. Poi ovviamente entrano in gioco altre dinamiche che una società deve valutare. Tutto questo mi aveva fatto perdere le motivazione, la chiacchierata con il direttore Generale Paolo Giovannini ha permesso che si trovasse un accordo, anche perchè ho pensato a quanto tengo a questa società e quanto Pontedera possa rappresentare per me".

Nel frattempo si sono fatte avanti alcune squadre, quanto è andato vicino a lasciare il club?

"Quando un giocatore è in scadenza è normale che arrivino offerte, in questa situazione difficilmente si prosegue il rapporto con il club di appartenenza. Invece è andata così, io adesso sono molto motivato e pronto ad affrontare una nuova stagione. Come le dicevo prima pensandoci bene ha prevalso la lucidità, la scelta migliore è stata quella di sposare il progetto. Ho grande fiducia nel direttore, ogni anno costruisce buone squadre, la società è rinnovata, c'è entusiasmo, si sono state fatte cose importanti dal momento del loro ingresso. Ci sono tutti gli ingredienti per poter far bene".

Si avvicina una nuova stagione, sarà quella che tutti noi ci auguriamo sia post-covid: con quale spirito la affronterete?

"Stiamo vivendo una situazione strana, sono sei mesi che non giochiamo una partita. L'ultima è stata disputata alla fine di febbraio, sembra quasi di aver smesso l'attività agonistica. In questi giorni faremo i tamponi poi inizierà la preparazione atletica, la nostra speranza è che con tutte le cautele imposte dalla pandemia si possa tornare a fare il nostro lavoro come è sempre stato. Sarebbe bello poterlo fare con il pubblico a seguirci, capisco che prendere decisioni in questo senso non sia semplice, ci auguriamo comunque di tornare alla normalità quanto prima".

Abbiamo accennato in precedenza dei playoff, si aspettava che li vincesse la Reggiana?

"Sono state tutte partite molto avvincenti, l'ho seguite tutte con grande interesse e curiosità. A mio avviso ha vinto la squadra arrivata alla finale in condizioni fisiche e mentali migliore rispetto alle altre. Per il resto c'è da fare una considerazione sul girone A: tutti gli anni si parla del raggruppamento più debole, poi però conti alla mano due squadre, Novara e Carrarese sono arrivate in semifinale a dimostrazione del fatto che certe valutazioni sono affrettate".