INTERVISTA TC - Pres. Cavese: "Mister Modica? Pronti a rinnovare"

18.02.2019 23:30 di  Sebastian Donzella  Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Pres. Cavese: "Mister Modica? Pronti a rinnovare"
TMW/TuttoC.com
© foto di Andrea Rosito

Quattro match senza sconfitte, l'assurdo match non giocato di Matera nel mezzo, due trasferte con le prime della classe. Periodo molto intenso per la Cavese e per il suo presidente, Massimiliano Santoriello, intervistato in esclusiva da TuttoC.com.

Trapani questo weekend e Juve Stabia nella prossima trasferta.
"Due gare belle toste e impegnative, ci penseremo una per volta. Ora la testa è a Trapani, vogliamo portare a casa un risultato positivo che ci consenta di allungare la striscia".

Tre pareggi e una vittoria, contro la Sicula Leonzio. Paradossalmente nella gara in cui meritavate meno i tre punti dopo averli persi nelle altre. 
"Il calcio è fatto così, a volte fai tanto e non raccogli quanto sperato, e nella maggior parte dei casi capita a noi. A volte però fai di meno e fai risultato. A prescindere da questo, muoviamo continuamente la classifica e questo mi soddisfa. Intanto abbiamo praticamente raggiunto la salvezza che era il nostro obiettivo principale. Un plauso da parte mia allo staff dirigenziale, al mister e alla squadra". 

Intanto è arrivato un pareggio con la Viterbese.
"È l'emblema di quello che mi aspetto. Un club costruito per salvarsi e rinforzato a gennaio si scontra con un team di grandi nomi e non sfigura, anzi. Abbiamo fatto una bellissima figura, loro sono riusciti a pareggiare solo nel finale dopo che avevamo mancato in più occasioni il colpo del Ko. Poi qualche mugugno ci può stare da parte di qualche tifoso, tutti vorremmo sempre vincere. Però aver quasi vinto contro una squadra del genere la dice lunga sulle capacità della Cavese".

E i playoff?
"Ancora ci è mancato quel passettino per entrarci. Ma ci sono ancora una decina di partite e daremo il massimo per raggiungere questo nuovo obiettivo. Sarebbe un peccato non provarci, non abbiamo più nulla da perdere".

Passerete alla storia come l'ultima gara del Matera tra i professionisti.
"Un'esperienza poco piacevole, non è stato bello essere la squadra che ha decretato la fine di un club importante come quello lucano. Spiace per la città e i tifosi del Bue, ma le regole vanno rispettate anche se comportano scelte dolorose. Ed è proprio con profondo dolore che siamo stati, nostro malgrado, protagonisti di tale evento".

Oggi anche il Pro Piacenza è stato escluso ma solo dopo averne prese 20 a Cuneo.
"Quando non ci sono più le condizioni è meglio fermarsi. Nella difficoltà delle due situazioni è stata migliore la fine del Matera che ha evitato partite come quella di ieri". 

Un anno pieno di novità belle e brutte in Lega Pro al vostro ritorno...
Per me è tutto molto nuovo e a volte anche molto strano. Alle novità ci stiamo adeguando strutturalmente, per le stranezze son sicuro che la nuova governance di Gravina e Ghirelli apporteranno i giusti correttivi".

Mister Modica resta?
"Direttore e tecnico hanno sposato questa causa in D, gliene va dato atto. Avevo chiesto la salvezza e me l'hanno consegnata. Difficile trovare persone così prima di tutto dal lato umano. Per questo spero di poter progettare con loro il futuro. Il tempo di sistemare un paio di piccole cose in società e poi chiamerò mister e staff per il rinnovo. Di meglio non poteva capitarmi: a breve ci siederemo a ragionare con determinati progetti e determinate garanzie. Paura che vada via? Il rischio fa parte del gioco però quando hai gli stessi obiettivi e una certa stabilità allora tutto diventa più facile".

Qualche settimana addietro si è sfogato contro la mollezza di qualche giocatore. Adesso come va?
"Tanto è stato fatto, tanto si poteva fare meglio e tanto si può fare ancora meglio. Sono un perfezionista, tutti i giorni chiedo qualcosa in più a me stesso e lo chiedo anche ai calciatori. Essendo uno sport di squadra c'è il rischio di cullarsi e adagiarsi sul compagno, a me invece piacciono i calciatori che si prendono le loro responsabilità. Perché questa piazza se lo merita. Parliamo di una piazza che ha avuto la fortuna e il dolore di vivere un personaggio come Catello Mari. Per questo in ognuno dei miei voglio vedere un Catello Mari e loro lo sanno. Il calcio è fatto di precarietà, Matera stessa ci insegna che i ragazzi sono fortunati a stare qui a Cava, in una società solida, visti i tanti calciatori a spasso. Sanno che devono lottare per farsi riconfermare".