INTERVISTA TC - Pres. Lucchese: "Colpo Minala? Una bella intuizione. Lo stadio è essenziale"

26.10.2021 15:00 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Pres. Lucchese: "Colpo Minala? Una bella intuizione. Lo stadio è essenziale"
TMW/TuttoC.com

La vittoria con la Viterbese, poi il colpo Joseph Minala a centrocampo. La Lucchese si muove, sia in classifica che sul mercato. Ne abbiamo parlato con Alessandro Vichi, presidente della società toscana: "Diciamo che gli ultimi sette giorni sono stati importanti per noi - dice a TuttoC - in queste tre partite, Pontedera, Fermana e Viterbese, abbiamo raccolto sette punti ci hanno risollevato parecchio a livello di classifica. Sono stati molto molto importanti, anche se la fiducia che questo avvenisse c'era, perché la squadra, nonostante l'handicap di essere partiti in ritardo, c'è".

Siete a ridosso dei playoff. Che obiettivo vi siete dati?

"Una salvezza tranquilla. Noi stiamo programmando un percorso di almeno tre anni, per il quale ci dobbiamo organizzare bene a livello societario. Consideri che siamo partiti nel luglio 2019, la società è storica sì ma siamo ripartiti dalla D e c'è tanto da costruire. Il settore giovanile, per esempio, era stato praticamente azzerato. Non possiamo fare dei voli pindarici, poi è chiaro che se viene fuori qualcosa di ulteriormente positivo, per esempio i playoff, ci giocheremo quel che viene, ma il nostro obiettivo è una salvezza tranquilla".

In estate avete temuto di non poter giocare in C?

"C'è stata una settimana di tensione, non si capiva bene quali fossero i paletti della federazione. Sapevamo che rispetto alle altre squadre ripescate avevamo dei vantaggi importanti, eravamo a posto coi requisiti per primeggiare in una ipotetica graduatoria. Abbiamo perso venti giorni per capire cosa si doveva fare; passato questo impasse ci siamo dati da fare per capire cosa serviva. Lei sa che il ripescaggio è costato 300 mila a fondo perduto, però la città lo meritava. Abbiamo dovuto ricostruire la squadra a fondo, della rosa dell'anno scorso sono rimasti in tre: siamo partiti in ritardo e per questo un po' di fatica iniziale c'è stata, si è vista. Però abbiamo ripreso il tempo perduto".

La scelta dell'allenatore è stata fatta pensando a quale categoria?

"Pagliuca è un tecnico che noi conoscevamo già, nel 2014 è stato a Lucca, quindi la scelta è stata fatta più per il suo modo di allenare che per la categoria. Se era D benissimo, se era C altrettanto bene, è un allenatore che durante la settimana lavora a livelli altissimi. Noi vogliamo una squadra che lotti e che faccia emergere i giovani, è un allenatore che sa lavorare benissimo da questo punto di vista".

Voi avete beneficiato del ripescaggio. Ghirelli propone di abolirli, che ne pensa?

"È un tema complicato, in certe situazioni si dà la possibilità a società che pagano di rientrare in un campionato che le compete. Però guardo al quadro generale, per esempio a quello che succede ad alcune squadre importanti in difficoltà: senza controlli adeguati sui requisiti delle società si creano difficoltà che a un certo punto si palesano. Se qualcuno ha scheletri negli armadi a giugno, poi si vede a settembre-ottobre. Da una parte, ripescaggi e riammissione danno la possibilità a chi ne ha le carte in regola, dall'altra se si dà la possibilità di giocare a chi non è in regola si rischia di falsare un campionato".

Capitolo mercato, come è nata la possibilità Minala?

"Noi abbiamo giocatori a centrocampo che ancora non si sono ancora fatti vedere. Per esempio abbiamo preso uno come Picchi, di cui sappiamo il valore: di fatto oggi probabilmente lo avremo a disposizione tra un paio di settimane. Il reparto andava indubbiamente rinforzato con giocatori di spessore ed esperienza. È stata una fortuna e una coincidenza arrivare a Minala: ci si muoveva sugli svincolati per trovare qualcosa d'importante, è stata una casualità e non ce la siamo fatta scappare. Il ragazzo è arrivato ieri mattina e ieri pomeriggio abbiamo definito tutto".

In che senso una casualità?

"In questo mondo a volte ci sono dei contatti o delle amicizie, è venuto fuori che fosse svincolato, non si capiva perché lo fosse. Le qualità del giocatore non si discutono e quindi abbiamo approfittato, verificando nel dettaglio come stesse: è integro e quindi questo affare dà la possibilità a lui di rimettersi in gioco e avere una rivalsa sul mercato italiano. Quanto a noi, noi uno così in Lega Pro credo possa fare la differenza. Diciamo che è stata una bella intuizione del nostro ds Deoma".

Finita qui o ci dobbiamo aspettare altri colpi tra gli svincolati?

"No, sugli svincolati per ora ci si ferma. A gennaio, in base alla classifica del momento, probabilmente interverremo. Però attualmente, a meno non capiti qualche occasione veramente clamorosa, rimaniamo così. Anche perché poi da qui a gennaio si parla di un paio di mesi".

Ora sfida alla prima della classe, la Reggiana.

"Sulla carta potrebbe essere una partita impossibile, però il pallone è tondo e finora nessuno ci ha messo sotto. Abbiamo giocato con Ancona, Entella, Modena: a cinque minuti dalla fine col Modena eravamo 1-0, dominando la partita. Noi andiamo lì per giocarcela, sappiamo che la Reggiana ha un tessuto di squadra superiore e ambizioni superiori, ma la nostra filosofia è di giocarcela con tutti".

A luglio la società aveva definito temporaneo il suo avvicendamento con Bruno Russo. Ci racconta come funziona la Lucchese?

"Intanto, per il momento l'assetto societario continua così. Vede, noi siamo una famiglia di quattro soci: io faccio il presidente ma siamo quattro presidenti. È normale che ci siano dei ruoli da ricoprire, ma siamo tutti allo stesso livello, cambia poco chi fa il presidente. La qualifica, ripeto, serve, ma siamo quattro presidenti".

Chiudiamo con lo stadio. In primavera confermato il restyling?

"È una priorità, quando siamo partiti a luglio 2019 abbiamo palesato fin da subito che, se non ci fosse stato un nuovo stadio, sarebbe stato inutile fare un percorso di progetto sportivo. Per noi continua a essere una cosa essenziale e determinante, altrimenti il calcio a Lucca non può avere un futuro. Lo stato dell'arte è che noi abbiamo fatto tutto quanto era necessario, abbiamo passato la prima conferenza di servizi; ora siamo nella fase in cui il Comune di Lucca dovrà dichiarare se è di interesse pubblico. Se sì, ci sarà la prassi del bando di gara e quindi si dovrebbe partire come lei ha detto nella primavera o nell'estate del 2022. Sa che siamo in Italia, la burocrazia è estremamente lunga: la legge sugli stadi è chiara per chi fa calcio ma non altrettanto per chi amministra gli enti pubblici. Serve pazienza, ma ai fini nostri senza stadio non ci può essere calcio a Lucca".