INTERVISTA TC Pres. Olbia: "Capire bene quale sia la mission della C"

10.05.2018 14:10 di Claudia Marrone Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC Pres. Olbia: "Capire bene quale sia la mission della C"
TMW/TuttoC.com
© foto di Sandro Giordano/Olbia Calcio

Sta tenendo banco, nelle ultime ore, la questione legata all'ingresso, a partire dal prossimo campionato di Serie C, delle cosiddette squadre B dei club di Serie A. Per un parere in merito, i microfoni di TuttoC.com contattano il presidente dell'Olbia Alessandro Marino, al comando di una delle squadre che ha fatto dei giovani un patrimonio. 

Incongruenze tra le parole di Costacurta e l'assemblea di C, ma le Squadre B sembrano ormai prossime.
"Al di la delle incongruenze, ogni riforma che viene inserita in modo univoco e no organico porta spesso a effetti indesiderati e credo che questa delle seconde squadre non tenga conto di ricadute specifiche: mi riferisco, a esempio, a quanti minuti si tolgono alle squadre di Serie C per la valorizzazione dei giovani. Buona parte della categoria sta rispettando la mission, che però così verrebbe tolta: può darsi che i club di Serie A, non vedendo molto minutaggio per certi elementi, abbiano espresso malcontento, ed ecco quindi che si è accelerato il tutto".



Cambia quindi il ruolo della Serie C con questa riforma?
“Ci sarà da capire quale sarà la mission della C nel sistema calcio: creare di proprio pugno nuove leve o valorizzare i giovani altrui? Basta capire intanto bene questo, anche dal punto di vista economico, perché altrimenti si perde l'occasione per creare il sistema calcio Italia”.

Per quel che riguarda l'aspetto economico a cosa si riferisce?
“Il progetto non sarà ovviamente per tutte le squadre di Serie A, anche se la categoria non volesse dipendere dalla C non tutte le formazioni possono permettersi le seconde squadre, quindi per forza si dovrà proseguire con le valorizzazioni. Auspico che la FIGC conceda una modifica all'articolo 103, che penalizza chi fa formazione di giovani: è opportuno anticipare i premi delle valorizzazioni, per rendere più sostenibili i campionati”.

I settori giovanili che fine faranno?
“I settori giovanili sono un'arma a doppio taglio, perché senza un equilibrio economico non si può investire. Chiaro che i settori giovanili sono la massima ambizione di tutti i club, ma diventa dura far calcio in un certo modo. Quando parlo di riforme organiche intendo anche questo, prima il trovare un equilibrio economico, poi il procedere con le novità”.