INTERVISTA TC - Pro Sesto, Pecorini: "Seregno? Si tratta di sopravvivenza"

29.04.2022 17:30 di Valeria Debbia Twitter:    vedi letture
Simone Pecorini
Simone Pecorini

Una rete per battere il Lecco e consolidare il quartultimo posto in classifica (e il vantaggio che ne conseguirà ai playout), la dedica allo sfortunato compagno Caverzasi (lesionatosi il legamento crociato anteriore), poi a sua volta l'infortunio muscolare (che non dovrebbe comunque compromettere la sua presenza nella doppia sfida per la salvezza): Simone Pecorini, terzino della Pro Sesto, è inevitabilmente finito sotto i riflettori e i microfoni di TuttoC.com lo hanno quindi raggiunto.

Prima di tutto come stai visto che sei stato costretto ad uscire 20' dopo il gol vittoria?
"E' stato un piccolo problema muscolare, ma niente di preoccupante. Stiamo cercando di far sì che io possa recuperare, di modo da arrivare al meglio alla prima sfida playout col Seregno. Dovrebbe essere una situazione abbastanza gestibile".

Il gol e il pensiero è subito corso a Denis Caverzasi...
"Dispiace tanto per Cave, prima di tutto perché è un giocatore fortissimo e la sua assenza è arrivata in un momento delicato della stagione, ci avrebbe potuto dare una grossa mano per raggiungere la salvezza. Mi sembrava il minimo fare un piccolo gesto per fargli tornare il sorriso giusto per qualche minuto, visto che il periodo per lui sarà difficile. Ma lo supererà alla grande perché è forte come ragazzo e come giocatore".

Un gol importante soprattutto per il morale perché così vi potrete presentare ai playout forti di un doppio successo (prima del Lecco avevate infatti battuto la Virtus Verona al suo domicilio). Tra l'altro in stagione non vi è riuscito così facilmente di ottenere una serie di successi, solo una volta avete inanellato un tris di vittorie...
"Sicuramente quest'anno strisce positive - come hai ben detto tu - ne abbiamo fatte poche. E' stata una stagione complicata, ma ora dobbiamo pensare solo ai playout. Chiudere con due vittorie fa bene al morale, può permetterci di lavorare con più convinzione nei nostri mezzi. Sappiamo che saranno due partite difficili, ma stiamo cercando di prepararle al meglio".



Se guardiamo, invece, al vostro avversario, il Seregno, forse loro non hanno il morale alle stelle: non vincono dal 16 marzo, anche se all'ultima giornata sono riusciti a recuperare un doppio svantaggio contro il Piacenza. Ma in campionato, contro di voi, hanno perso in casa e pareggiato al 'Breda'. So che sono solo speculazioni allo stato attuale, ma possono essere anche dati che potrebbero confortarvi.
"Il fatto di avere il vantaggio di poter giocare per due risultati su tre è un'arma importante. Però sono partite che vanno giocate con la convinzione di vincerle, senza fare troppi calcoli. Sappiamo che entrambe ci giocheremo la stagione e il professionismo. Quello che è stato fino adesso è da mettere da parte, così faremo noi e penso che così faranno altrettanto loro. Arriveremo entrambi carichi perché entrambi abbiamo lo stesso obiettivo: la salvezza. Sarà una partita tosta, ci sarà tanto agonismo e tanta voglia di vincere".

Geograficamente è un derby, ma lo è ancora di più per alcuni di voi che hanno vestito la maglia del Seregno, sia in campo (da Capelli a Capogna a Grandi) sia nella stanza dei bottoni (Castella e Pezzetti del direttivo e il dg Fraschini).
"Ci sono stati dei trascorsi, però sono situazioni personali che poco intaccano l'obiettivo della società di salvarsi: contro avremmo potuto avere qualsiasi altra squadra che le motivazioni sarebbero state comunque quelle, si tratta di sopravvivenza. Tutto il resto fa contesto, ma conta poco".

In stagione siete passati attraverso tante situazioni, dai sei risultati utili che vi avevamo fatto abbandonare l'ultimo posto al già citato filotto di tre successi che vi aveva permesso di mettere il naso fuori dalla zona playout, invece alla fine non siete proprio riusciti ad evitarli. La sensazione che vi resta addosso al termine della regular season è più la soddisfazione di essere riusciti comunque ad agguantarli o il rammarico per non essere riusciti a gestire quel vantaggio e quindi ad ottenere la salvezza diretta?
"E' stata una stagione in cui abbiamo dovuto sempre rincorrere, siamo sempre stati ultimi o penultimi per gran parte del tempo. Poi abbiamo fatto quello sforzo importante che ci aveva permesso di tirarci fuori, ma il contraccolpo a livello di energie fisiche e mentali lo abbiamo accusato visto che abbiamo dovuto sempre rincorrere. Sicuramente c'è la sensazione che la salvezza avremmo potuto raggiungerla per le qualità tecniche, morali e di gruppo che abbiamo. Ma sono stati commessi degli errori che ci hanno condannato più volte. Ma in questo momento pensare a quello che è stato conta poco e serve a nulla. Ora pensiamo solo che abbiamo queste due partite, poi ad obiettivo raggiunto insieme alla società si rifletterà su ciò che non è andato. Al momento non bisogna soffermarcisi troppo".

La stagione difficile è stata esemplificata nell'allontanamento prima di Filippini, poi di Banchieri. Cosa è cambiato con la coppia Di Gioia-Pasca?
"Sicuramente da quando sono subentrati loro alla guida tecnica, le cose sono andate meglio: abbiamo fatto 22 punti, con una buona media (1.29, ndr) da salvezza tranquilla. Ci siamo compattati come ambiente e come gruppo. Eravamo in una situazione in cui dovevamo per forza tirare fuori qualcosa in più. Purtroppo nel calcio quando le cose vanno male vengono sempre condannati gli allenatori. Però gli errori sono stati commessi da tutti. Con loro la quadra si è trovata e dobbiamo continuare su questa squadra".

In ultimo ti chiedo un pensiero per un altro tuo compagno, Luciano Gualdi, che ha dato l'addio al calcio.
"Luciano è un giocatore tremendo, ho avuto la fortuna di giocarci insieme due stagioni, ma lo avevo già conosciuto ai tempi di Ascoli. E' unico, ha qualità che ho visto veramente in pochi giocatori. E' una persona rara. Dispiace perché avrebbe potuto continuare almeno per altri due anni, ma ha preso questa decisione col cuore: ha questa passione, questa voglia di sperimentarsi in una nuova avventura (quella di allenare, ndr). Sono quindi contento perché farà un percorso che vuole fare: ha fatto bene a intraprendere questa strada".