INTERVISTA TC Racing Fondi, Vastola: "Cambia il calcio, ma vorrei continuare"

10.05.2018 18:00 di  Claudia Marrone  Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC Racing Fondi, Vastola: "Cambia il calcio, ma vorrei continuare"
TMW/TuttoC.com
© foto di Federico Gaetano

“Si, sono il più vecchio della Serie C, e non è un fatto positivo. Ma 40 anni non li sento, li vivo con la testa libera”.

Scherza, ai microfoni di TuttoC.com, il centrocampista del Racing Fondi Gaetano Vastola, che proprio oggi compie 40 anni. Un traguardo di vita, di una vita spesa e vissuta nel calcio, dove, tra i grandi, ha mosso i primi passi nella stagione 1994-1995.

Come hai visto cambiare il mondo pallonaro negli anni?
“E' cambiato molto, adesso ci sono regole cervellotiche che portano un po' il calcio alla fine. La prima è quella sui giovani, che non sono sempre i migliori, ma che anzi, probabilmente vengono penalizzati dalla stessa perché se non mostrano le giuste capacità nel giro di un paio di stagioni spariscono. Chi capisce di calcio pesca nell'esperienza e nel talento, se uno è bravo emerge”.

A questo proposito, che idea hai delle Squadre B?
“Credo siano un po' un danno per la Serie C, che ha bisogno anche dell'aiuto delle grande per le valorizzazioni e i contributi: così facendo, con le seconde squadre, si lede al sostentamento della categoria, che a mio avviso andrà verso le 40 squadre, che porteranno poi a una riduzione del personale e a tante persone a spasso. Di questo si dovrebbe tener conto. A ogni modo è un'iniziativa importante, vedremo come sarà”.



Il tuo presente si chiama Racing Fondi. Come può una squadra così allestita arrivare ai playout?
“E' stato un anno duro, ma come hai lasciato intendere il presidente e il direttore hanno costruito una squadra forte, anche se il campo poi ha detto diversamente: la cosiddetta carta non va in campo, avremmo dovuto dimostrarlo di essere forti. Qualche problema c'è stato, ma abbiamo l'opportunità di salvare un campionato mal fatto”.

In queste due gare conterà di più il fattore mentale o tecnico?
“Entrambi, ma il fattore mentale è sicuramente importante. Starci con la testa è fondamentale, una delle due gare dobbiamo per forza vincerla, e in campo dovremmo fare la guerra”.

Poi si parlerà del tuo futuro?
“Prima ci sono queste due gare, che per noi sono una finale di Champions, poi vedremo, io ho dato la massima disponibilità al club. Sto bene, sono felice di quanto ho finora fatto, e se mi è data la possibilità di giocare ancora la colgo volentieri. Altrimenti mi piacerebbe affiancare il DS Morrone”.

Una foto della tua carriera.
“Sicuramente l'esordio in Serie A. Era la stagione 2006-2007, e con l'Ascoli ho collezionato 17 presenze. Non molte, ma ho coronato il sogno che mi portavo dietro da bambino: ce l'ho fatta. E di questo ne vado fiero”.