INTERVISTA TC - Reggiana, Spanò: "Promozione e laurea, due traguardi centrati"

25.07.2020 15:00 di Luca Esposito Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Reggiana, Spanò: "Promozione e laurea, due traguardi centrati"

Una storia bellissima, che merita di essere raccontata. Un segnale per tanti giovani che non credono nella meritocrazia e temono di veder vanificati tutti i propri sacrifici. Stiamo parlando di Alessandro Spanò, calciatore della Reggiana che ha vissuto le 24 ore più intense ed emozionanti della sua vita. Prima la vittoria della finale playoff contro il Bari – e con la fascia di capitano al braccio – poi la laurea e l’abbraccio con la famiglia e gli amici più cari, senza dimenticare gli innumerevoli messaggi d’affetto di una tifoseria che lo ama e che chiede a gran voce la sua riconferma. A cospetto dei pugliesi è stato uno dei migliori in campo. Sempre al posto giusto al momento giusto. Contratto in scadenza, ma riconferma assai probabile per un calciatore che ha sposato il progetto amaranto tra i dilettanti e dopo il fallimento della precedente società. Ai microfoni di TuttoC ha manifestato tutta la propria soddisfazione per un percorso inizialmente in salita, ma che ora gli spiana la strada verso un futuro radioso anche al di fuori del rettangolo verde: 

Giorni magici per lei, dopo sei anni la giusta ricompensa e una promozione meritata… 

“Secondo me è un cerchio che si chiude, sia a livello personale sia per tutta la città. E’ una grande emozione, sono giornate intense e ho ripensato spesso a tutto quello che hanno vissuto i tifosi negli anni precedenti. C’è una condivisione di sensazioni che va oltre i 90 minuti della sfida col Bari, ma dalla sofferenza sportiva siamo passati al successo e non poteva esserci riconoscimento migliore. Reggio Emilia è una grandissima piazza, indossare la fascia è un onore per me”. 

Gli addetti ai lavori indicavano il Bari come favorito, quale è stato il vostro segreto per battere una corazzata? 

“Non ci pesavano i pronostici sfavorevoli, probabilmente non avevano seguito bene il nostro campionato prima della lockdown. Società e mister sono stati bravissimi ad isolarci dalle chiacchiere, abbiamo curato ogni particolare concentrandoci esclusivamente sul campo. Anzi, sentire che il Bari fosse favoritoci ha dato una carica ulteriore. Abbiamo dimostrato il nostro valore, la promozione è assolutamente meritata”. 

La promozione in B, poche ore dopo la laurea… 

“Una coincidenza particolare, chiaramente quella notte non ho chiuso occhio e ho vissuto emozioni particolari e indimenticabili. Era un momento di gioia che tutti meritavamo, diciamo che la laurea è stata la seconda finale in poche ore. Ho centrato un traguardo per cui ho fatto molti sacrifici, sono orgoglioso. Credo venga a cadere il falso mito del calciatore ignorante, molti giocatori hanno abbinato l’attività sportiva allo studio. Per chi passa da una città all’altra non è semplice, avevo iniziato il mio percorso a Milano e ho proseguito per via telematica. Nella vita ottieni sempre tutto quando hai la mentalità giusta, sono arrivati due traguardi insieme ed è la chiusura di un cerchio”. 

Quale sarà il suo futuro?

“Vedremo cosa ci riserva il futuro. Sono in scadenza di contratto, ho prolungato soltanto per i playoff firmando fino al 31 giugno”. 

Prima dello stop avete tenuto testa al Vicenza capolista, in fondo potevate vincere anche senza playoff… 

“Abbiamo sempre detto che ci credevamo fortemente, ma abbiamo vissuto una situazione incredibile e ogni decisione andava rispettata. Non restava altro che sperare nei playoff per dimostrare il nostro valore, ci siamo preparati mentalmente nel migliore dei modi. La vicenda della promozione a tavolino è stata gestita male, anche a livello mediatico. Noi abbiamo sempre e solo voluto concentrarci sul campo, sul rettangolo verde, senza occuparci di cose che esulano dalle nostre competenze. Anche durante il lockdown abbiamo prestato grandissima attenzione ai particolari, la società ha svolto un ottimo lavoro e ci ha fatto sentire la propria presenza. Ci abbiamo creduto tutti insieme, era giusto disputare gli spareggi e stabilire nei 90 minuti la quarta promossa in cadetteria”. 

Mix di giovani ed esperti, quanti meriti ha il direttore sportivo Tosi? 

“La dirigenza ha fatto un lavoro pazzesco già dalla scorsa estate, non dimentichiamoci che eravamo in serie D e hanno lavorato alla grande per ottenere il salto di categoria. Siamo ripartiti da zero, allenatore e direttore sportivo hanno creato il clima giusto. Mi sono trovato benissimo in questo gruppo, mi fa piacere anche dell’esplosione di un giovane come Kargbo che ha dimostrato di avere grandi potenzialità. Aiutato, va detto, anche dai calciatori più esperti”. 

Un plauso anche al mister che, lontano dalla luce dei riflettori, ha lavorato sotto traccia per una grande Reggiana… 

“Abbiamo sempre avuto ben chiaro il nostro obiettivo, contava solo arrivare bene agli spareggi per conquistare la serie b. L’allenatore è stato fantastico, la sua gestione è stata perfetta anche al di fuori del rettangolo verde. Siamo stati circondati da un pool di professionisti che ha dato un valore aggiunto a tutti quanti noi. Sono un grandissimo sostenitore del lavoro duro, nella vita e nello sport raccogli sempre quando semini bene. Fare proclami non serve a nulla, contano i fatti. Da questo punto di vista siamo stati impeccabili”. 

Quanto vi è mancato il pubblico?

“Lo stadio vuoto è la nota stonata di questa settimana magica. So che erano in tanti fuori allo stadio, abbiamo goduto del loro abbraccio in piazza al termine della partita. Vorrei ringraziarli singolarmente per tutti i messaggi d’affetto che ho ricevuto, si è instaurato un rapporto da uomini che non è scontato nel mondo del calcio. Quando ho alzato la coppa ho ripensato a tutti i sacrifici che abbiamo fatto, loro sono sempre stati al nostro fianco e ci hanno sostenuto e incoraggiato. Era bello sentirli, anche a distanza. E’ un trionfo di tutti, è bellissimo che la Reggiana sia tornata in serie B”. 

C’è un compagno con cui hai legato di più? 

“Il mio ruolo di capitano è particolare, ho avuto la fortuna di poter combattere battaglie al fianco di amici. E’ anzitutto una famiglia prima ancora che una squadra di calcio. Ovviamente il legame più forte è con tutti quei professionisti che hanno accettato il progetto in serie D due anni fa, dopo il fallimento. E non mi riferisco solo ai calciatori. Dietro a una vittoria c’è sempre uno staff che lavora alacremente, anche dietro le quinte. Magazzinieri, nutrizionisti, preparatori: un gruppo fantastico, a cui voglio molto bene. Un pensiero anche a Varone. “Un ragazzo dal cuore d’oro, anche per questo mi sono legato particolarmente a lui. C’è una sintonia irripetibile,  

C’è una persona a cui si sente di dire grazie? 

“Ce ne sarebbero tante, a partire dalla mia genitori. Un punto di riferimento fondamentale. Per fortuna ho anche un gruppo di amici e di amiche che rappresentano la famiglia allargata. Il mio pensiero va anche a tutti loro in questo momento di gioia”.