L'Aperitivo di TLP: Archimede Graziani - Diego Zanin

Due città: Venezia e L'Aquila. Ad un passo dal raggiungere l'obiettivo che le società ad inizio stagione si erano poste: la promozione in Prima Divisione.
Se per i veneti lo 0-0 dell'andata contro il Monza è un risultato che fa rimanere vigili nonostante il fatto di poter giocare per due risultati su tre, c'è da rimarcare che gli arancioneroverdi hanno la concreta possibilità di una doppietta: dalla Serie D alla Prima Divisione (un po' come il Pontedera) in due anni. Mentre per gli abruzzesi il successo di misura a Teramo li mette in posizione di netto vantaggio rispetto ai cugini biancorossi, che se vorranno festeggiare, dovranno vincere con almeno due gol di scarto.
Novanta minuti e sapremo. Intanto per lo spazio de "L'Aperitivo di TLP" i nostri ospiti sono proprio gli ex allenatori delle due squadre impegnate domenica nelle finali di ritorno dei play off per salire dalla Seconda alla Prima Divisione: Diego Zanin per il Venezia e Archimede Graziani per L'Aquila.
La stagione delle società veneta e abruzzese era partita proprio con questi allenatori: Zanin a differenza di Graziani qualche settimana in più per plasmare la squadra l'ha avuta, mentre l'ex tecnico del Mantova è stato esonerato dopo poche domeniche.
Come è nello spirito di questo spazio, anche loro si sono prestati a partecipare e rispondere alle canoniche cinque domande che non vanno per tante ragioni, a toccare il calcio. Anzi, in questo angolo del portale cerchiamo di dare un immagine diversa, "fuori dagli schemi" dei protagonisti della Lega Pro, ponendo quesiti sempre diversi sui più svariati argomenti.
Questo che leggerete è l'ultimo appuntamento per questo 2012/13. State tranquilli, non appena avrà inizio la stagione 2013/14 torneremo con domande sempre più intriganti e impertinenti. A voi tutti: buone vacanze.
1) I giocatori squalificati per il calcioscommesse secondo lei possono tornare nel giro o vanno esclusivamente radiati?
Archimede Graziani: "Penso che vadano radiati. Tornare nel giro non credo sia giusto, specie quando hai macchiato una cosa bella come il calcio. Chi sbaglia deve pagare".
Diego Zanin: "Dipende dall'entità della colpa. Comunque io sarei per la linea dura, fermo restando che si debba valutare caso per caso".
2) Definisca la libertà secondo il suo punto di vista.
Archimede Graziani: "Credo che la libertà si possa racchiudere nella libertà di pensiero. Quando un uomo può riuscire ad esprimere il proprio punto di vista, si può definire una persona libera".
Diego Zanin: "Un uomo quando riesce a prendersi le proprie responsabilità si può definire una persona libera. La libertà è riuscire a creare i presupposti perché il tuo pensiero possa portarti a prenderti la responsabilità di ciò che fai".
3) Lo sport che segue maggiormente, dopo il calcio?
Archimede Graziani: "Sicuramente il basket. Sono un amante di Michael Jordan. Era la perfezione che veniva fuori in ogni gesto tecnico ed era pura poesia".
Diego Zanin: "Il tennis senza dubbio. Ci sono stati tanti grandi tennisti nella storia di questo sport: Borg negli anni in cui ha giocato era invincibile. Poi non dimentichiamo Sampras e Federer. Attualmente mi piace da matti uno come Nadal".
4) Bill Shankly (allenatore del Liverpool dal 1959 a 1974) disse: "In un club di calcio, esiste una santa trinità: i giocatori, il tecnico ei tifosi. I dirigenti non c'entrano, sono lì solo per firmare gli assegni". Lei si trova d'accordo che la dirigenza non conti nulla nella creazione di un club e di una vittoria?
Archimede Graziani: "Credo che fosse un'abitudine giusta. La definisco una saggia abitudine. Mentre attualmente il calcio si è completamente capovolto: al primo posto la dirigenza, poi i giocatori, i tifosi e in ultimo gli allenatori".
Diego Zanin: "Alla base di questo pensiero, che mi sento di condividere anche se siamo in contesti e culture completamente diverse, ci vuole la competenza. Se alla base di queste non c'è gente che sappia come si fa calcio, credo che alla fine la frase di Shankly rimanga bella ma inattuata".
5) Essere troppo critici con se stessi non è anche un modo per non soffermarsi sui propri miglioramenti?
Archimede Graziani: "No, io non la penso così. Credo che chi è critico verso se stesso si migliora ogni giorno".
Diego Zanin: "Io cerco sempre di guardare i miei difetti e devo dire che ogni volta ne trovo sempre tanti. Penso che essere critici aiuti a migliorarsi. Negli ultimi anni ho vinto due campionati, ma non me li godevo mai appieno ed ero lì pronto a rimettermi in gioco. Magari sbaglio, ma migliorarsi è sempre un bene per sé e per chi è intorno a noi".
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