TuttoLegaPro.com ... in rosa: Sara Vivian (addetta stampa Bassano Virtus)

TuttoLegaPro.com ... in rosa: Sara Vivian (addetta stampa Bassano Virtus)
Sara Vivian
domenica 15 dicembre 2013, 08:00Interviste TC
di Redazione TLP
Da un'idea di Sebastian Donzella e Valeria Debbia

Nel variegato mondo femminile della Lega Pro si contraddistinguono per numero. Tante, sicuramente mai troppe. Stiamo parlando delle addette stampa. Nell'era di internet, dei social network e delle news minuto per minuto, saper gestire la comunicazione è fondamentale. Ogni team lo sa e non a caso molte società in questi ultimi anni si sono affidate alle donne. TuttoLegaPro.com, per la sua rubrica dedicata alla parte rosa della Lega Pro, ha deciso di intervistare una new entry: Sara Vivian, responsabile comunicazione e marketing del Bassano Virtus.

Quando è nato il tuo legame con il team veneto?

"Per quattro anni ho lavorato per il Bassano come steward, ero la responsabile delle tribune. Insomma ho cominciato con un lavoro di per sé "maschile". Già da prima comunque seguivo la squadra da semplice tifosa. Quest'anno, a luglio, è arrivata la grande occasione: si era liberato un posto da responsabile marketing e comunicazione. Mi ha fatto piacere quando hanno pensato a me e mi ha fatto ancora più piacere sapere che dopo vari colloqui li avevo convinti. Posso dire tranquillamente che sono molto felice".

Prima di addentrarci nelle mansioni di addetta stampa, parlaci del periodo che hai trascorso come steward...

"E' stato un lavoro che ho svolto con molta passione, ho avuto numerose soddisfazioni. A volte trovi tifosi che riconoscono le difficoltà di questo lavoro, dimostrandosi collaborativi. a volte, invece, capitano situazioni opposte: critiche e mancanze di rispetto. Accetto le prime, detesto le seconde. Essere donna però mi ha agevolato perché il rapporto con la gente era diverso, diciamo che si rivolgeva a me con più educazione rispetto ai colleghi maschi". 

Sono capitati anche episodi particolari?

"Al momento del filtraggio, quando dovevo controllare nelle borsette delle donne, ne capitavano di tutti i colori (ride, ndr). Come spesso accade in ogni campo della vita, puoi ritrovarti ad avere a che fare con personaggi un po' particolari. A volte invece sono capitate persone che non hanno mai messo piede in uno stadio con la faccia spaesata. E al minimo controllo gli trovavi addosso di tutto. Inoltre dovevi spiegare loro che una bottiglietta col tappo, se lanciata in campo, potrebbe avere una gittata maggiore rispetto ad una bottiglietta senza tappo. Sono casi limite, perché ormai la maggior parte dei tifosi è smaliziata e conosce le regole: ad esempio molti quindi cercando di nascondere gli accendini nei posti più impensabili. Purtroppo in Italia certe regole possono sembrare paradossali ma sono d'obbligo finché non si diffonderà ovunque una sana cultura del tifo. In ogni caso le emozioni che nascono dall'assistere ad una partita dal vivo non te le potrà mai dare la Tv: non c'è freddo o pioggia che tenga. Quando entri in uno stadio vai a vivere un'esperienza che ti permette di fare amicizia con sconosciuti solo perché tifate la stessa squadra: dal divano non potrà mai accadere".

Come è stato il tuo esordio da addetta stampa in Lega Pro?

"All'inizio avevo un po' di paura: era un mondo che conoscevo solo dall'esterno e inoltre non avevo mai fatto questo tipo di lavoro. Ma per fortuna ho trovato numerosi colleghi pronti a darmi una mano. Come Gaia Simonetti (responsabile ufficio comunicazione Lega Pro NdR): mi mandò un messaggio che custodisco gelosamente. Diceva: "Benvenuta nella famiglia della Lega Pro". Ho trovato fosse una bellissima frase. Inoltre i primi giorni di lavoro, non conoscendo nessuno in Lega, ricordo che l'ho chiamata spesso per chiederle informazioni su situazioni che non erano di sua competenza e lei sempre molto gentilmente mi ha indirizzato alle figure adatte, come Nadia Giannetti e Martina Baggiani (all'interno della area comunicazione Lega Pro NdR). Con tutte loro purtroppo non ci vediamo spesso ma quando succede è bello fare due chiacchiere insieme. E' importante sapere che all'interno della Lega ci sono persone, al di là del fatto che siano donne, su cui puoi contare. Poi ho stretto rapporti con addetti di altri team, rapporti che in alcuni casi vanno al di là del mero lavoro. Si è venuto a creare un bel clima. Poi è logico che ci sono persone più o meno collaborative, ma questo capita in ogni settore".

Che rapporto hai con la squadra?

"Può apparire strano perché quella che andrò a dire è una frase che salta fuori spesso dalle interviste dei calciatori, ma è molto vera: siamo un gruppo molto unito. Sembra la solita frase banale, ma non sono parole di circostanza. Si è creato un bel clima tra giocatori, staff tecnico e dirigenza. Mi sento fortunata a far parte di questo gruppo. Anche se mi fanno delle battute, le prendo sempre tutte positivamente perché so che vengono fatte con affetto. Sarà che Bassano ha un occhio di riguardo per le donne:  oltre a me, c'è la segretaria - ora in maternità - Michela Piccirillo e la responsabile sanitaria Elisabetta Zordanazzo. Ho un bellissimo rapporto con tutti, soprattutto con il segretario generale e team manager Renato (Schena, ndr): essendo poco esperta è lui che mi ha dato una grossa mano in questi mesi. Entrare in una società a metà luglio, a stagione già iniziata, non avendo mai svolto quelle mansioni, poteva diventare difficile, ma così non è stato perché tutti mi hanno messo a disposizione la loro esperienza".

Il ruolo di responsabile comunicazione e marketing era il tuo sogno lavorativo?

"Se mi fosse stato chiesto a priori dove mi sarebbe piaciuto lavorare, avrei risposto nell'ambito del marketing sportivo. Ho sempre amato lo sport in generale e avevo studiato proprio con questo obiettivo in testa. Per mia fortuna è andata come desideravo: la gestione dei contatti con gli sponsor, dell'area comunicazione e dei media di un team di Lega Pro è un lavoro gratificante. Inoltre, col mio background di steward, riesco a gestire bene anche le situazioni legate alla biglietteria. Riconosco che la società ha puntato su una persona che aveva un'esperienza molto limitata per un ruolo così importante e per questo non smetterò mai di ringraziare chi ha creduto in me".

E' più divertente fare l'addetta stampa o la responsabile marketing?

"(ride, ndr) Come faccio a scegliere? E poi non posso rispondere responsabile marketing in presenza di giornalisti, sarebbe un autogol. Evito la scelta con un "no comment". In fin dei conti mi piacciono entrambi".

Una donna attiva nel mondo del calcio può ancora sembrare strano?

"Agli occhi di alcune persone esterne si. Per questo poco fa parlavo di cultura del tifo: anche le donne si interessano di calcio e possono diventarne esperte come, se non più, degli uomini. Riguardo la Lega Pro posso dire che dall'interno la presenza femminile è vissuta con molta normalità ed è una cosa molto bella. Non c'è distinzione di sesso. Lavoriamo tutti all'interno dello stesso settore e non vedo perché dovrebbe essere diverso il mio lavoro da quello svolto da un collega uomo. Tutti quelli con cui mi sono rapportata mi hanno fatto percepire un'aura di normalità".

Hai mai vissuto pregiudizi legati al tuo essere donna in un ambiente maschile?

"No e non lo dico per convenienza. Ricordo solo un episodio buffo: avevo iniziato da una settimana questo lavoro. Era il primo giorno di ritiro del Bassano ad Asiago e si doveva disputare la prima amichevole. Vado al campo di allenamento, ma non c'era ancora nessuno. Trovo un signore del luogo e chiedo se fosse quello il posto giusto. La risposta fu: "Sì, sei la moglie di un calciatore, giusto?" (ride, ndr). Allora pensai: "Se il buongiorno si vede dal mattino...". Da quella volte ho deciso di presentarmi subito con la mia qualifica (ride nuovamente, ndr). Ripeto quindi che pregiudizi reali non li ho mai subìti. A volte - come detto - capita qualche battuta, ma solo per rafforzare la coesione del gruppo. Non so se posso ritenermi fortunata, ma credo possa considerarsi un trend positivo legato al fatto che ci sono sempre più figure femminili".

Il Bassano è primo nel Girone A di 2^ Divisione. Come ci si sente ad essere in testa alla classifica proprio al debutto?

"E' divertente perché nel momento in cui mi è stata posta questa domanda, ho pensato subito alle risposte che sento tutti i giorni in conferenza stampa pronunciate dai calciatori (ride, ndr). Posso dire che dipende dal fatto che si è creato veramente un bel clima: proprio giovedì scorso ho partecipato alla cena societaria e si è visto come siamo tutti legati. Remiamo tutti dalla stessa parte e - a parte i meriti di chi va in campo e del mister - questo clima ha aiutato molto".

© foto di © Bassano Virtus