Intervista TC

Panarelli: ''L'anno prossimo sarà una Serie C dura. Minutaggio? É un bene per le società. Futuro? Mi sento pronto per la C''

Panarelli: ''L'anno prossimo sarà una Serie C dura. Minutaggio? É un bene per le società. Futuro? Mi sento pronto per la C''
Oggi alle 10:30Primo piano
di Maurizio Calò

Luigi Panarelli, ex allenatore del Taranto e con un'esperienza in serie C nella Fidelis Andria nella stagione 2021/22, in un'intervista rilasciata per TuttoC.com, ha parlato del prossimo campionato della terza serie professionistica con accenni interessanti sulla questione minutaggio e su altri temi importanti con una chiosa finale sul proprio futuro professionale. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni.

Mister Panarelli, la prossima serie C 2025/26 si sta, pian piano, assestando e sta entrando nel vivo con il mercato, considerando anche che le squadre stanno definendo la questione panchine. Secondo la Sua esperienza e le Sue sensazioni, che tipo di campionato sarà?

"Come sappiamo da sempre, la serie C è un campionato difficile e duro e sarà cosi inevitabilmente anche la prossima stagione. E' un campionato dispendioso da un punto di vista fisico e mentale con tante partite che si giocano e che hanno, poi, la cornice dei play off che, come sappiamo, è lunga e dura. Di fatto ci sono quattro promozioni oltre a chi vince il campionato nei tre gironi. A questo proposito, anche in serie D si va verso quella direzione con i play off che permetteranno alla vincente degli stessi di approdare in serie C. Il campionato di C è, indubbiamente, un campionato affascinante proprio per la formula che c'è e per come è strutturato. E questo perchè ti costringe a non mollare nulla sino alla fine della stagione regolare. Anche per la salvezza, con i play out, ci sono squadre che devono lottare sino all'ultimo per arrivare all'obiettivo. Questa è una cosa bella perchè rende il campionato avvincente e incerto sino all'ultimo. Sarà cosi anche l'anno prossimo con squadre che faranno di tutto per vincere in rapporto ai propri obiettivi''

Nel girone C, in particolare, ci sono squadre che si stanno già attrezzando con probabili sorprese che ci potranno essere. Quale, secondo Lei, la squadra che potrebbe stupire nella prossima stagione?

'' L'outsider c'è e ci sarà sempre. Lo dice la storia di questo campionato. L'anno scorso, ad esempio, abbiamo visto il Cerignola che, contro tutti i pronostici, ha fatto un campionato strepitoso cosi come il Monopoli che oramai è una realtà consolidata del calcio di serie C. Chiaro che, poi, ad esempio, da piazze come Avellino ci si attende sempre il massimo ma non è detto che con il blasone si vince sulla carta. Devi sempre lottare su ogni pallone e non mollare nulla. Per l'anno prossimo credo che, nel girone C, il Casarano farà parlare di sè sia come storia della piazza, sia come solidità societaria. Mi pare che già sul piano del mercato già abbiano dato segnali importanti e potrebbe essere la grande sorpresa del prossimo girone C di serie C''

Mister Panarelli, abbiamo visto l'anno scorso quanti problemi ci sono stati in serie C per via di squadre che sono state penalizzate e che sono state escluse per tutta una serie di motivi. Come, secondo Lei, risolvere, una volta per tutte, queste situazioni che minano la regolarità di questo campionato?

''Io dico sempre, dal mio punto di vista, che il mio faro è sempre il campo con quel pallone che rotola sempre. Io mi occupo prettamente di campo. E' chiaro che fuori dal campo ci sono cose più grandi di noi e che, spesso e volentieri, sono complesse. Ad ogni modo, abbiamo visto quest'estate che, a parte qualche squadra che non si è iscritta, nella stragrande maggioranza dei casi le compagini hanno provveduto all'iscrizione nonostante le nuove regole più incisive fatte dalla Lega Pro soprattutto sulla questione fidejussioni. Alla fine, bene o male, non c'è stata proprio un'ecatombe''

Mister, la politica del minutaggio promossa dalla Lega Pro in questi anni ha da sempre diviso le varie anime della serie C. C'è chi l'ha vista come un'ottima opportunità, c'è chi l'ha vista sempre con scetticismo. Secondo Lei, è una politica che sta davvero facendo crescere i giovani premiando il merito?

''Io da sempre sono un nostalgico del calcio di una volta. Il calcio, secondo me, è meritocrazia. Le cose te le devi guadagnare passo passo sul campo e con il sacrificio ogni giorno. Il calcio non è per tutti ma noto che, negli ultimi anni, questo sport lo stiamo facendo diventare per tutti a prescindere. La questione minutaggio è indubbiamente importante per dare quel giusto sostegno economico a quelle società che fanno tanti sacrifici per mantenere la categoria e che fanno progetti importanti per questo sport. Ben venga il discorso minutaggio. Penso,anche, che la riforma Zola possa essere un primo vero passo affinchè la serie C torni ad essere un campionato in cui far crescere giovani interessanti e che meritano per le loro doti'' 

Quali sono le novità sul Suo futuro professionale? Quanto sogna un ritorno su una panchina di serie C dopo la breve esperienza di Andria?

''Ho avuto alcune chiacchierate con alcune squadre di serie D. Mi piacerebbe accostarmi ad un progetto serio e interessante al di là della società di cui parliamo. Non deve essere per forza una squadra di grido. L'importante è che ci siano le condizioni per lavorare al meglio con obiettivi certi e precisi e con una società che dia garanzie sotto tutti gli aspetti. Mi sento davvero pronto per tornare il serie C ad allenare dopo tutte le esperienze che ho fatto. E, poi, una parentesi in C ce l'ho con la Fidelis Andria purtroppo finita anzitempo. La speranza è di tornare a calcare i campi di C da allenatore in un lasso di tempo non troppo lungo''