Il Resto del Carlino: "Rimini allo sbando con i baby. Biancorossi travolti dalla Ternana"

Il Resto del Carlino: "Rimini allo sbando con i baby. Biancorossi travolti dalla Ternana"
© foto di Lorenzo Carini
Oggi alle 09:45Rassegna stampa
di Lorenzo Carini

Tra mille dubbi e incertezze, il Rimini è riuscito a scendere in campo ieri contro la Ternana, ma non ha evitato una pesante sconfitta (1-4) anche a causa di una formazione piuttosto rimaneggiata. Il Resto del Carlino analizza così quanto accaduto al "Romeo Neri": "Tanta buona volontà. Tanti giovanissimi tesserati all’ultimo minuto e solo grazie a un monte ingaggi ridotto all’osso. Non è di certo per colpa loro se il Rimini non si prende niente con la Ternana, resta a -10 in classifica e non viene ’sepolto’ di gol solo perché gli avversari non se la passano benissimo. Ci vuole la distinta per capire chi siano i giocatori che indossano il biancorosso. Della vecchia guardia ci sono solo Vitali, Lepri, Longobardi, Bellodi e Piccoli visto che De Vitis e Fiorini sono infortunati. Poi un’infornata di giovanissimi, alcuni dei quali tesserati soltanto in mattinata e grazie alla rescissione dei contratti degli ex dirigenti Di Battista, De Vita e Sanapo. E non di certo perché la Building Company della Scarcella ha prodotto la fideiussione extra budget. Più facile portare quel budget sotto il milione di euro".

A margine, si parla anche della contestazione dei tifosi biancorossi nei confronti di Giusy Anna Scarcella: "«Non ti vogliamo qui, non sei la benvenuta», gridano a lei e al ’non’ presidente Espedito Siniscalchi. Con loro non c’è il direttore sportivo Luca Nember che appena qualche giorno fa si era presentato sorridente al fianco della Scarcella e sabato ha invece rescisso il contratto. Il solito porto di mare che, evidentemente, non ha nulla a che fare con il calcio giocato. Non si sottrae al confronto la Scarcella, che degli ultras ha il piglio, ma basta dare un’occhiata in campo per rendersi conto di quanto sia fallimentare il suo ’progetto Rimini’. Perché, alla fine, stiamo parlando di pallone e alla numero uno della Building Company questo non sembra affatto chiaro".