Alessandro Dal Canto: "Vicenza imprendibile, Arezzo da applausi. In C serve più serietà, basta penalizzazioni assurde"
Alessandro Dal Canto, tecnico di grande esperienza con un lungo passato sulle panchine di Serie B e C, è intervenuto nel corso della trasmissione A TUTTA C, in onda su TMV Radio e sul canale digitale terrestre 61, per analizzare l’andamento dei tre gironi di Serie C e commentare i principali temi d’attualità calcistica.
Mister Dal Canto, partiamo dal Cittadella, una piazza che lei conosce bene. Dopo un inizio complicato in Serie C, sono arrivate tre vittorie consecutive, l’ultima contro una squadra in forma come l’Inter Under 23. Possiamo dire che sia uscita dal tunnel?
"Ha avuto un avvio difficile, ma è del tutto normale dopo una retrocessione e un profondo rinnovamento dell’organico. Quando cambi tanti giocatori serve tempo per ritrovare automatismi. Ora sta risalendo, ma la Serie C resta un campionato equilibrato e deciso dagli episodi. Non mi sarei depresso per l’avvio né esalterei troppo le tre vittorie: credo che il Cittadella finirà comunque tra le prime tre o quattro. Difficile però pensare di impensierire il Vicenza, che resta di un’altra categoria."
A proposito di Vicenza: nel Girone A sembra la squadra da battere.
"Sì, direi proprio di sì. Ha costruito un organico di altissima qualità e ha un allenatore come Vecchi che viene da un campionato vinto in maniera netta con la Virtus Entella. Il vantaggio è già buono, ma i campionati non si vincono all’undicesima giornata. Devono continuare su questa strada, ma i presupposti per il successo finale ci sono tutti."
Nel Girone B invece la lotta è apertissima tra Arezzo, Ascoli e Ravenna. Quale di queste tre la convince di più?
"Non credo che una di loro possa ‘ammazzare’ il campionato, ma penso che l’Arezzo abbia qualcosa in più. Le ho viste tutte dal vivo, e la squadra di Indiani mi dà sempre la sensazione di poter segnare in ogni momento. È l’unica che mi trasmette questa impressione. L’Ascoli però ha una delle migliori difese d’Europa, mentre il Ravenna è la sorpresa, una squadra costruita bene e con idee chiare. Alla lunga credo che la spunterà l’Arezzo, ma sarà una lotta equilibrata fino in fondo."
E per quanto riguarda il Girone C? La lotta Salernitana-Benevento-Catania sembra destinata a durare.
"Il Girone C è sempre particolare: pesa il blasone delle piazze, gli stadi pieni, la pressione ambientale. Sono fattori che rendono tutto più difficile. Non vedo una squadra capace di staccarsi davvero: Salernitana, Benevento e Catania se la giocheranno fino alla fine, e sarà una lotta apertissima."
Domani in Serie A Massimo Brambilla, tecnico della Juventus Next Gen, guiderà per una partita la prima squadra al posto di Tudor. Da allenatore, come valuta un salto del genere?
"Penso che sia una grande gratificazione, non un peso. Siedersi sulla panchina di una delle squadre più importanti del mondo è un’esperienza straordinaria. La vivrà con entusiasmo e professionalità, poi la società farà le proprie valutazioni. Ma per lui è sicuramente un’occasione incredibile."
In Serie C si parla spesso di penalizzazioni e difficoltà economiche: Triestina, Rimini, Trapani… È un problema che sembra non risolversi mai.
"È assurdo che certe situazioni accadano solo da noi. Se esistono regole e scadenze, vanno rispettate: chi non le rispetta deve essere escluso, non penalizzato a campionato in corso. Giocare con meno 23 punti è come essere esclusi dall’inizio. Bisogna trovare un sistema serio, magari anticipando le verifiche, ma così facciamo ridere. È mortificante per piazze storiche e per i professionisti che ci lavorano. E penalizza anche chi rispetta le regole e lavora con equilibrio. Le società devono essere virtuose: non puoi fare debiti su debiti e poi aspettarti clemenza. Serve un cambio culturale profondo."
Quando la rivedremo in panchina, mister?
"Spero presto. È la seconda volta che resto fermo a inizio stagione e comincio a sentire la mancanza del campo. Mi manca la quotidianità del lavoro, il gruppo, la competizione. Aspetto una società che creda davvero nel mio modo di lavorare: quando arriverà, sarò pronto a ripartire con grande entusiasmo."
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