Bagatti: "A Carpi il modo giusto di lavorare in C. Orgoglioso di Chakir e Zanoli"
Massimo Bagatti, tecnico ex Carpi, è intervenuto nel corso di 'A Tutta C', trasmissione in onda su TMW Radio e il61, analizzando le emozioni del girone B, dove squadre come Ravenna, Arezzo e Ascoli si contendono la vetta.
Partiamo dal girone B, di cui lei ha grande esperienza. Continua a regalare emozioni: Ravenna che sogna in grande, Arezzo che resta lì attaccato, Ascoli che sembra avere qualcosa in più. Che sensazioni le sta dando questo girone 2025-2026?
"È un bel girone combattuto. Secondo me Ravenna, Arezzo e Ascoli se la giocheranno fino alla fine, perché hanno qualcosa in più delle altre: qualità, continuità e anche un’idea di gioco definita. Sono squadre diverse tra loro, ma tutte molto solide".
Nel girone B c’è anche una sua ex piazza che viaggia forte: il Carpi, quinto a 25 punti in 16 giornate, con tanta continuità. Stefano Cassani sta facendo molto bene. Se lo aspettava così protagonista?
"L’avevo già detto in un’intervista precedente: fin dalle prime giornate si vedeva che il Carpi giocava bene, correva unito, era organizzato e aveva grande entusiasmo. Lo dissi anche prima di giocare con l’Arezzo: «Sarà dura». Sono contentissimo per il Carpi, per il presidente e per gli sforzi che fa ogni anno. E sono felice per Cassani: viene dalla Serie D, una categoria dove gli allenatori fanno gavetta vera e spesso sono preparatissimi. Quando arrivano in C dimostrano tutto il loro valore".
Carpi è una piazza particolare: fino a pochi anni fa era in Serie A, mantiene una passione enorme ma ha ritrovato umiltà e sostenibilità, lavora tanto coi giovani. È un bell’ambiente per fare calcio.
"Esatto. All’inizio, dopo la caduta, forse pesava ancora il ricordo della Serie A e della B, e questo aveva penalizzato un po’ la squadra nei primi anni di D. Ora la piazza – che è intelligente e ama davvero la squadra – ha capito qual è la dimensione attuale. Lavorano con i giovani, fanno minutaggio, hanno una società sostenibile, lanciano giocatori: è il modo giusto di lavorare in Serie C e i risultati lo stanno dimostrando".
25 punti in 16 giornate sono un bottino importante, probabilmente sopra le aspettative. Ci si può aspettare che il Carpi resti in zona playoff anche nel 2026?
"Me lo auguro con tutto il cuore. Devono stare attenti però: è una squadra molto giovane e i giovani non devono mai sentirsi “arrivati”. Basta una corsa in meno, un po’ di appagamento, e la Serie C ti punisce subito. Bisogna rimanere umili, continuare a lavorare a tremila all’ora. Ma loro lo sanno e ho fiducia che proseguiranno su questa strada".
Rapidamente sugli altri due gironi: nel girone A il Vicenza sta facendo man bassa, nel girone C è risalito il Catania. Impressioni?
"Nel girone A la situazione mi sembra abbastanza delineata: il Vicenza è nettamente la squadra più forte, ha un ritmo che nessuno riesce a tenere. In più quest’anno ha un allenatore già abituato a vincere la categoria: il mix è perfetto, vedo davvero poche avversarie in grado di impensierirlo.
Nel girone C vale lo stesso discorso per il Catania: Toscano sa come si vince, ha una rosa di alto livello ed è meritatamente primo. Deve stare attento alla Salernitana, che ha una rosa importante, ma al momento è dura scalzare il Catania".
Parliamo di due ragazzi che lei ha lanciato e che stanno facendo bene. Il primo è Amin Chakir, titolare fisso nell’Ascoli: non è un bomber da 20 gol, ma è utilissimo, applicato, ormai insostituibile. Che giocatore è e che percorso può fare?
"Io l’ho preso dalla Primavera 2 della SPAL e l’ho portato a Legnago. Quando salimmo in C era il 2000 che aveva fatto più gol in tutta la Serie D. L’ho riconfermato l’anno dopo in Lega Pro. Gli sono legatissimo, ci sentiamo spesso. Ha qualità fisiche fuori dalla norma, un’esplosività impressionante e sa giocare a calcio. È umile, lavora tanto: secondo me può ancora crescere molto. Gli auguro il meglio, sono davvero felice per lui".
L’altro è Alessandro Zanoli, che lei ha fatto esordire con continuità in Serie C e che oggi è protagonista in Serie A con l’Udinese. Se lo aspettava a questi livelli?
"Me lo ricordo benissimo. Arrivò dalla Primavera 2 del Napoli e dopo una settimana gli dissi: «Tu sei l’unico di questa rosa che può arrivare in Serie A», e lui se lo ricorda ancora. Aveva un passo, una gamba che in Serie C si vedevano raramente. Lo feci giocare titolare tutto l’anno, fece un ottimo campionato. Tra l’altro la mia prima vittoria in Lega Pro fu 1-0 contro il Ravenna con gol proprio di Zanoli. Ho un rapporto splendido con lui, sono orgoglioso di averlo lanciato".
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