Benevento, vicepres. Palermo: "I nostri due tecnici sono il valore aggiunto"

Benevento, vicepres. Palermo: "I nostri due tecnici sono il valore aggiunto"TMW/TuttoC.com
Palermo: dal campo alla scrivania
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martedì 5 giugno 2012, 15:00Altre news
di Redazione TLP

Il passaggio dal campo alla scrivania, a sentire le sue parole, somiglia tanto a quel cross pennellato alla perfezione per la testa di Giampiero Clemente nella semifinale play off contro il Foggia del 2009. Preciso, puntuale e gratificante. Diego Palermo ha recentemente raccolto i gradi di vicepresidente del Benevento Calcio: “un incarico importante che richiede una certa responsabilità” – afferma lui stesso con convinzione ed umiltà, due doti che gli vanno riconosciute largamente. 
Nell'intervista rilasciata ai colleghi di BeneventoFree.it,  si è parlato tanto di settore giovanile e di questo primo anno fuori dal rettangolo verde. Non è mancata una considerazione sulla prima squadra con attestati di stima rivolti ai tecnici Imbriani e Martinez: "Ma dei più grandi si occupa Loschiavo, è lui l'esperto nel settore".

Una nomina importante Diego. Quali sono le tue sensazioni?
“Sono felicissimo, inutile negarlo. In primis per la fiducia che mi ha concesso Oreste: in tempi non sospetti dissi che per aiutarlo avrei fatto qualsiasi cosa, dal giocatore al magazziniere passando per il custode o il guardiano dei botteghini, con rispetto per ognuno dei mestieri citati. Poi perché so che il ruolo assegnatomi equivale a quello occupato da Ciro fino a qualche mese fa. E’ un’emozione particolare ripercorrere le sue orme”.

Al termine della scorsa stagione hai appeso le scarpette al chiodo. Come hai reagito al distacco dal campo?
"E’ stata la cosa migliore che potessi fare, lo dico con sincerità, anche se parecchi faranno fatica a crederci. Aldilà delle voci, comunque, posso dire con fermezza che non sono state le critiche del pubblico beneventano a farmi smettere. Magari quelle hanno solo accelerato un percorso che poteva durare al massimo un altro anno".

Quindi se dovessi tornare indietro non avresti nessun rimpianto?
"No, nella maniera più assoluta. Rifarei tutto quello che ho fatto anche perché ora come ora non mi manca niente".

Come definiresti il tuo lavoro nel settore giovanile?
"Il ruolo che ricopro è straordinario. Quando vado agli allenamenti penso sempre che ci sia Ciro con me perchè il mio compito è di continuare quanto costruito da lui. Non vorrei essere frainteso, non ho nessuna intenzione di sostituirlo, anche perché sarebbe impossibile. Lui lavora sempre con me, ne sono convinto".

Quali sono i tuoi segreti?
"Sicuramente per fare un lavoro del genere ci vuole tanta pazienza ed altrettanta passione, ma devo dire che stiamo lavorando con grande serenità".

Sii sincero, alla prima squadra ci pensi?
“Sulla prima squadra voglio essere molto chiaro. Nelle ultime settimane i procuratori hanno iniziato a chiamarmi per informazioni, ma io li rimando sempre al direttore Loschiavo. Ho molto rispetto dei ruoli ed è lui che si occupa dei grandi. Con me si parla solo dalla Berretti in giù. Ho ancora molto da imparare e tantissima strada da percorrere.”

Il tuo incarico ti porta a lavorare a stretto contatto con tuo suocero, il presidente Oreste Vigorito. Com’è per te collaborare con lui?
“Direi che è molto semplice, ma non per il rapporto familiare che ci lega. Praticamente il presidente non ti controlla mai, ti lascia libero di fare il tuo lavoro. Durante l’anno non domanda niente, non ti segue con eccessiva pressione, però capita che a volte venga all’improvviso e cerchi informazioni su qualche ragazzo del vivaio. In quel momento devi essere sempre preparato perché non si transige”.

Un occhio ai grandi però dobbiamo darlo, nonostante la tua grande umiltà. Un’opinione su Imbriani e Martinez ce la fornisci?
Credo che Jorge e Carmelo siano il valore aggiunto del Benevento. Il loro progetto tattico è molto intrigante e la prima squadra ne trarrà sicuramente beneficio. Faranno benissimo, ne sono convinto. Ho avuto modo di toccare con mano la loro importanza nel momento in cui hanno lasciato il settore giovanile. Quando andarono via il contraccolpo fu duro e i ragazzi si trovarono un po’ spaesati”.

Il loro è un calcio di fantasia e divertimento. E’ quella la strada da percorrere anche con i giovani?
“Senza dubbio. la cosa fondamentale è che tutti i nostri ragazzi vengano agli allenamenti con il sorriso, altrimenti sanno come funziona da noi: chi non è felice o tiene il muso, viene messo alla porta. Questo nostro modus operandi è riconosciuto ovunque ormai, e se ci sono giovani che vogliono andare via da società come il Napoli per venire da noi, un motivo ci sarà”.

Chiudiamo con le aspettative. Quali saranno gli obiettivi per il prossimo anno?
“Innanzitutto rafforzare i legami esistenti in quella che è la nostra grande famiglia. Tutti devono aiutare tutti senza incomprensioni o manie di protagonismo. Sono sicuro che così facendo ci toglieremo delle belle soddisfazioni. In realtà già stiamo raccogliendo qualcosa sia mandando i nostri giovani in prima squadra che cedendoli a club di prima fascia come accaduto con Alessio Donnarumma che si è trasferito all’Inter dove sta facendo benissimo stupendo addetti ai lavori e spettatori".