Binda: "Triestina ha sperperato 20 milioni. Ternana? Manca chiarezza"

Nicola Binda, giornalista de La Gazzetta dello Sport, a News.superscomesse.it dice la sua sui casi di Triestina, Rimini e Ternana che stanno animando la sempre più calda estate della C in attesa del ritorno in campo: "La realtà è sotto gli occhi di tutti, ci sono tre società che partono in grave difficoltà non soltanto economica, ma gestionale. La proprietà della Triestina ha sperperato circa 20 milioni di euro in due anni e, per di più, ha rischiato seriamente di retrocedere; adesso, sembra proprio che manchino i soldi per pagare i primi stipendi ai propri tesserati e il rischio di creare un vuoto immenso è più che mai concreto. Al Rimini c'è stato un recente cambio di proprietà che, però, è stato subito messo in discussione dalla presenza di certi personaggi che hanno già qualche macchia nel mondo del calcio; coloro che rappresentano questa società dovranno dimostrare con i fatti di meritarsi la fiducia, quindi occorrerà capire quale sarà il progetto e quale squadra verrà allestita; naturalmente, l'auspicio è che questa nuova condizione non si riveli soltanto uno specchietto per le allodole. Alla Ternana non c'è una situazione societaria chiara, in quanto non si capisce bene chi sia il reale proprietario di questo club; inoltre, sembra proprio che per l'ex presidente Bandecchi qualsiasi progetto tecnico passi in secondo piano rispetto a quello dello stadio con la clinica privata. I tifosi, intanto, oltre a volere una squadra competitiva, stanno chiedendo da tempo una chiarezza che sembra non arrivare mai".
ll quadro non è dunque dei migliori, sebbene il quadro generale rimanga fortemente positivo: "In nessuno di questi tre casi sembra che ci sia il calcio al centro del progetto, per cui è inevitabile che Triestina, Rimini e Ternana siano i club più in seria difficoltà. Oltre a varie penalizzazioni che diverse società dovranno scontare, c'è da dire a chiare lettere che la Serie C, purtroppo, è in grande difficoltà, anche se non è affatto giusto che per colpa di 4 o 5 società debbano pagare tutte quelle restanti che sono rappresentate e gestite da presidenti seri, corretti e onesti che investono ingenti somme di denaro. Resta una categoria importantissima, con tante realtà blasonate e piazze prestigiose che meritano assoluto rispetto. Non è giusto che per colpa di pochissimi venga colpita e sporcata la parte sana, che è la stragrande maggioranza, per cui è bene che si faccia, quanto prima, una selezione molto accurata per includere soltanto società che possono garantire la regolarità dei campionati".
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