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Chiellini: "Next Gen per lo sviluppo, in A certe cose non è possibile farle"

Chiellini: "Next Gen per lo sviluppo, in A certe cose non è possibile farle"TMW/TuttoC.com
Oggi alle 14:00Altre news
di Marco Pieracci
fonte Ivan Cardia

Giorgio Chiellini, oggi Head of Football Institutional Relations della Juventus, è intervenuto in occasione di “Serie C business value”, evento di presentazione dell’analisi della fanbase e della fruizione della Serie C: “Io ho fatto il primo ritiro che non avevo nemmeno sedici anni, a Livorno persone come Di Carlo e Protti mi hanno accolto come un figlio. Col bastone e la carota mi hanno insegnato cosa doveva fare un ragazzo per diventare professionista. Io, finita la scuola, andavo a casa di Piovani e mi riportava a casa. C’era un ambiente familiare, che mi hanno dato valori utili anche per il resto della mia carriera. Quando nasci sogni di giocare a pallone, le partite a 17 anni nel Livorno per quanto mi riguarda hanno molta più tensione di una finale di Champions a 30 anni o di una finale degli Europei a 37. Sei un ragazzo, non sei pronto a vivere quel contesto quando fino a due anni prima facevi il raccattapalle”.

Oggi viviamo i playoff. Che ne pensi?

“L’ho vissuto in America gli ultimi due anni. Penso che sia una lega di giovani e dove si possa e si debba osare un po’ di più. Certe cose non è possibile farle in Serie A, la Next Gen per noi Juventus ha questa funzione: la Serie C può e deve rappresentare questo sviluppo. Poi io andrei anche oltre, in Serie B. La Federazione si è fatta carico di un aiuto importante, sta poi a tutti gli attori dare un valore aggiunto senza andare contro gli altri: siamo tutti parte dello stesso mondo, abbiamo tutti lo stesso obiettivo e quando ogni Lega capisce il suo ruolo è un vantaggio per tutta la comunità calcistica”.