Gravina: "Il playout andava giocato, la richiesta della B a 21 della Salernitana è impossibile"

Gravina: "Il playout andava giocato, la richiesta della B a 21 della Salernitana è impossibile"TMW/TuttoC.com
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di Dario Lo Cascio

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, è intervenuto così sulle colonne de Il Mattino: "Facciamo chiarezza una volta per tutte. Non è la Covisoc che certifica la legittimità dei crediti d’imposta, lo fa l’Agenzia delle Entrate, e, come in tutti gli altri casi, quanto dichiarato dal Brescia è stato prontamente segnalato nel mese di febbraio (peraltro in un momento del campionato dove tutto era ancora in gioco e non era prevedibile la posizione di classifica finale). La risposta dell’organo statale preposto al controllo è arrivata a maggio inoltrato, non è colpa della Covisoc né del sistema calcio, e la reazione federale (riunione Covisoc e deferimento del Brescia da parte della Procura) è arrivata in tempi record. Quindi non si poteva agire in altro modo di come deciso dalla Lega B, a tutela dell’integrità del campionato e dell’equa competizione"

Visto che l’organizzazione del campionato è demandata alla Lega B, il presidente Bedin ha informato la Salernitana. Successivamente ho parlato personalmente con il presidente Iervolino e ho ricevuto in Figc l’amministratore delegato Milan, proprio per metterli al corrente della situazione e spiegargli le decisioni.

Esistono delle regole e vanno rispettate il playout andava giocato. La Salernitana ha fatto pervenire una sola richiesta, puntando a sfruttare la situazione contingente rivendicando il diritto insostenibile di una B a 21 squadre non consentita dalle norme. Sono amareggiato per quanto accaduto quest’anno in una realtà così importante per il calcio italiano, anche perché ho avuto l’impressione che qualcuno abbia voluto costruire un alibi per il mancato raggiungimento dell’obiettivo di una salvezza serena, che era peraltro nelle sue possibilità, provando ad incolpare altri soggetti. È irresponsabile gettare benzina su una situazione di per sé già incandescente, le scene viste all’Arechi non sono degne della gloriosa storia dell’Ippocampo".