L'ex pres Serafino all'attacco: "Kim Dae Jung voleva far fallire la Samb"

27.05.2022 13:15 di  Giacomo Principato   vedi letture
L'ex pres Serafino all'attacco: "Kim Dae Jung voleva far fallire la Samb"
TMW/TuttoC.com

Dai sogni alla caduta tra i dilettanti il passo è stato breve per la Sambenedettese, entrata in un turbinio di ribaltoni e intrighi dopo che alla presidenza è arrivato Domenico Serafino, imprenditore di origini calabresi trapiantato in Argentina, che insieme al suo socio coreano Kim Dae Jung hanno gestito la società per grossa parte della scorsa - complessa - stagione prima dell'arrivo dell'attuale patron Roberto Renzi al timone del club. Alla storia si aggiunge un nuovo capitolo quando Serafino, entrato tra l'altro nel mirino di un report della BBC dopo il fallimento dell'altro suo club, il Bangor City in Galles, ha  incaricato i suoi avvocati di procedere con delle querele rivolte anche a diversi personaggi collegati alla sua esperienza nelle Marche. "Comunico di aver dato mandato ai miei legali, a mia tutela ed a difesa della mia integrità morale ed economica - scrive in una nota -, di depositare una querela presso la Procura della Repubblica contro Kim Dae Jung, due suoi diretti collaboratori, tre ex tesserati della SS Sambenedettese e persone che ricoprivano incarichi politico istituzionali all’epoca dei fatti menzionati negli articoli di stampa, diffamatori della mia persona. In virtù delle numerose prove acquisite negli ultimi mesi, è emersa l'evidente strategia di Jung di causare danni irreversibili alla SS Sambenedettese, per mero beneficio personale ed a discapito dell’azionista maggioritario e amministratore unico, dei fornitori ed ex tesserati del Club, causando il fallimento della SS Sambenedettese Calcio".

Serafino ha poi proseguito aggiungendo quanto segue: "Ho conferito altresì mandato per una querela contro Kim Dae Jung e un gruppo di persone a lui riconducibili, stante la medesima strategia commessa per causare danni irreversibili al Club Bangor City FC ai fini di un proprio beneficio personale e a discapito dell’azionista maggioritario, di fornitori ed ex tesserati del Club. Infine ho dovuto conferire mandato ai legali nel Regno Unito, per un esposto, contro la BBC per calunnia e diffamazione per un servizio pubblicato recentemente, denigratorio nei miei confronti della mia onorabilità come persona e come imprenditore".