Lumezzane, Cavagna: "Bonomi ritiri la richiesta di pagamento"

Lumezzane, Cavagna: "Bonomi ritiri la richiesta di pagamento"
venerdì 4 dicembre 2009, 21:15Altre news
di Redazione
Circa 200 persone in platea e sul palco del teatro Odeon il consiglio di amministrazione del Lumezzane rappresentato dal presidente Renzo Cavagna, dai vice Pintossi e Becchetti e dai consiglieri Maurigi e Geromino Camozzi. Così il Lumezzane calcio ha voluto fare chiarezza sulla situazione che si è venuta a creare dopo che il Tribunale di Brescia ha emesso un’ingiunzione di pagamento derivante da una denuncia di tre ex soci (Aldo Bonomi, Tarcisio Bonomi e Marco Gnutti) che chiedono la restituzione di fideiussioni per un totale di circa 1 milione di euro.

Ombre lunghe.Nel momento più bello della nostra storia – ha iniziato il presidente Cavagna -, dopo la storica qualificazione agli ottavi di finale della coppa Italia Tim ai danni dell’Atalanta, ci ritroviamo alle prese con una brutta situazione che mette in serio pericolo la sopravvivenza di questa società. Ci sono tre ex soci che chiedono il rimborso di un finanziamento ed è una cosa sconcertante perché mette in discussione quei valori morali con i quali il Lumezzane calcio ha operato per anni. La nostra è una società che è sempre vissuta grazie a impegno e generosità dei soci e non avremmo mai pensato che chi è stato a lungo in società si comportasse in questo modo”.
Fideiussioni.Si tratta di soldi – specifica Renzo Cavagna – messi volutamente a disposizione dei club da questi ex soci. Cinque di essi hanno onorato il loro impegno rinunciando ad ogni richiesta, ma ce ne sono tre che hanno fatto partire l’ingiunzione di pagamento. E’ vero che dobbiamo pagare, ma mi chiedo perché questi tre ex soci mi hanno votato per poi andarsene pensando di liberarsi di impegni che loro avevano preso. Quando ho ereditato la società questa aveva debiti per qualcosa come 4 milioni di euro. Debiti che hanno fatto questi signori che oggi chiedono indietro le fideiussioni che loro avevano fatto e che sapevano di dover pagare un giorno. Invece pretendono che noi, dopo aver appianato quel debito, paghiamo anche le loro fideiussioni”.
Rischio fallimento. “Dal 30 giugno 2006 in poi, da quando cioè io sono diventato presidente, non abbiamo contratto debiti se non una cifra di 208.000 euro che non ci crea problemi. Ma lo dico chiaro: non possiamo pagare il milione che i vecchi soci ci chiedono indietro dopo avercelo messo a disposizione. Mi hanno detto vai avanti tu e poi mi hanno lasciato solo, con una situazione economica disastrosa. Nonostante questo siamo riusciti anche a raggiungere ottimi risultati, riportando la squadra in C1 e quest’anno siamo agli ottavi della coppa Italia Tim, un traguardo mai raggiunto. Noi abbiamo anche 318 ragazzini del settore giovanile, facciamo un’opera sociale e tutto rischia di sparire per l’invidia di chi non c’è più. Una società di calcio non produce redditi, solo debiti. Io sono stato il presidente che nella storia di questo club ha messo più soldi di tutti, potete guardare le carte e ve lo confermeranno. Venire a chiedere i soldi al Lumezzane calcio è come chiederli alla Croce Rossa. Le nostre casse sono secche e chiederci soldi in questo momento significa farci fallire.

La cosa grave è che a chiederli sono dei lumezzanesi, che come ho già detto hanno lasciato la società già allora a un passo dal fallimento. Loro avevano due strade: falla fallire, ma non hanno avuto il coraggio, oppure darla a un “fesso” come me che ha cercato di tenerla in vita. Vogliono insomma che a fallire sia io e i miei soci”.
Tentativi di riconciliazione. Tramite Geromino Camozzi e Marco Becchetti ho cercato un punto d’incontro con Aldo Bonomi, ma non c’è stato nulla da fare. Anzi ogni volta ci ha risposto in modo maleducato e arrogante. Questa è una guerra che ha voluto lui, io sono stato attaccato e ora cerco di difendermi. Cosa mi aspetto? Che ritiri la richiesta di pagamento. Lo deve fare prima di tutto per un bene che è dell’intero paese. Altrimenti sarò costretto a consegnare le chiavi al sindaco. Che non so se avrà il tempo di organizzare trasferte e gestire una società che è come un’azienda. Tra l’altro nello statuto del Lumezzane calcio c’era una clausola che imponeva l’arbitrato per risolvere questioni di questo tipo e invece loro l’hanno scavalcato andando subito dal Giudice”.
Contraccolpi. Stiamo subendo un danno d’immagine e un danno tecnico. La squadra ne sta risentendo sul campo. Io in questo momento sto dando un ultimo segnale d’apertura. Potrei aprire altri capitoli: contratti strani, la vicenda della finale play off col Cesena, ma per adesso mi fermo qui, aspettandomi da Aldo Bonomi un passo indietro. E’ falso che lui ha voluto incontrarci in questi anni, noi l’abbiamo fatto e lui ha sempre rifiutato. Credo sia meglio per tutti che lui chiuda la vicenda così come l’ha aperta. Altrimenti anche noi abbiamo altri discorsi pesanti che possiamo aprire… E non ci faremo certo travolgere”.