Marani: "Ho invitato i club a non iscriversi se non ce la fanno. Meglio estate calda e inverno tranquillo"

Il presidente della Lega Pro Matteo Marani ha toccato diversi punti nevralgici nell’intervista concessa a Tuttosport, tracciando un bilancio della stagione ma soprattutto indicando la direzione per il futuro. Centrale il tema della sostenibilità economica: "Siamo al 25º mese consecutivo di produzione industriale italiana in calo e i presidenti di Serie C sono imprenditori italiani: non viviamo su Marte".
Marani ha chiarito la linea in vista della prossima estate: "La scrematura va fatta in partenza: meglio un’estate calda e un inverno più tranquillo. In assemblea ho invitato i nostri club a non iscriversi al campionato se non ce la fanno". Poi una riflessione sul salary cap: "È uno strumento culturale, obbliga a guardare i numeri: spesso chi opera nel calcio lo fa pochissimo. Non impedirà a nessuno di spendere, anche dopo il primo anno sperimentale: non è una visione sovietica, lo definirei uno strumento didattico. Vogliamo una presa di consapevolezza di tutto il sistema: non si può più andare avanti così. Oggi confidiamo nell'amore delle proprietà e, per carità, per fortuna c’è, perché senza quello il calcio chiuderebbe".
Ampio spazio è stato dedicato anche alla riforma Zola e al lavoro sui giovani: "A settembre partirà un corso specifico a Coverciano, da romantico mi piacerebbe che da lì uscisse il Mino Favini del futuro". Infine, sul tema seconde squadre: "La Serie C ha confermato la sua natura istituzionale. Avrei piacere che qualcosa le venga riconosciuto, per una questione di giustizia: ha storia, dignità, seguito".
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