Pavia, ecco chi è il nuovo innesto societario

Pavia, ecco chi è il nuovo innesto societarioTMW/TuttoC.com
© foto di Federico De Luca
domenica 13 dicembre 2015, 14:00Altre news
di Alessio LAMANNA

Momento difficile per il Pavia, che non vince in campionato da fine ottobre e che sta vedendo scappar via il treno per il primo posto e in casa azzurra si cercano i responsabili. Sul banco degli imputati è finito mister Marcolini, ma i tifosi sono preoccupati anche per alcuni sviluppi societari. La proprietà cinese, che tanto entusiasmo aveva scatenato, ora sembra aver perso un po' della fiducia della piazza. 

Per esempio, ieri abbiamo dato la notizia (leggi qui) in merito al fatto che il presidente Zhu ha affidato il ruolo di consulente responsabile dell'area tecnica ad Antonino Imborgia. Una new entry a Pavia, ma non nel mondo del calcio. Il 57enne da giocatore militò con Matera, Reggiana, Lecce, Cagliari e Catanzaro. Dopo essersi ritirato, intraprese la carriera di procuratore prima e di dirigente poi.

Ci concentriamo su quanto fatto da Imborgia nei suoi trascorsi dirigenziali: è questo ciò che interessa al Pavia. All'inizio degli anni 2000 si avvicina ad Enrico Preziosi, allora patron del Como: nel novembre 2001 entra nell'organigramma lariano e contribuisce alla trionfale promozione in Serie A. Un ottimo inizio rovinato però l'estate successiva, quando la squadra viene smantellata (anche il capocannoniere Oliveira venne mandato via: “Imborgia entrò nella società e iniziò a portare i suoi giocatori”, ci disse lo stesso Lulù in questa intervista).

Nel 2003 Preziosi e Imborgia lasciano il Como - che retrocesse malamente e fallì l'anno dopo - e sbarcano al Genoa (sebbene Imborgia non abbia mai ricoperto alcun incarico ufficiale in rossoblu). Ma la collaborazione tra i due finisce a gennaio 2004, quando Imborgia lascia Genova.

E vola alla Salernitana, dove svolge il compito di direttore generale dal giugno 2004 al novembre 2005. Un'altra esperienza negativa: la squadra si salva in B, ma non si iscrive alla stagione 2005/2006 e riparte con nuova denominazione dalla C1.

Imborgia rimane poi lontano dai radar per qualche anno. La stagione 2009/2010 lo vede ds del Piacenza. La squadra si salva in B, Imborgia a fine stagione saluta i tifosi biancorossi che, dopo il suo addio, vivranno due anni difficili: doppia retrocessione e fallimento nel 2012.

La successiva esperienza è positiva, o quasi: nell'annata 2010/2011 il Grosseto gli affida la scrivania di ds. I maremmani si salvano in Serie B, nell'estate 2011 Imborgia se ne va ma anche in questo caso, come a Piacenza, l'annata successiva riserva brutte sorprese. Il Grosseto si salva ancora ma finisce nel turbine del calcioscommesse ed evita la retrocessione d'ufficio in Lega Pro solo in sede di ricorso.

La scorsa stagione (2014/2015) lo vede gestire in prima persona il Varese: il dirigente siciliano investe dei soldi nel sodalizio biancorosso ed assume la carica di vicepresidente, ma si dimette a marzo 2015, accusato dall'ambiente di un mercato di riparazione più dannoso che benefico. La squadra arriva ultima in Serie B e fallisce, ripartendo dall'Eccellenza. 

L'estate scorsa, Imborgia ha l'occasione di tornare al passato. Il suo nome viene infatti accostato al Como neopromosso in B. Lui nega di ricoprire incarichi in seno al club biancoblu, ma ammette che l'amicizia che lo lega al presidente Porro ha portato a qualche “consulenza” informale di mercato. In effetti sul Lario arrivano Borghese e Jakimovski proprio dal Varese. Ma nonostante gli innesti il Como è attualmente ultimissimo in classifica in Serie B.

Chiaramente non tutti gli avvenimenti di cui sopra sono da attribuire agli errori di Imborgia. Ma purtroppo spesso le squadre a cui si è avvicinato hanno passato brutti momenti, o durante la sua presenza o dopo il suo addio.