Violenza negli stadi, ministro Piantedosi: "Riconoscimento facciale contro lo spaccio"

Violenza negli stadi, ministro Piantedosi: "Riconoscimento facciale contro lo spaccio"TMW/TuttoC.com
Ieri alle 21:10Altre news
di Sebastian Donzella
fonte TMW

Il riconoscimento facciale agli stadi per combattere i reati commessi in curva, compreso lo spaccio. Del tema ha parlato Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, dal palco del Forum in Masseria, la kermesse politico-economica organizzata da Bruno Vespa e Comin & Partners. Gli stadi, ha spiegato Piantedosi nelle parole riportate da Calcio e Finanza, negli anni si sono “trasformati in importanti piazze di spaccio”, soprattutto le curve delle principali aree metropolitane.

Piantedosi rilancia così il riconoscimento facciale negli impianti: “È il tipo di utilizzo che oggi è vincolato solo a determinati tipi di necessità, che sono essenzialmente giudiziarie. Lo Stato non si può porre il problema di avere uno svantaggio competitivo con le organizzazioni criminali”, ha chiosato il ministro.

Il tema è a cavallo tra privacy e sicurezza. Come ha spiegato Piantedosi, a livello tecnico il riconoscimento facciale è già possibile, e diversi grandi stadi italiani sono già pronti a implementarlo. La questione è normativa: al di là del nome - probabilmente non potrà definirsi “riconoscimento facciale” - l’utilizzo della tecnologia dovrà consentire che l’individuazione degli spettatori sia consentita soltanto alle forze dell’ordine, e non per altri scopi. È la condizione posta dal garante per la privacy per dare l’ok, alla quale anche i club - che di fatto sono, in qualche caso con i comuni ma negli stadi di proprietà no, i soggetti chiamati ad adottare la tecnologia - sono pronti a sottostare.