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Perinetti: "Vicenza, credo sia l'anno buono. Ravenna? Società forte e strutturata"

Perinetti: "Vicenza, credo sia l'anno buono. Ravenna? Società forte e strutturata"TMW/TuttoC.com
© foto di Federico Serra
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di Lorenzo Carini

Il direttore Giorgio Perinetti, ora all'Athletic Club Palermo in Serie D ma con importanti trascorsi nel professionismo, è intervenuto nel corso della trasmissione "A Tutta C" per fare il punto della situazione sul campionato di terza serie.

Quest'anno nel Girone C c'è più equilibrio che mai: si fatica a trovare la vera favorita...
"Sì, ma è una cosa che nel Girone C si ripete, a parte l'explot dell'Avellino dell'anno scorso. E' un girone agonisticamente molto tosto e si aggiungono difficoltà ambientali a quelle di carattere tecnico. Si deciderà tutto nelle ultime tre o quattro partite. Sulla carta penso a Catania, Salernitana e Benevento, ma il Cosenza sta venendo fuori molto bene e ha un allenatore valido. Buscè faceva giocare bene il Rimini ed era un ottimo giocatore: quella di Cosenza è una piazza importante e trascinante, magari a gennaio prenderanno un paio di giocatori per rinforzare ulteriormente l'organico".

Quanto sarà difficile operare sul mercato a gennaio?
"Il problema è che le squadre che sono davanti hanno il dubbio se ritoccare di più o di meno la squadra. Per sfasciare tutto ci si mette un secondo, tu pensi di rinforzarti ma magari crei dei disequilibri. E' un mercato molto strategico, bisogna ben capire dove veramente si vuole intervenire e non farti ingolosire dalle opportunità. Anni fa vinsi la C insieme a Inzaghi contro il Parma mentre eravamo a Venezia: i gialloblù fecero inserimenti giganteschi a gennaio, mentre noi preferimmo prendere un giocatore o due. La forbice dai due punti di gennaio passò ad otto, è difficile interpretare bene il mercato di gennaio. C'è da andare sul mirato, farsi ingolosire sulle opportunità può essere controproducente rispetto allo standard e all'equilibrio che le squadre possono aver raggiunto nella prima metà del campionato".

L'Arezzo è la squadra favorita nel Girone B?
"L'Arezzo è due o tre anni che si prepara a questo salto, come il Vicenza. Ha completato un percorso che oggi lo porta a essere di diritto il favorito, ma il campionato è lungo. Il Ravenna sarà un avversario di tutto rispetto, è una società potente e che ha mezzi, oltre a una guida sapiente di un veterano come Braida. Il Ravenna non mollerà, ma l'Arezzo quest'anno sembra poter capitalizzare il lavoro fatto nelel stagioni scorse".

Si aspettava un inizio del genere da parte del Ravenna?
"Ci sta che una società forte, ben strutturata, ben condotta, diretta e allenata si stia facendo valere anche in Serie C. Non mi sorprende che stia lì davanti, poi ricordiamo che non arriva neanche da una Serie D vinta ma c'è stato il ripescaggio: la squadra è di tutto rispetto".

Un giudizio su Lecco, Union Brescia e Cittadella?
"Il piano del Vicenza è strutturato, ha un allenatore molto bravo e un ambiente favoloso per la Serie C: credo che sia l'anno buono. L'Union Brescia si è trovato in questa trasformazione e magari avrà bisogno di un po' di tempo per acclimatarsi a non essere una società tipo Feralpisalò, quindi ottima ma senza la responsabilità della promozione diretta: passare a diventare il Brescia e doVicver lottare subito per i primi posti non è semplicissimo. Il Lecco si sta comportando molto bene, ma il Cittadella ha più esperienza e un direttore fantastico che rimane in Serie C per sua volontà, ma sarebbe potuto andare in Serie A se non avesse fatto questa scelta di vita. Il Cittadella ha ingranato la marcia e cercherà fino alla fine di avvicinarsi: se il Vicenza avrà un cedimento, sono convinto che i granata saranno lì nei paraggi".

Di recente ha presentato il libro "Quello che non ho visto arrivare"...
"Ho presentato questo libro riportando un'esperienza personale. Parla di un'esperienza vissuta, dolorosa e trascritta in maniera cruda perché volevo rappresentare il disagio di un genitore, ma al tempo stesso volevo far capire nel finale che mia famiglia ha lottato fino alla fine per sopravvivere. Non ce l'ha fatta, ma i ragazzi e le ragazze che possono essere colpiti da questi disturbi alimentari, anoressia e bulimia devono sapere che la strada per salvarsi c'è, si può percorrere e si deve cercare in tutti i modi di rivedere la luce. Questo è un messaggio che vuole dare il libro".