Piacenza-Cremonese, cresce l'attesa per il derby del Po

Per chi vive a cavallo del Po Piacenza-Cremonese è “la Partita”, una sfida che può valere l’intera stagione. Dopo aver attraversato a braccetto le categorie più alte Piacenza e Cremonese si ritrovano domenica in Lega Pro, la vecchia Serie C, dopo ventuno anni. Risale, infatti, alla stagione 1980/81 l’ultima sfida nel campionato di serie C1 tra le due compagini (la Cremonese si impose per 1 a 0 sia all’andata che al ritorno con gol di Nicolini allo Zini e di Ascagni alla Galleana). Poi fu quasi sempre Serie B, eccezion fatta per le stagioni 1993/94 e 1995/96. Erano gli anni dei grandi presidenti Leonardo Garilli e Domenico Luzzara, gli anni di De Vitis, Papais, Piovani, Dezotti, Maspero e Tentoni, insomma, gli anni d’oro delle due società. Dopo l’addio di Luzzara la Cremonese è scivolata addirittura in C2 riuscendo a tornare in Serie B solo nel campionato 2005/2006 (stagione dell’ultimo derby) mentre il Piacenza, dopo la morte di Leonardo Garilli, avvenuta il 30 dicembre 1996, è rimasto, sotto la guida del figlio Fabrizio, nelle massime categorie fino all’amara retrocessione maturata ai play out contro l’Albinoleffe nel campionato passato. Nell’ultimo derby disputato il Piacenza riuscì a imporsi sia all’andata (2 a 1 con reti di Miglionico, Carparelli su rigore e gol vittoria di Cacia) che al ritorno (ancora 2 a 1 con reti di Cacia, Amore e gol vittoria di Bocchetti). Sono trascorsi più di 5 anni da quel lunedì 27 marzo 2006 in cui, nel posticipo serale del lunedì, il Piacenza si impose allo Stadio Zini per 2 a 1 e molte cose sono cambiate da allora: Fabrizio Garilli sta per lasciare e la Cremonese ha un presidente ambizioso, Giovanni Arvedi, che vuole a tutti i costi riportare la squadra nel calcio che conta dopo aver mancato di un soffio la promozione in Serie B nella finale play off 2009/2010 contro il Varese (dopo aver vinto per 1 a 0 la gara di andata, giocata allo Zini, i grigiorossi furono sconfitti per due a zero nella partita di ritorno). Entrambe le squadre hanno iniziato questa stagione dovendo fare i conti l’handicap della penalizzazione legata allo scandalo del calcio scommesse (-4 punti il Piacenza e -6 la Cremonese) ma si presenteranno all’appuntamento di domenica alle 15 allo Stadio Garilli in condizioni diametralmente opposte: il Piacenza, dopo la vittoria sul campo del SudTirol, ha collezionato due sconfitte consecutive (1 a 0 casalingo contro il Trapani e secco 3 a 0 al Picco di La Spezia) e giace solitario all’ultimo posto in classifica con ancora il -1 da cancellare mentre la Cremonese, forte di tre vittorie in altrettante partite (1 a 0 ad Andria, 4 a 2 casalingo sul Bassano e 3 a 0 nel recupero della prima giornata contro la Carrarese), ha azzerato la penalizzazione ed ha già iniziato la scalata ai piani alti della classifica. Anche sul piano del gioco le due squadre sono distanti anni luce con il Piacenza in netto ritardo di condizione (frutto di un raduno tardivo) mentre la Cremonese appare tonica ed in grande forma. Sul piano del gioco Francesco Monaco ha dichiarato, dopo la netta sconfitta patita a La Spezia, che il Piacenza è ancora un “cantiere aperto” (altro problema da attribuire ad una squadra assemblata negli ultimi tre giorni di mercato) mentre la Cremonese ha messo in mostra automatismi da fare invidia a grandi club con i giocatori che paiono aver già assimilato i dettami tattici di Oscar Brevi.
Infine, se il Piacenza ha mostrato evidenti limiti in fase offensiva (l’ingaggio di Maurizio Nassi è sempre bloccato), la Cremonese può contare su sei attaccanti (Bocalon, Le Noci, Musetti, Nizzetto, Rabito e Samb) apparsi in grande spolvero ogni qual volta Brevi abbia deciso di schierarli titolari nel suo 4-3-3. Viste queste premesse, non dovrebbe esserci partita domenica ma nel derby, si sa, entrano in gioco altri fattori. A questo proposito i tifosi del Piacenza hanno fatto irruzione all’allenamento pomeridiano di martedì per “invitare” i giocatori a dare il massimo domenica in campo e ad uscire dal campo “con i tacchetti consumati”. Per centrare la vittoria il Piacenza dovrà giocare gettando il cuore oltre l’ostacolo confidando che i giocatori con esperienza nella categoria superiore non deludano come nelle prime tre partite (capitan Guzman su tutti). Dal canto loro i tifosi grigiorossi sperano di continuare ad ammirare il bel gioco e l’attacco micidiale messo in mostra dai ragazzi di Brevi nelle prime uscite stagionali. Comunque vada a finire l’augurio è che questo derby sia l’occasione per rivedere gremiti gli spalti del Garilli (ma con le assurde restrizioni apportate dalla tessera del tifoso è probabile che non sia così e molti tifosi grigiorossi potrebbero partecipare alla partita dal piazzale antistante lo stadio) e per ammirare le due squadre contrapporsi sul campo con il supporto dei propri tifosi in un derby caratterizzato da sana rivalità, passione, sfottò ma privo di atti violenti. Proprio per evitare scontri tra le due tifoserie la Questura di Piacenza ha chiesto che vengano assegnati 150 agenti in più per garantire la sicurezza di Piacenza-Cremonese ma si spera che le forze dell’ordine trascorrano un pomeriggio tranquillo. Le biglietterie dello Stadio Garilli chiuderanno, su disposizione della Questura, alle ore 12,30 di domenica quindi la società biancorossa consiglia di acquistare i biglietti in prevendita, biglietti che non saranno venduti ai residenti in Lombardia non in possesso della tessera del tifoso. Da sempre rivali i tifosi di Piacenza e Cremonese da quest’anno hanno qualche cosa che li accomuna, ovvero l’antipatia, chiamiamola così, nei confronti di Carlo Gervasoni, ex difensore il cui nome, viene associato ai medesimi epiteti tanto sugli spalti del Garilli quanto su quelli dello Zini. Vinca il migliore.
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