Sampdoria retrocessa in Serie C, anzi no. Boh, forse. La giustizia sportiva non può riscrivere la classifica finale di un campionato

Retrocedere al termine di un'annata disastrosa ma ricevere, a campionato finito, una insperata ancora di salvezza sulla quale saltare sopra per evitare il naufragio gentilmente lanciata dalle aule di tribunale. Benvenuti nel magnifico Paese chiamato Italia, dove le certezze sembrano non avere cittadinanza.
Nel giro di pochi giorni la Sampdoria ha conosciuto l’onta della prima rovinosa caduta in Serie C della sua gloriosa storia quasi ottuagenaria ma in realtà potrebbe non giocarci mai se, come sembra, il Brescia riceverà una penalizzazione di 4 punti in classifica dovuta a irregolarità nel pagamento di stipendi e contributi effettuato ricorrendo al credito d’imposta. La prima conseguenza pratica è stato il congelamento della sfida playout tra Salernitana e Frosinone che si sarebbe dovuta giocare ieri sera, in attesa della decisione definitiva destinata a riscrivere il finale del torneo: se il -4 fosse confermato a disputare lo spareggio saranno infatti i blucerchiati, col Frosinone salvo e le Rondinelle in terza serie.
Il presidente Cellino dice di essere stato truffato avendo già presentato denuncia penale e nega con forza l’ipotesi di un patteggiamento per ammettere le colpe, preannunciando ricorsi in ogni luogo per far valere le proprie ragioni. Comprensibile dal suo punto di vista, che è quello di chi sente danneggiato da quanto accaduto, ma quali saranno le tempistiche di questo spiacevole imprevisto? Entro la fine della settimana si svolgerà l’audizione, poi sarà la volta dei deferimenti. Per farla breve esiste il rischio concreto che ci si possa trascinare addirittura fino a giugno inoltrato con tutte le conseguenze del caso, in termini organizzativi e non solo.
E qui si presenta un’altra stortura del sistema, come se non bastasse già un finale di torneo gestito in questo modo alquanto bizzarro: se la sentenza di primo grado fosse ritenuta solida e convincente (già, ma da chi e soprattutto come può esserlo date le circostanze?) FIGC e Lega B, che inevitabilmente hanno tutto l’interesse a una chiusura rapida della vicenda per voltare pagina, potrebbero assumersi la responsabilità di dare il via libera alla disputa del playout fra Salernitana e Sampdoria mentre, in caso contrario, se venisse considerata debole (vale la stessa domanda fatta in precedenza) si dovrebbe temporeggiare ancora con la possibilità di arrivare a ridosso dell’inizio della nuova stagione senza la terza squadra retrocessa, con una X negli organici.
Ora, capite bene al cospetto di quale razza di pasticcio ci troviamo, perché qualsiasi sarà l’epilogo scontenterà una delle parti in causa e ci saranno validi motivi per contestarlo. Si invoca giustamente da decenni la ormai mitica riforma dei campionati (a proposito, niente di nuovo dal fronte ma la speranza è l’ultima a morire), ma c’è un altro tema da mettere velocemente sul tavolo per non dovere incappare nuovamente in futuro in spiacevoli casi limite come questo.
Il ripensamento della giustizia sportiva è tutto fuorché procrastinabile perché la retrocessione ex post di un club salvatosi sul campo, per violazioni di natura amministrativa, cozza in primo luogo con i principi stessi dello sport alterando il valore della competizione. Non si discute se sia giusto o meno infliggere sanzioni a chi si è reso protagonista di infrazioni, ma è inammissibile che ciò avvenga a bocce ferme falsando i verdetti di un'intera stagione.
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