Pillon: "Perugia così in basso è una sorpresa, la C è un torneo difficile"
Giuseppe Pilon, allenatore con un ricco percorso professionale anche in Serie C, è intervenuto come ospite di 'A Tutta C', trasmissione in onda su TMW Radio e Il 61, offrendo una panoramica approfondita sullo stato attuale del calcio in terza serie.
Mister, cercando di fare un'analisi piuttosto veloce e sintetica di quello che sta succedendo in Serie C, Vicenza, Brescia, Lecco nel girone A, Arezzo, Ascoli, Ravenna nel B, Salernitana, Catania e Benevento nel C. Credo per la prima volta, dopo tantissimi anni, ci sono tre squadre in ognuno dei tre gironi in grado di lottare per la promozione diretta in maniera così evidente, con un distacco anche importante rispetto a tutte le altre squadre. È il segnale che sta aumentando il numero delle formazioni di alto livello che possono competere per la Serie B, oppure che c'è una élite, una sorta di piccolo paradiso riservato a poche società e poi per il resto la Serie C sta dimostrando un livellamento verso il basso. Quale chiave di lettura preferiamo?
"Che siano tre gironi complicati, difficili, ma molto equilibrati questo lo dicono i numeri e i dati sono questi. C'è una sorpresa, secondo me, che è Ravenna. Non me l'aspettavo di trovarmelo così in alto e invece sta facendo un ottimo campionato. Le altre squadre ce le aspettavamo che fossero in questa situazione. Una che non mi sarei mai aspettato di trovarla nel fondo della classifica è il Perugia. Il campionato di Serie C è sempre difficile, se non lo affronti bene, vai in difficoltà. Penso che la Salernitana, che è retrocessa, l'abbia affrontato nel miglior modo. Credo sia una squadra che sarà difficile da battere perché dà continuità di risultati. In 11 partite ha fatto 8 vittorie, 3 pareggi. Insomma, mi sembra che siano partiti col botto".
Una Serie C che vede, oltre alla Ravenna, come sorpresa, come giustamente diceva lei, anche altre piccole realtà neopromosse fare buone cose in tutti e tre i raggruppamenti. Nel Gironi C mi viene in mente il Casarano, che è una realtà che storicamente ha abitato i palcoscenici della Serie C per tanti anni, qualche decennio fa na che si è ricostruita ripartendo dal basso e che adesso, anche con un mercato importante la scorsa estate, si è riuscita a ritagliare un posto al sole nella zona playoff del Gironi C. Il Lecco si può definire una sorpresa, anche se non è una neopromossa, perché comunque non ci aspettavamo dalla formazione di Valente un rendimento di questo genere. Forse questa è la riprova che anche le piccole realtà riescono a fare calcio senza il portafoglio di grandi piazze come quelle che abbiamo citato poc'anzi, ma sapendo sfruttare le idee e le professionalità di dirigenti, allenatori e degli stessi calciatori.
"Ci vuole organizzazione per mantenersi in una squadra che non ha dei budget altissimi come Catania, come Salernitana, come grosse squadre che hanno dei budget molto alti. Loro con un piccolo budget devono gestire la situazione e devono essere organizzati. Dal punto di vista sportivo devono vedere i giocatori che possono essere da Casarano, che possono andare in quella realtà. Credo che alla base di tutto ci sia una sinergia tra la società, il pubblico, i giocatori. Quando c'è questa sinergia, che si sanno che i programmi sono questi, si possono fare grandi cose".
Crede che quello che è successo a Trieste con il rischio serio e concreto di iscriversi abbia compattato il gruppo e abbia dato un'ulteriore iniezione di benzina emotiva alla squadra di mister Marino per rendere in questa maniera, perché nessuno, sinceramente io in primis, mi sarei aspettato che la Triestina riuscisse a reagire in così poco tempo ad una penalizzazione che comunque la vede ancora con il segno meno in classifica, ma che è stata ammortizzata già abbondantemente.
"Sono stati molto bravi, non era facile la situazione. Io credo che in questo caso si deve andare per gli obiettivi. L'obiettivo principale, secondo me, è quello di provare ad agganciare i play-out. In questo momento vedo quello l'obiettivo. Poi se sono così bravi, se riescono a fare tanti punti, perché ci vuole una media promozione per salvarsi. E in questo momento mi sembra che le cose stiano andando bene. Marino non stava facendo male. Però Tesser chiaramente conosce bene la piazza. È un allenatore che l'anno scorso ha fatto molto bene a Trieste. Ha un passato, una storia importante. L'esperienza conta molto in questo caso. Però Marino non ha fatto per niente male, anzi".
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