Polani: "Il mio cuore batte per il Benevento. Vigorito è stato come un padre per me"

Solo per due anni ha vestito la maglia del Benevento, ma in questo arco di tempo ha saputo instaurare con i tifosi giallorossi un legame molto solido che pochi calciatori possono vantare. Enrico Polani è stato uno dei protagonisti della stagione 2007/2008, quella che sancì il ritorno della compagine giallorossa in C1 (ora Prima Divisione). Al termine di quella annata trionfale, per “il re leone” si aprirono a malincuore altre strade che lo condussero lontano dal Sannio. Il cuore, però, è rimasto in questa città dove ha condiviso di tutto, da cocenti amarezze a gioie incredibili come rivelato ai colleghi di OttoPagine: “Nel Sannio ho lasciato un pezzo di vita. Ho trascorso dei momenti fantastici e mi sono trovato davvero bene. Mi auguro con tutto il cuore che il Benevento riesca a centrare il traguardo della serie B. Credo sia ora che riusciamo a fare questo grande salto da dedicare al compianto Ciro Vigorito. Spero che in questa stagione ci sia un pizzico di fortuna in più che, in passato, è mancata”. Nella sua lunga carriera Polani ha vestito anche la maglia della Salernitana, prossima avversaria dei giallorossi: “Sono un doppio ex, ma a Salerno ho vissuto solo sei mesi “anonimi” che non hanno niente a che vedere con l’esperienza di Benevento. Comunque sto seguendo molto il campionato e devo dire che domenica si affronteranno due squadre che sono state costruire per vincere il campionato. Nel girone B ci sono tante compagini che puntano alla promozione in serie B, cosa che nell’altro girone non esiste. Il Benevento ha attraversato un periodo particolare e ora si è ripreso alla grande. Il campionato è corto, l’importante è arrivare il più in alto possibile per raggiungere una buona posizione nei play off. Anche se, devo dirlo, i discorsi relativi al primo posto non sono affatto chiusi. Il Lecce, ad esempio, dopo un avvio disastroso si trova a ridosso della capolista. Mancano nove partite, perché non potrebbe farlo anche il Benevento?. Il presidente Vigorito anche quest’anno ha costruito una squadra fortissima che ha tutte le carte in regola per vincere.
Ha affidato la panchina a un grande allenatore come Brini che non ho avuto il piacere di lavorarci insieme, ma conosco il suo valore. Sono certo che se questa società riesce a fare il grande salto, ci metterà poco tra i cadetti ad andare oltre”. La voglia di giallorosso non gli è mai mancata, e la commozione sale quando ricorda un suo vecchio amico: “Ogni tanto mi informo sulla famiglia di Carmelo, voglio sapere come stanno ma poi dico dentro di me che è stata una perdita troppo grande per tutti noi. Certo, i figli ti aiutano ad andare avanti ma posso lontanamente immaginare come stia la cara moglie Valeria. Il mio pensiero, in questo momento, va a lei. Per me Carmelo era un vero e proprio punto di riferimento, un esempio da seguire. Non ho avuto modo di stargli vicino nel periodo della malattia perché ero impegnato con l’Aversa, ma quando ci sono stati i funerali ho voluto esserci a tutti i costi invitando l’allenatore e la dirigenza a mettermi fuori rosa se non erano d’accordo della mia assenza in allenamento. Non lo dimenticherò mai”. Il pensiero finale è andato ai tifosi e al presidente Vigorito: “Spero di incontrarli al più presto possibile per abbracciarli. Vorrei essere allo stadio per i play off, anche se auguro di meglio, e sono certo che li vinciamo. In passato non sono venuto per scaramanzia, pensavo che dopo la finale persa con il Potenza portassi sfortuna. Questo tabù, però, è stato sfatato. Ora continuo ad allenarmi al meglio con la mia nuova squadra, la Viterbese. Qui c’è un presidente vulcanico come Camilli, con il quale mi trovo bene. Ma nella mia carriera non ho mai trovato un patron come Oreste Vigorito, per me è come un padre”.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 7/2017 del 29/11/2017
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore Responsabile: Ivan Cardia
© 2025 tuttoc.com - Tutti i diritti riservati
