Reginaldo: "La Paganese mi ha fatto rinascere e non è arrivata ai play-off per fare la comparsa"

Domenica sera, contro il Cosenza, ci sarà per la Paganese la partita più importante della stagione per alimentare il sogno cadetteria. A parlarne in conferenza stampa ci ha pensato l'attaccante brasiliano Reginaldo: "Da quando sono arrivato ho detto che tutte lo erano. Dobbiamo essere consapevoli di ciò che abbiamo fatto con tranquillità. Ci ricordiamo come abbiamo giocato con loro in campionato. Ci teniamo a fare bene". La consapevolezza tra gli azzurrostellati è che l'unico risultato possibile è la vittoria, a causa del peggior piazzamento in classifica rispetto ai Lupi calabresi: "Per noi è un fatto importante se lo sappiamo sfruttare. Loro non giocano sulla difensiva. Sono forti davanti e in contropiede. La nostra mentalità è sempre stata quella di giocarcela".
In questa stagione la Paganese ha vissuto due fasi, quella prima di gennaio e quella dopo gennaio, quando si è scoperta più cinica: "Io sono sempre stato consapevole della squadra che avevamo e ho sempre detto che saremmo arrivati ai play-off, così come sono consapevole che all'andata abbiamo avuto tanti episodi a sfavore, mentre al ritorno siamo stati più fortunati. Il calcio è fatto così: se nel girone di andata fosse girata come al ritorno non saremmo finiti ottavi, ma quinti. Non abbiamo raccolto ciò che avremmo potuto raccogliere".
La spensieratezza è stato l'elemento principale della squadra, ma ora i giovani potrebbero provare pressione: "Non ho notato questo tipo di problematica, anche se noi giocatori più di esperienza stiamo cercando di passare loro il messaggio che non dobbiamo fare nulla di più di ciò che abbiamo già fatto. Quando i risultati hanno iniziato ad arrivare, anche loro sono stati più tranquilli. Ma il calcio è bello per questo e bisogna giocarlo per divertirsi".
Reginaldo traccia anche un bilancio personale: "Nessuno ha dimostrato per me l'interesse che ha dimostrato la Paganese, nonostante abbia parlato con tante squadre. Qui potevo tornare a giocarmela, allenarmi, facendo le cose tranquillamente e con serenità. Dopo due anni, questa è stata per me la gioia più bella. La Paganese non è arrivata ai play-off per fare la comparsa. Noi giocheremo col Cosenza e cercheremo di vincere. Alla fine vi dirò tutte le parole che sento dentro, ma solo alla fine. La Paganese mi ha fatto rinascere: sono tornato un ragazzino di 13 anni, sento cose che neanche sentivo quando ero in B o addirittura in A. Tre/quattro mesi fa facevamo tutti i lunedì riunione perché le cose non andavano bene, ma io e i più esperti - Pestrin, Marruocco e Alcibiade - ci abbiamo sempre creduto. Di certo è che noi potevamo parlare, ma se i ragazzi non avevano fame e voglia le parole non sarebbero servite a nulla. Nel calcio vince solo chi ha fame".
Ma che valore avrà la partita di domenica per l'attaccante brasiliano: "Un valore immenso, per me è un'allegria immensa. Io voglio arrivare fino alla fine, l'ho detto anche a mia moglie. Non so se l'anno prossimo giocherò, avrò 34 anni e dovremo tenere conto della regola degli over, io quest'anno devo dare tutto. Non vedo comunque altri club: a gennaio ho avuto l'occasione per andare via, ma non sono andato. Se potrò restare, resterò".
L'unico neo della stagione dell'azzurrostellato è aver ricevuto qualche cartellino rosso di troppo: "Troppa adrenalina. Pensare che in 16 anni non ero mai stato espulso. Ero veramente concentrato e con voglia di fare, anche troppo (ride, ndr)".
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