Renate, Malivojevic: "Mi piace giocare da esterno. Poi se arrivano anche i gol..."

Renate, Malivojevic: "Mi piace giocare da esterno. Poi se arrivano anche i gol..."TMW/TuttoC.com
Milos Malivojevic
© foto di Jacopo Duranti/TuttoLegaPro.com
sabato 13 ottobre 2012, 14:15Altre news
di Marco Amedeo Mazzoleni
fonte Ufficio Stampa - Renate

Il giovane attaccante classe '93 in forza al Renate Milos Malivojevic si è messo in mostra segnando una bella doppietta contro il Vallée d'Aoste, ecco l'intervista realizzata dall'Ufficio Stampa del club nerazzurro.

Milos, la tua prima doppietta tra i professionisti è purtroppo coincisa con una sconfitta. Non hai potuto festeggiare come avresti voluto.

“Sicuramente sono molto contento della doppietta ma avrei preferito vincere ed ottenere i tre punti contro una squadra in difficoltà come il Vallée d’Aoste. Sarebbe stato meglio non fare gol e vincere l’incontro”.

Come hai visto la squadra domenica scorsa?

“A dispetto di chi ci ha criticato per la prestazione e la sconfitta contro l’ultima in classifica, io penso invece che abbiamo disputato un buon match, dominato all’inizio e condizionato dall’espulsione di Mara”.

Come ti trovi a fare l’attaccante esterno nel 4-3-3 di mister Sala?

“E’ il mio ruolo da molti anni. Anche al Parma giocavamo con lo stesso modulo e quindi mi sono abituato a fare l’esterno di sinistra o di destra. Mi trovo molto bene”.

Quali sono le principali difficoltà che stai trovando in Seconda Divisione rispetto al campionato Primavera?

“In primis, in questa categoria trovi calciatori veri che hanno giocato in Serie A o B tanti anni. Basti pensare a Godeas, ora al Venezia. La differenza di età ed il livello di esperienza sono due aspetti che pesano molto in Lega Pro. In Primavera invece, trovi tutti ragazzi della tua età ed è sicuramente più facile giocarci contro”.

Come si evince dal tuo cognome, hai origine serbe. Ti senti più serbo o italiano?

Mia mamma è serba mentre mio papà è bosniaco. Sono un pò in conflitto (ride, ndr). Io sono nato in Italia ma i miei genitori mi hanno insegnato fin da piccolo la cultura e la religione serba e quindi mi sento molto serbo”.

Anche la tua squadra del cuore allora è serba?

“No, tifo Fiorentina. In Serbia simpatizzo per la Stella Rossa ma non seguo molto il calcio di là”.

Quali sono i tuoi obiettivi per questa stagione?

“L’importante per me è giocare. I gol poi arriveranno. Anche mister Sala, prima della doppietta di domenica scorsa, mi ha sempre detto di stare tranquillo e che quello non era un problema”.

Qui a Renate hai trovato anche alcuni ragazzi che erano tuoi compagni di squadra a Parma. Quanto ti ha aiutato questo?

“Ho ritrovato tre o quattro ex compagni che conoscevo molto bene. Mi hanno aiutato fin dai primi giorni quando ero un po’ spaesato trattandosi della mia prima esperienza lontano da casa. Nel momento del bisogno mi hanno dato una grossa mano. Poi la nostra rosa è molto giovane e ci aiutiamo tutti a vicenda”.

Se non fossi diventato un calciatore, che lavoro avresti voluto fare?

“Il mio sogno è sempre stato quello di fare il parrucchiere. Purtroppo, gli impegni calcistici non mi hanno permesso di finire gli studi. E’ la mia passione e magari lo farò in futuro”.