Vaciago: "Marani lancia una bomba di buonsenso, in Serie C è merce rara"

Vaciago: "Marani lancia una bomba di buonsenso, in Serie C è merce rara"TMW/TuttoC.com
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di Marco Pieracci

Il direttore di Tuttosport Guido Vaciago commenta l'intervista rilasciata al quotidiano torinese dal presidente della Lega Pro Matteo Marani:  "C’è un passaggio dell’intervista di Matteo Marani che colpisce, perché spogliatosi di qualsiasi ragionamento politichese, il presidente della Serie C racconta: «Ho invitato i nostri club a non iscriversi se non ce la fanno,per il bene del campionato, degli avversari, ma anche di loro stessi». In un ampio ragionamento sulla sostenibilità e sull’importanza sportiva e sociale della Serie C, Marani lancia una bomba di buon senso. E si tratta del classico caso in cui un concetto tutto sommato piuttosto normale suona rivoluzionario. Un presidente, una dirigenza, lo sanno benissimo se ce la possono fare o meno, lo sanno in estate, prima che inizi il campionato, ma se in qualche modo riescono a dribblare i paletti dei regolamenti si buttano e ci provano. I risultati li conosciamo e li abbiamo appena toccati con mano con i fallimenti che hanno riscritto le classifiche e macchiato un campionato avvincente. Marani e Zola stanno portando avanti una riforma molto interessante e innovativa per il campionato più a rischio sul fronte ella sostenibilità: il salary cap è un esperimento da tenere d’occhio, così come tutto il progetto firmato dall’ex fenomenale numero dieci, ma la migliore riforma del mondo è niente se non viene accompagnata dal buon senso.

E il buon senso è merce rara nel calcio italiano e, quindi, anche in Serie C: il fattore emotivo scassa le logiche
economiche, le pressioni delle piazze spingono i presidenti fino al fuori giri, l’ebrezza del successo ubriaca chi, invece, dovrebbe gestire con lucidità
quel patrimonio sociale che è una squadra di calcio di una provincia italiana. L’appello di Marani è sensato, semplice e comprensibile: se non ce la fate,
basta fare un passo indietro, così non solo aiutate a rendere più solido e credibile il campionato, rispettando istituzioni e avversari, ma evitate di farvi male voi stessi, affrontando un vortice dal quale si può uscire malconci nell’immagine e nel portafoglio. E se ci pensate, il nocciolo della questione calcistica italiana (dove il sistema perde 700 milioni all’anno, quindi non è un sistema sano) è proprio il fatto che il buon senso viene spesso sostituito da supercazzole, quando non gli capita di essere proprio calpestato. Dagli stadi (andatevi a risentire le parole di Ranieri, a proposito di buon senso) agli ultras, dai bilanci traballanti ai vivai trascurati, ci si perde in chilometri di parole, arrampicandosi su tortuosi ragionamenti. Non sarà perché l’utilizzo del buon senso toglierebbe un po’ di potere e un po’ di soldi dalla circolazione?