Non siamo neanche ad agosto e ci sono già nuovi casi Turris e Taranto. Si salvi chi può

Povera Serie C. Una categoria splendida che purtroppo, però, non riesce a trovare pace. Che peccato. Non siamo neanche ad agosto e c’è già un club sull’orlo del baratro. Auguri. Anzi poveri noi. Se il finale della scorsa stagione era stato stato caratterizzato da nubi e voci preoccupanti, adesso la situazione sta precipitando. Ogni riferimento non puramente causale va al Rimini, che naviga in acque torbide quanto agitate. Neppure la notizia della svolta societaria col relativo accordo preliminare per la cessione del club a Durant Wyot Capital, poi smentita dallo stesso club con un lungo comunicato nel quale si faceva riferimento ad una proposta "più solida e coerente avanzata dalla Building Company", ha rasserenato l’ambiente. Anzi, questo tam tam mediatico sul futuro della formazione riminese preoccupa e non poco. Anche perché all’orizzonte non si intravedono figure note, calcisticamente parlando per regalare un futuro radioso alla società romagnola.
Tanto che molti calciatori hanno iniziato a guardarsi intorno e potrebbe scattare il fuggi fuggi generale. Una mancanza di linee guida progettuali che hanno indotto una delegazione della squadra a chiedere lumi, altrimenti potrebbero anche interrompere il ritiro pre-campionato e chiedere la risoluzione del contratto. Insomma, tutt’altro che un viatico positivo in visita della stagione che verrà. Se a Rimini c’è l’incubo da parte della tifoseria biancorossa di non arrivare a giugno come accaduto a Taranto e Turris l’anno scorso, non è che le cose vadano molto meglio in quel di Trieste dove non si sa neppure chi sarà l’allenatore. Idem il direttore sportivo: e meno male che siamo in pieno mercato. Come è possibile in queste condizioni guardare con ottimismo al futuro in casa alabardata? Difficile, forse impossibile. Agosto si avvicina e rischia di diventare terribilmente torrido da queste parte. Si salvi chi può, è proprio il caso di dirlo. Sperando di non piangere tra qualche mese la dipartita di altre storiche e gloriose società a campionato in corso, col relativo rischio concreto di falsare nuovamente i campionati. L’AssoCalciatori e la Lega Pro stanno già vigilando con attenzione sulle due vicende: a testimonianza di come ci sia poco da stare allegri…
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