Arzignano, Milillo: "Primo obiettivo è la salvezza. Brescia, Cittadella e Vicenza le favorite"

Alessio Milillo, difensore dell'Arzignano, è stato ospite della trasmissione 'A tutta C' in onda su TMW Radio e il 61.
Il campionato è alle porte: com’è andata la preparazione, com’è stato il ritiro e come arrivate al nuovo campionato che sta per iniziare?
"La preparazione è andata molto bene. Abbiamo avuto l’opportunità di lavorare sodo e di integrare i nuovi arrivati. Stiamo cercando di mettere in pratica le idee del mister. Abbiamo giocato la prima partita ufficiale da poco, con sensazioni positive, anche se c’è ancora tanto da lavorare".
Prima partita ufficiale contro la Triestina. Avete vinto 2-1, sei stato protagonista e hai anche segnato un bel gol!
"Sì, è stata una partita molto bella. Sapevamo di affrontare una squadra forte e abbiamo approcciato il match con la mentalità giusta, come una partita vera, in vista del campionato. Sono contento di aver segnato e di aver dato un contributo per passare il turno".
Parliamo della prima di campionato. Sabato affrontate l’Union Brescia, una novità, in quanto ha acquisito la matricola della Feralpisalò. Che partita e che ambiente vi aspettate?
"Sicuramente ci aspetta un ambiente caldo, con un pubblico numeroso e giocatori che vorranno farsi vedere, cavalcando l’entusiasmo. Noi, però, dobbiamo pensare a fare la nostra partita, dare tutto in campo e poi vedremo il risultato".
Lo scorso anno avete fatto un ottimo campionato, chiudendo al decimo posto. Quali sono gli obiettivi per questa stagione? Immagino che il mantenimento della categoria sia prioritario, ma c’è voglia di alzare l’asticella?
"Il nostro obiettivo primario è la salvezza, cercando di fare più punti possibili. Una volta raggiunta, potremo pensare a qualcosa di più, ma per ora il focus è sul mantenimento della categoria".
Tu sei uno dei giovani ma anche tra i più esperti dell’Arzignano. Ti chiedo di mettere da parte i panni del giocatore e di trasformarti in talent scout. C’è qualche giovane interessante che si sta affacciando al professionismo e si è messo in luce durante il ritiro?
"Sì, ci sono ragazzi molto promettenti. Mi vengono in mente Moretti e Damiani, due giovani con grandi potenzialità. Ce ne sono anche altri, ma per non fare torto a nessuno ne cito solo due. La squadra, grazie al lavoro del direttore, è stata costruita con tanti ragazzi giovani e di talento".
A proposito di giovani, tu ci sei passato. Quest’anno affronterete anche le seconde squadre, come l’Inter Under 23 nel vostro girone. È davvero così grande lo scoglio tra Primavera e mondo del professionismo, come lo percepiamo dall’esterno?
"Sì, il salto è importante. Le strutture cambiano e il livello si alza, come in ogni passaggio di categoria. La Serie C rispetto alla Primavera è un passo fondamentale per i giovani, perché li avvicina al calcio dei grandi. Le Under 23 sono un’ottima opportunità per prepararsi alle prime squadre".
Cosa pensi delle seconde squadre? È un tema divisivo: c’è chi le apprezza perché fanno crescere i giovani, come la Juventus che ha portato tanti talenti in prima squadra, e chi invece sostiene che tolgano spazio a realtà storiche della Serie C. Qual è il tuo punto di vista? Magari una via di mezzo?
"Io sono a favore delle seconde squadre. Danno opportunità ai giovani, e se ci fossero state ai miei tempi ne sarei stato felice. È vero che possono togliere spazio ad altre squadre, ma con le difficoltà economiche di molte società negli ultimi anni, le Under 23, che hanno risorse, sono una soluzione positiva e hanno diritto di esserci".
Quali sono le favorite per la vittoria finale e ci possono essere delle sorprese?
"Secondo me, le squadre che si contenderanno il campionato sono Brescia, Cittadella e Vicenza. Poi ci sono formazioni che fanno sempre campionati di vertice, come il Trento, o squadre come il Novara, che hanno buone rose. A parte le prime tre, il girone è molto equilibrato: bisogna curare ogni dettaglio per conquistare punti ogni domenica".
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