Top & Flop di Mantova-Renate

28.11.2021 20:55 di  Francesco Moscatelli   vedi letture
Marco Anghileri, TOP Renate
TMW/TuttoC.com
Marco Anghileri, TOP Renate
© foto di Jacopo Duranti/TuttoLegaPro.com

Testa-coda? No, pezzo unico, un verso può essere l'altro. Chi di fiammate, chi di pressione continua: ci sono tanti modi per fare male e per provare ad avere la meglio sull'avversario.

Mantova-Renate non consigliava pronostici, soprattutto per una tradizione non troppo favorevole ai brianzoli quando scendono sul terreno del "Martelli". E infatti meglio non averli fatti, tanto più ora che la Befana porterà nella calza la nuova schedina del Totocalcio: mej inscì, come si dice a Meda e dintorni.

E' finita 2-2: spettacolare, ricca di capovolgimenti di fronte, portatore di speranze da una parte (verso est) e di nuovi propositi di miglioramento dall'altra (sponda Brianza). Su calcio d'angolo Panizzi porta subito in vantaggio il Mantova e il primo terzo di gara resta appannaggio dei virgiliani. Poi sono le fiammate nerazzurre a cambiare freccia al tabellino: Galuppini risponde al rossoazzurro Moro dicendo quattordici, nella ripresa è Celeghin a portare in vantaggio gli uomini di Cevoli. Ma sarebbe stato forse troppo per una formazione, quella di casa, più continua nel dialogo tra centrocampo ed esterni offensivi, sempre molto sollecitati. E' un Renate mai realmente padrone del campo e il 2-2 di Milillo, su ribattuta dopo la punizione di Guccione, racconta meglio un pomeriggio dalle tante sfumature: una squadra che forse vale più dell'attuale zona play-out, l'altra cui manca senz'altro ancora qualcosa (in trasferta, più che in casa) per trasformare il già molto buono in ottimo.

Vediamo ora coloro che, a nostro avviso, sono risultati essere i migliori e i peggiori nel match disputato questo pomeriggio allo stadio "Danilo Martelli" di Mantova. 

TOP:

Guccione (Mantova): i suoi calci piazzati tengono in apprensione Silva e compagni e, in fondo, il suo legno al minuto 26 che avrebbe potuto portare il Mantova sul doppio vantaggio si è rivelato uno snodo cruciale di una gara già ricca di reti. Anche in movimento, ad ogni modo, il numero 10 si è fatto apprezzare per  aver cercato lo specchio in tutto l'arco di gara: quattro reti sul tabellino, probabilmente il ventinovenne in riva al Mincio dal 2019 in quelle quattro avrebbe meritato un posto. Posto che, invece ha trovato ancora una volta Milillo, sempre pericoloso con il suo fisico significativo nel cuore delle palle inattive offensive: tre reti nel girone di andata ancora da chiudere per un difensore centrale non è dato da sottovalutare. Più in generale, il Mantova di deve portare a casa il coraggio con il quale ha affrontato la gara, perché aggredire un avversario qualitativamente più attrezzato è stata l'unica chiave possibile per provare a disattendere il pronostico dei più. i biancorossi si sono fatti preferire nella continuità di una pressione offensiva: meno fiammate, più costanza. Un'impresa, quella di una vittoria clamorosa, riuscita a metà, ma questa è la strada giusta. Un punto non cambia una situazione difficile; una nuova consapevolezza di sè, qualora si faccia tesoro del pomeriggio odierno, eccome se potrà cambiarla. VITTORIA...AI PUNTI

Anghileri (Renate): ad inizio stagione si era segnalato ad onor del vero per un paio di svarioni difensivi, ma il capitano probabilmente rispecchiava le incertezze di un'intera squadra che doveva ancora mettere a fuoco i valori di una propria, sincera dimensione. Quando il numero 7 ha modo di dedicarsi più alla fase propositiva (situazione di gioco che, da sempre, lo caratterizza con maggior successo), ci sono giornate in cui sembra inarrestabile. Entrambe le reti nerazzurre, questo pomeriggio, portano anche la sua firma: la prima con una discesa sul fondo e un traversone preciso, la seconda con una serpentina che ubriaca Bertini e trova la spizzata di un Celeghin la cui piena sufficienza va oltre la lettura vincente sul momentaneo 1-2 (dei tre di centrocampo, il classe '99 si è segnalato quale pedina più volenterosa recuperando ad esempio un buon numero di palloni). TRASCINATORE...NON PER TUTTI

FLOP:

Bucolo-Pinton (Mantova): il flop vero, in casa Mantova, è sempre quello. Raccogliere troppo poco, anche dopo prestazioni -come quella odierna- tutto sommato volitive. E classifica piange: manca evidentemente la vittoria anche sporca, anche strattonata, anche inseguita a testate e con le cattive maniere. Niente, il Mantova sembra una di quelle squadre destinate a dover produrre 110 per riuscire a raccogliere almeno 50. Oggi probabilmente avrebbe meritato anche qualcosa in più di questo 2-2 spettacolare sì, emozionante certo ma poco fruttifero in termini di prospettive nell'immediato. La prestazione, tuttavia, può e deve fare morale: mister Lauro parte almeno da una certezza, non da zero: se si produce un'idea di gioco, sono gli altri a dover rincorrere. A livello di singoli: l'ammonizione di Bucolo -peraltro frutto di un fallo inutile- limita molto l'azione del centrocampista catanese che, infatti, viene sostituito nel corso dell'intervallo. Pinton, sulla corsia di destra, si vede pochissimo, pur avendo un dirimpettaio (Ermacora) non particolarmente propenso alla spinta offensiva. De Cenco tra il chiaro e lo scuro: Silva, di riffa o di raffa, in qualche modo lo intercetta all'ultimo decimo di secondo. Poco male, se gli altri compagni possono segnare. VITTORIA CERCASI...PURE BRUTTA VA BENE

Tedeschi-Chakir (Renate): l'impressione è che il partner naturale di Silva resti Possenti, pur riadattato, pur ancora in una fase di apprendistato della sua nuova vita da centrale difensivo. Quando manca Marcello, cioè quando vengono proposti ora Ferrini ora Tedeschi qualcosa sembra non tornare, anche nelle letture dello stesso Silva che qualcosa sembra pagare in fatto di sicurezza. Entrambe le reti virgiliane hanno evidenziato delle lacune piuttosto evidenti in fase difensiva, anche perché parliamo di difesa pressoché schierata essendo nate entrambe da palle inattive. Parziale passo indietro per Chakir, non brillantissimo a differenza di un ottobre che ne aveva evidenziato interessantissime qualità, così come per Marano, subito precipitoso nel causare un calcio di punizione che, qualche secondo più tardi, si rivelerà fatale. SQUADRA CHE PAREGGIA...CHE SI FA?