Top & Flop di Pro Patria-Carrarese

Sorpassi e controsorpassi. Il gol nasce sempre da un errore, certo. Ma questo lasciamolo dire a chi si ostina all'ortodossia calcistica. Per una volta, in modo forse ignorante, godiamocela e basta. E allora sì: 2-3, un bellissimo 2-3 tra due squadre che hanno voluto vincere fino all'ultimo, due compagini che non si sono risparmiate, due squadre che trovano spunti e risposte per migliorare i rispettivi cammini. Una vince, l'altra perde, ma gli applausi per Pro Patria e Carrarese vanno equamente divisi.
Finalmente un approccio corretto per la Carrarese, che passa con un appoggio di Infantino praticamente alla prima vera azione di gioco. Ma è una Pro Patria viva, che ha negli uomini la zampata vincente. Oppure l'inzuccata vincente, come Mastroianni alla mezz'ora di gioco. Una Pro Patria anche furba, come lo è stato Ghioldi che non perde tempo e serve Le Noci per un sorpasso facile (per Le Noci, intendiamoci, non per i comuni mortali). Ma la ripresa, ultimamente, ha sempre i colori giallo e azzurro, perché il piglio con il quale Foresta e compagni scendono in campo promette fuochi d'artificio. Sarà proprio il capitano a guadagnarsi il calcio di rigore che l'eterno Tavano trasforma, l'inizio di un dialogo tra generazioni che permette a colui che potrebbe essere suo figlio, Mezzoni, di trovare il primo gol tra i professionisti. E altri tre punti che prendono la via del Tirreno. Dopo un po' di tempo, dopo qualche tribolazione. Ma il secondo posto era ancora lì. E lì, oggi ancora più di ieri.
Ecco coloro che, a nostro avviso, sono risultati i migliori e i peggiori nel match giocato questo pomeriggio a Busto Arsizio:
TOP:
Nel cuore della partita per novantaquatto minuti (Pro Patria): sconfitti sì, ma con onore. E' una Pro Patria che non ha paura di giocare quella vista allo "Speroni" contro i toscani, un tigrotto che ha sempre provato a graffiare per provare a pareggiarla e vincerla. Una Pro Patria che c'è dopo il gol di Infantino, una Pro Patria che battaglia dopo il pareggio di Mastroianni, una Pro Patria che lotta per cercare la terza rete e una "X" che non sarebbe stata immeritata. Nell'approccio dopo l'intervallo meglio la Carrarese, qui forse è davvero la chiave del match: per portare a casa il risultato non bisogna solo attaccare a testa bassa, ma pure amministrare quando serve. In questo senso, ad inizio ripresa si è vista una squadra poco compatta nelle linee. C'è tempo per curare ciò che non va. Gli ingredienti di base ci sono: gruppo, buon mix di gioventù ed esperienza, un'idea di gioco. Non è poco. GRAZIE COMUNQUE
Due generazioni che dialogano (Carrarese): 8 settembre l'ultima. 27 ottobre, di nuovo vittoriosi lontano da quel bacio tra mare e montagna. Finalmente, era ora. Era ora perché il risultato all'inglese contro il Como mercoledì settembre non sarebbe servito a nulla se non ci fosse stata una risposta convincente nel pomeriggio odierno. Anzi sarebbe stato ancora più illusorio. Invece è arrivata una conferma, ed è rincuorante, in ottica futura, vedere come i protagonisti non siano gli stessi di alcune ora fa. Ciancio è squalificato, Valente si infortuna dopo mezz'ora, Calderini parte dalla panchina. I gol arrivano da altre risorse, a volte nelle retrovie ma mai dimenticate e anzi sempre protagoniste: Infantino sta trovando una sua regolarità (sesta rete per l'ex-Teramo); Tavano è l'esperienza quando serve, novanta minuti oppure cinque, non fa differenza alcuna; Mezzoni è il nuovo, di qualità, che avanza di minutaggio e trovando il suo primo gol tra i professionisti, quello che si racconterà ai nipotini qualche lustro più tardi e con tante partite alle spalle. Mezzoni, la metà e anche meno degli anni di Tavano. Un tabellino significativo, perché in quei tre nomi (anzi, cinque contando i due di mercoledì scorso) ci sono tutte le anime di una Carrarese che, forse, sta imparando a diventare grande davvero. UN TABELLINO CHE RACCONTA TANTE STORIE
FLOP:
Boffelli (Pro Patria): un nome per indicare una certa fragilità nella fase difensiva, con una predisposizione a farsi infilare nei tagli operati dalle navigate volpi toscane. La sconfitta di Pontedera era stata presentata come figlia di distrazioni nel reparto arretrato, tre giorni più tardi la sensazione viene in qualche modo confermata. Cinque reti in poche ore che frenano le ambizioni dei tigrotti, ora sospesi tra sogni playoff e anonimato di centro-classifica. Un nome perchè quell'intervento su Foresta che manda sul dischetto Tavano riapre di fatto la gara consegnando l'inerzia nelle mani -anzi nei piedi- di una Carrarese che aveva bisogno proprio dell'episodio per raddrizzare un pomeriggio che si stava mettendo di nuovo male. QUESTIONE DI ATTIMI
Corsie a due velocità (Carrarese): niente, la destra sembra avere uno sprint in più. E la politica non c'entra, sia chiaro. Dalla destra arriva il cross di Pasciuti, dalla destra nasce la triangolazione Foresta-Maccarone-Foresta che trova il penalty, dalla destra viene scoccato il tiro vincente di Mezzoni. E' probabilmente solo una fase, probabilmente anche una concidenza. Baldini dovrà trovare modo di equilibrare i due motori rivitalizzando anche la corsia mancina, a cominciare da un Manneh che ancora non sembra avere espresso tutto il proprio potenziale. Qualcosa da rivedere anche in fase di contenimento, visto che i bustocchi sono arrivati davanti a Forte in troppe circostanze, scavalcando completamente una retroguardia che, contro il Como, si era esaltata con interventi efficaci e puntuali. Da rivedere soprattutto l'azione che ha portato al gol Le Noci: dietro ad una "furbata" c'è sempre una ingenuità. CORREGGERE GLI ERRORI DOPO LA VITTORIA: IL SOGNO DI OGNI ALLENATORE
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