Triestina, Costantini all’attacco: “Evidente che l'attuale proprietà non voglia cedere la società"

La situazione della Triestina è drammatica, e a dirlo non è un tifoso qualunque ma Maurizio Costantini, figura di lungo corso del calcio triestino, ex allenatore, dirigente e attuale presidente dell’AIA Trieste. Alla vigilia del raduno della squadra alabardata, previsto per domani, regna un’incertezza profonda sulla tenuta stessa della società, travolta da settimane di silenzi, disorganizzazione e assenza di figure tecniche fondamentali. Intervistato da Il Piccolo, Costantini non usa mezzi termini e denuncia apertamente la deriva gestionale del club:"Sembra evidente che l’attuale proprietà non voglia cedere la società. Lo dimostra tutto ciò che è successo negli ultimi mesi. Le motivazioni reali le conoscono solo loro, ma da fuori la percezione è che intendano tenerla per fare qualcosa, o per qualche interesse che è difficile comprendere. Certo è che l’interesse per il calcio, quello vero, sembra passato in secondo piano.
E questo fa male, soprattutto per chi vive il calcio come passione e come appartenenza, per chi sente la squadra della città come parte della propria identità. Immaginate di essere un calciatore e ricevere un invito a presentarti al raduno con sette giorni di preavviso, senza sapere dove alloggiare né come gestirti vitto e logistica. È una cosa inaccettabile. Stiamo parlando di professionisti, e la società dovrebbe metterli in condizione di lavorare seriamente. Questo tipo di approccio crea sfiducia, soprattutto nei ragazzi più giovani, ed è dannoso per l'intero sistema."
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