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Carpi, Casarini: "L'autostima cresce, siamo giovani e vogliamo stupire"

Carpi, Casarini: "L'autostima cresce, siamo giovani e vogliamo stupire"TMW/TuttoC.com
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com
Oggi alle 20:30Girone B
di Laerte Salvini

Federico Casarini, esperto centrocampista del Carpi rivelazione del Girone B, è intervenuto nel corso della trasmissione "A Tutta C", in onda su TMW Radio e sul canale Il61 del digitale terrestre. 

Archiviamo subito la sconfitta con il Forlì. Cosa non ha funzionato in quell’ultima gara?
"Bisogna archiviarla subito. È stata una partita che si è girata male. Loro sono stati bravi a concretizzare le poche occasioni avute, anche se il risultato è largo e due gol probabilmente li abbiamo regalati noi. Fa parte del gioco, si può sbagliare. Siamo stati disattenti in qualche occasione, ma non abbiamo mai mollato e siamo rimasti aggrappati alla partita fino all’ultimo minuto. È andata male, dobbiamo rifarci subito prima della sosta."

Nonostante questo stop, il bilancio stagionale del Carpi resta molto positivo, forse anche oltre le aspettative iniziali.
"L’obiettivo primario resta la salvezza, assolutamente. Poi è logico che, facendo un ottimo campionato come stiamo facendo fino ad adesso, si possa guardare anche a qualcos’altro. La certezza della salvezza deve essere la cosa principale. Siamo consapevoli del lavoro che stiamo facendo settimana dopo settimana e l’autostima cresce. Vogliamo stupire: siamo una squadra giovane, a cui piace correre e proporre gioco in tutti i campi. Vogliamo dare filo da torcere a tutti, essere una mina vagante."

Allargando lo sguardo al girone, come giudichi Arezzo, Ravenna e Ascoli?
"L’Arezzo è una squadra costruita per vincere, con grandi giocatori e anche grandi riserve. La loro forza è la profondità della rosa: con i cambi possono ribaltare o consolidare il risultato perché c’è qualità in tutti i ruoli, anche in panchina.
Il Ravenna è una realtà ambiziosa. Forse non partiva con l’idea di stare lì, ma ha fatto un cammino importante. Mi ha colpito molto la loro reazione dopo la pesante sconfitta con l’Arezzo: da lì è partita una serie di risultati che rendono questo gruppo ancora più credibile.
Non escluderei nemmeno l’Ascoli. A livello di gioco è quella che mi ha impressionato di più. È una piazza importante, con storia e passione, e ha giocatori di livello per la categoria. Se si compatta l’ambiente, può avere qualcosa in più."

Dal punto di vista dei calciatori, cosa si prova a vedere squadre scomparire o partire con penalizzazioni?
"È fastidioso per tutti, anche per chi non lo vive direttamente. Negli ultimi anni succede sempre qualcosa: squadre penalizzate o estromesse. Io l’anno scorso ho vissuto una situazione simile e non è semplice allenarsi sapendo di queste vicende. Si parla da anni di riforme, ma il giocatore non è tutelato. La follia è iniziare i campionati con punti di penalità: l’inizio della stagione dovrebbe essere garantito. Poi durante l’anno ognuno si assume le proprie responsabilità."

Un pensiero su Rimini e Triestina, che stanno affrontando situazioni difficili.
"Meritano solo applausi. Giocatori, staff e tutte le persone che lavorano lì stanno dimostrando una dignità enorme. Non è semplice andare in campo ogni settimana in queste condizioni. La Triestina sta facendo un grande campionato nonostante le penalizzazioni. Anche il Rimini, contro di noi, ha fatto una partita di grande sacrificio fino al novantesimo. Davvero bravissimi."

Venendo al calcio giocato: il Perugia è la squadra che ha reso meno rispetto alle attese?
"Sì, è la prima che viene in mente. È una piazza storica, con una squadra attrezzata per stare nelle primissime posizioni. Ma ci sono stagioni che partono storte e raddrizzarle in Serie C non è semplice. È un campionato durissimo, una guerra continua. Il Perugia oggi è sotto le proprie possibilità, ma chi sta davanti deve stare attento perché è un girone molto equilibrato."

La prossima sfida con il Guidonia può rappresentare un’occasione importante?
"Assolutamente sì. Sono a un punto da noi e ci giochiamo tanto entrambi. Giochiamo in casa, è l’ultima partita dell’anno e vogliamo chiudere in bellezza. Il Guidonia è lì per meriti sportivi, è una squadra esperta che gioca bene, corre e pressa. Sarà una battaglia fino all’ultimo minuto, una partita bella da vedere."

Chiudiamo con il tema dei giovani e della Serie C: è difficile trovare equilibrio?
"Ci sono pro e contro. Da una parte dare spazio ai giovani aiuta anche le società dal punto di vista economico. Dall’altra, non sempre chi gioca lo fa per merito, ma per obbligo regolamentare. Il rischio è creare illusioni: finiti gli anni da under, molti ragazzi fanno fatica a tenere la categoria. O i giovani giocano perché lo meritano davvero, oppure si rischia di fare più danni che benefici. È un problema complesso, ma su questo fronte bisogna lavorare a fondo."