Rimini, Lepri: "Vissuto l'inferno, eravamo rimasti da soli"

Tomas Lepri, difensore centrale del Rimini, commenta la sconfitta per 2-0 contro l'Ascoli che rende ancora più difficile la missione salvezza: "Sapevamo affrontassimo una squadra di qualità superiore che gioca bene a calcio, l'avevamo preparata per recuperare palla e verticalizzare per le due punte. Peccato per i due goal, ci hanno tagliato le gambe. Nella ripresa siamo rientrati bene, con la volontà di non prendere il terzo, bastava un episodio ma non è arrivato".

Per il classe 2003, nato e cresciuto in città, la situazione generale ha un peso sicuramente maggiore: "Se parliamo di campo, stiamo alla grande. Il mister e il suo staff, che ringraziamo, sono dei professionisti. Della società non voglio parlarne, stiamo vivendo l'inferno e non voglio entrare nei dettagli. Quando abbiamo sentito dell'interesse della Campari ci siamo un attimo montati la testa e non va bene. Con la precedente proprietà eravamo rimasti soli, solo noi, il mister e il suo staff, un magazziniere e un fisioterapista. Non voglio parlare di questi problemi, abbiamo vissuto qualcosa che nel calcio non può esistere e quindi vorrei spostare la nostra testa sul campo. Incosciamente anche se non vuoi ci pensi, tanti hanno una famiglia. Noi ci alleniamo alla grande, lo ripeto, purtroppo è da qualche partita che non arrivano i risultati, stiamo analizzando le gare e ci prendiamo le nostre colpe perché alla fine siamo noi quelli a scendere in campo. Alla classifica ci pensiamo, guardiamo la distanza dalle altre e non vogliamo retrocedere, per questo cerchiamo di estraniarci per quanto succede fuori. Iniziare con un -15 non è normale".

Impietosa la differenza rispetto alla scorsa stagione, con i fasti tra playoff e Coppa Italia Serie C: "Ricordo lo stadio pieno in semifinale e finale, vederlo così vuoto non ci fa bene. Da riminese e avendo amici tra i tifosi capisco la situazione, perciò non ho niente da dirgli".