INTERVISTA TC - Giusto: "Bari, il segreto è Polito. Maita play impressionante"

06.01.2022 14:15 di  Davide Baglivo   vedi letture
INTERVISTA TC - Giusto: "Bari, il segreto è Polito. Maita play impressionante"
TMW/TuttoC.com
© foto di Federico De Luca

L’ottimo cammino del Bari in Serie C è sotto gli occhi di tutti, soprattutto quelli di un ex trequartista del Bari e barese come Pino Giusto che con la maglia biancorossa ha ottenuto due storiche promozioni consecutive dalla Serie C alla A. 

Cosa ne pensa del cammino del Bari fino ad adesso?

"Il Bari sta dimostrando di essere una squadra di valore, è inutile nasconderlo. Sta facendo un grande campionato e non era facile perché sappiamo dagli anni scorsi quanto è difficile il campionato di C. Ritengo che abbiano costruito una bella squadra, un grande organico ma soprattutto numericamente hanno dei doppioni validi per ogni ruolo. Poi l’arrivo del ds Polito ha dato tranquillità a mister Mignani e alla squadra, queste sono le componenti che ritengo più importanti".

Qual è la principale differenza rispetto alla scorsa stagione?

"Il tassello più importante è proprio il direttore sportivo, l’anno scorso di fatto mancava e quando ci sono delle problematiche all’interno dello spogliatoio la figura del ds è determinante. Nei due scivoloni a Francavilla e a Castellamare di Stabia io credo che l'intervento del ds Polito sia stato importante, questo significa avere una società forte. L’anno scorso questa figura è mancata e quando non sono arrivati i risultati non c’è stata tranquillità. In questa stagione invece noto una squadra compatta e, dico la verità, anche sotto l’aspetto qualitativo è una squadra che gioca sempre la palla e va in rete facilmente, del resto penso che avendo giocatori in avanti così importanti non si possa fare altrimenti".

Analogie con il suo Bari?

"Anche il Bari di Bolchi era in Serie C, vinse il campionato, poi arrivai io e vincemmo il campionato di B e andammo in A; tanti anni fa dalla C passammo in due anni in A ed è l’augurio che faccio al Bari perché in questo momento sono convinto che possa vincere il campionato. Spero anche che possa avere continuità di risultati anche in B perché la piazza barese è molto importante, ci sono passato e so cosa significa. Una grande tifoseria, una grande città che merita palcoscenici più importanti".

Cosa ne pensa della questione delle multiproprietà che tocca anche il Bari ovviamente?

"Da tifoso non sono sereno in tutta onestà perché la multiproprietà, un po’ come sta accadendo con la Salernitana, comporta delle regole abbastanza rigide e la famiglia De Laurentiis devono decidere perché una volta in B bisogna delineare il futuro. In questo momento hanno due squadre che stanno facendo bene, devono prendere delle decisioni importanti. Sono comunque convinto, proprio in virtù del fallimento di qualche anno fa, che una soluzione verrà trovata perché se i De Laurentiis decideranno di non tenere la società, ci saranno sicuramente degli acquirenti perché ora si tratta di una società solida, di prospettiva e allettante per chi la compra".

Lei è stato un trequartista, cosa ne pensa di Botta che ricopre quello che era il suo ruolo?

"Ha una creatività e un dominio di palla eccezionale, lui gestisce la palla sotto pressione, nello stretto in maniera egregia. È forte nell’uno contro uno, non solo in velocità ma anche da fermo e questa è una componente importante per un trequartista. Poi ha un grande piede, delizia, ha un tocco felpato, è determinante nel fare gli assist e vede anche la porta. Poi con questo modulo, quando prende palla tra le linee trova sempre la giocata migliore avendo una capacità importante".

Invece il calciatore che le è piaciuto di più?

"A me ha impressionato Maita nel ruolo di play. L'ho visto giocare con grande personalità, è forte fisicamente, è forte tecnicamente. Sicuramente è un calciatore di categoria superiore. Poi unisce un ottimo recupero palla alla gestione dei tempi di manovra, in mezzo al campo Maita fa davvero la differenza".

Oltre al Bari nel girone C ci sono due sue ex squadre, il Monopoli e la Fidelis Andria, cosa ne pensa dei biancoverdi?

"Il Monopoli sta confermando quanto fatto negli ultimi anni, dei campionati importanti e di vertice. La sorpresa è la forza della società, gli faccio i complimenti perché hanno dato tranquillità nella gestione economica, non spendendo tanto e facendo acquisti mirati. Hanno cambiato allenatore dopo un po’ di anni e i giochi non sono cambiati, risultato che hanno scelto bene il nuovo mister. Poi Alessandro Laricchia, dopo aver fatto esperienza, adesso è diventato una figura importante nella società grazie anche alla collaborazione del Presidente. Voglio aggiungere che anche sotto l’aspetto della tifoseria il Monopoli è una grande piazza. Io ci sono passato sia da giocatore che da allenatore, è una spinta in più. Essere davanti a squadre del calibro di Avellino, Palermo, Foggia vuol dire che se hai lungimiranza, equilibrio e occhio verso i giovani riesci a fare bene. Questo è il grande merito del Monopoli".

La Fidelis Andria invece?

"Per quanto riguarda la Fidelis Andria, la squadra è in difficoltà ma paga il prezzo di un ripescaggio tardivo, di aver cambiato allenatore perché quando si cambia si perde tempo nell’assimilare nuovi concetti. Nella gestione del mercato la società è andata in difficoltà perché dopo il ripescaggio non ha trovato terreno per l’ingaggio di giocatori importanti. Ora il direttore sportivo Logiudice, che è un ragazzo serio, avrà un ruolo importante e mi auguro che questo mercato possa dare qualche innesto alla squadra per centrare la salvezza".

È sempre più raro vedere baresi emergere nel Bari. Come mai? Pressione?

"Non credo sinceramente alla pressione perché un giocatore professionista di fronte alla pressione si deve gasare. A me è sempre piaciuto giocare e allenare in piazze importanti ma sono consapevole che ci sia il rovescio della medaglia perché quando le cose non vanno bene devi sapere reggere le pressioni che arrivano dalla società e dai tifosi. Io penso che si tratti principalmente di filosofia perché quando ci fu l’esplosione di noi baresi, il presidente Matarrese come società ed Enrico Catuzzi hanno avuto il coraggio e hanno dimostrato che il territorio era fertile ed era giusto puntare sui giovani. Negli ultimi anni questo non sta succedendo, anch’io vedo pochi baresi in squadra. Bisogna avere più coraggio e puntare sul settore giovanile anche perché una società importante come il Bari deve avere un grande settore giovanile. Ovviamente il risultato della prima squadra è importante e negli ultimi anni il voler salire a tutti i costi ha offuscato un po’ la primavera. Per fortuna all’interno del settore giovanile ci sono figure importanti come Antonello Ippedico e il ritorno di Paolo D’Aucelli, un segnale determinante per il futuro del Bari".

In ottica calciomercato, come migliorerebbe la squadra?

"Io dico che la squadra sta benissimo così; se proprio bisogna prendere qualcuno io andrei su un difensore perché è il reparto che potrebbe avere problemi a livello numerico quindi mi cautelerei sotto questo aspetto ma ripeto che il Bari, per me, è messo bene già così".

Infine, la partita più bella che ha fatto il Bari?

"Onestamente ho visto tante belle partite del Bari. Ultimamente abbiamo conquistato tre punti in dieci che non è da tutti, è sinonimo di personalità. A Palermo, sempre in inferiorità numerica, abbiamo pareggiato ma abbiamo sfiorato ripetutamente il gol, a dimostrazione che la squadra è consapevole della propria forza. Nonostante l’uomo in meno la squadra ha continuato a giocare e non si è mai chiusa. Magari in qualche partita è scesa la qualità ma abbiamo sempre cercato la via del gioco e questo dimostra quanto sia importante il lavoro di mister Mignani".