AD AVELLINO LA PAZIENZA È FINITA: DALLE QUERELE PROMESSE AI VETRI ROTTI PER DAVVERO. E LA COVISOC INIZIA A FARE PAURA. REGGINA PIU' FORTE DEI GUFI DAVANTI ALLA TV. CATANIA, LA SERIE B NON È ANCORA PERSA

11.02.2020 00:30 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
AD AVELLINO LA PAZIENZA È FINITA: DALLE QUERELE PROMESSE AI VETRI ROTTI PER DAVVERO. E LA COVISOC INIZIA A FARE PAURA. REGGINA PIU' FORTE DEI GUFI DAVANTI ALLA TV. CATANIA, LA SERIE B NON È ANCORA PERSA

Ci perdoneranno gli amici che ci seguono dal Nord Italia ma quest'editoriale sarà incentrato sul Sud. Il campanilismo non c'entra, tra qualche mese tutti insieme tiferemo la maglia azzurra agli Europei. Ma se ad Avellino volano parole grosse, si danneggiano le macchine e si disintegra anche la credibilità societaria, allora è impossibile star zitti. La giornata di ieri si era aperta così: via Circelli, 100% delle quote a Izzo. La giornata di ieri si è chiusa così: via Izzo, 100% delle quote a Circelli. Il tutto, però, solo sulla carta. Perché tra querele promesse, battibecchi televisivi, incontri dal notaio saltati e conferenze stampa con vetri rotti, la Covisoc è ancora lì che aspetta i documenti necessari per non far passare guai ulteriori ai biancoverdi. Una Covisoc che, dalle parti del Partenio, inizia a fare tanta paura. E così alcuni tifosi, allo stadio, hanno deciso di danneggiare l'auto dello stesso Circelli, con quest'ultimo scortato dalla Digos. Comportamento deprecabile e da condannare ma che mostra come il nervosismo non sia più latente ma ben presente in casa irpina. E così, dopo il 2009 e il 2018, ad Avellino si iniziano a fare gli scongiuri per evitare che nel 2020 si debba ancora ripartire dai dilettanti. Mentre tutti rimaniamo in attesa di scoprire chi comprerà e chi venderà, con gli stipendi da pagare che incombono.

E mentre ad Avellino la situazione è sempre più surreale, 500 kilometri più a sud la situazione è fenomenale. Strepitosa, straordinaria, spaziale. Perché la Reggina, nel posticipo più importante della stagione (almeno fino ad oggi), ha vinto il big match contro la Ternana. E visto che il Bari, qualche ora fa, non era andato oltre al pari col Monopoli, i calabresi hanno ripreso quota, aumentando a otto il distacco dai galletti. Con buona pace di tutti i tifosi biancorossi che, ovviamente, hanno passato il lunedì a gufare davanti al televisore. Ma gli amaranto non hanno ancora fatto niente: prossima settimana bisognerà affrontare un'altra big, seppur in decadenza, ovvero il Catania. E bisognerà farlo al Massimino, non in uno stadio qualsiasi. Comunque vada, la lotta promozione tra Reggina e Bari è un grandissimo spot per la C. Sarà un peccato che, nei prossimi mesi, dovrà finire.

A proposito di Catania. Chi vi scrive non è pazzo: il Catania può ancora andare in Serie B. È vero che la squadra è stata in parte smantellata, che alcuni dei contratti più onerosi sono stati eliminati e che il futuro, causa debiti, resta a dir poco nebuloso. Ma gli etnei hanno ancora la possibilità di accedere agli ultimi turni dei playoff di Serie C, alla faccia di un campionato deludente, grazie alle semifinali di Coppa Italia Lega Pro. I siciliani, questo giovedì, sono però chiamati all'impresa. Il 2-0 a favore della Ternana nella gara in terra umbra ha complicato maledettamente la corsa dei rossazzurri verso la Coppa. Ma nulla è ancora perduto. Mister Lucarelli continua a chiedere ai tifosi di tornare allo stadio per segnare, tutti insieme, quei gol che potrebbero spingere gli etnei verso un trofeo al sapore di cadetteria.