ANCORA 22 ORE AL GONG DEL MERCATO. CHE IL CAMPO NON FACCIA CAMBIARE I PIANI PRESTABILITI. TONFO BARI: LE PRIME VOCI INIZIANO A CIRCOLARE

02.09.2019 00:00 di  Luca Bargellini  Twitter:    vedi letture
ANCORA 22 ORE AL GONG DEL MERCATO. CHE IL CAMPO NON FACCIA CAMBIARE I PIANI PRESTABILITI. TONFO BARI: LE PRIME VOCI INIZIANO A CIRCOLARE

Dal momento in cui sarà online questo articolo scatterà ufficialmente il countdown verso la chiusura del calciomercato. Entro le 22 di questa sera le società del nostro calcio saranno chiamate a mettere a segno gli ultimi colpi prima che le porte si chiudano e tutto venga rimandato a gennaio.

Molto è stato fatto, come ad esempio nel caso di Fermana e Cavese, così come alcune realtà (leggi Modena e Feralpisalò) hanno lavorato di coltello, convinte che l’organico già strutturato fosse una base di partenza importante per i propri obiettivi, mentre altri, a meno di un giorno dalla fine della finestra di trasferimento hanno ancora da completare le rispettive rose (Viterbese e Avellino, con quest’ultima squadra vittima dei problemi societari di iniziò estate).

E anche se alcuni risultati di queste prime giornate possono far pensare che non serve altro dal mercato, che le intuizioni avute finora hanno già superato le più rosee aspettative, meglio aver un briciolo di “paura” in più e portare a termine il piano delineato settimane, mesi fa.

Un esempio è quello della Viterbese fresca vincitrice sul campo del Bari (con le prime voci su Cornacchini che iniziano già a circolare). Ok le due vittorie nelle prime due giornate, ma la squadra deve sia blindare i suoi migliori elementi (Atanasov su tutti) sia completare la rosa con almeno tre elementi.

Bene il Monza, così come Renate, Padova e Carpi. Reggina in grande spolvero così come il Catania nel Girone C, mentre la Feralpisalò con un punto in due partite sembra doversi scrollare di dosso il ruolo di candidata alla vetta.

Ventidue ore alla fine del mercato e campionato già vivo. La regina dell’estate è in arrivo ma per svelarla occorrerà attendere ancora un po’.