DI BUONI PROPOSITI E' LASTRICATA LA VIA DELL'INFERNO: MA DANTE INIZIO' DA LI IL CAMMINO VERSO IL PARADISO. CHE SIA DI BUON AUSPICIO PER IL CALCIO ITALIANO. BENVENUTO 2019!

Nata nello stesso anno dei "Simpson", pensando che questo non sia un caso.
Collaboratrice di TuttoC.com e TuttoMercatoWeb.com, se capita anche in radio e tv. Appassionata di calcio, quello vero.
02.01.2019 00:00 di Claudia Marrone Twitter:    vedi letture
DI BUONI PROPOSITI E' LASTRICATA LA VIA DELL'INFERNO: MA DANTE INIZIO' DA LI IL CAMMINO VERSO IL PARADISO. CHE SIA DI BUON AUSPICIO PER IL CALCIO ITALIANO. BENVENUTO 2019!
TMW/TuttoC.com

Normalmente il nuovo anno si inizia, proprio da tradizione, con i buoni propositi stilati alla fine dell'anno precedente, in quel 31 dicembre tra un chicco d'uva mangiato e un botto sparato, una paillette al vestito e un papillon troppo stretto, tra un morso al pandoro e il tappo dello spumante che “attento al lampadario!”, tra un botto sparato in cielo e un bacio sotto il vischio. 
Tra quanta più apparenza possibile, che troppo spesso cozza poi in maniera insindacabile con quella che invece è la sostanza.
E io, che alla lunga all'apparenza senza altro sono allergica, ho sempre puntualmente tradito, come da tradizione, ogni buon proposito mi fossi ripromessa di mantenere. Ognuno con le sue tradizioni.

Persino il calcio, che di tradizioni pare aver però conservato solo quelle negative. Ma un vento nuovo si respira, e mi auguro che questo 2019 sia ben diverso dal 2018 appena trascorso, mi auguro che il calcio abbia veramente intenzione di cambiare. E francamente sono molto ottimista in merito, ho sempre avuto piena fiducia in Gabriele Gravina, ex presidente della Lega Pro e ora a capo della FIGC, perché quello che ha fatto per la terza serie è sotto gli occhi di tutti. In un vecchio editoriale di Cardia, trovate nel dettaglio i 1029 giorni della sua presidenza, e leggendo quei dati oggettivi (che vi “linko” QUI, per comodità) vi accorgerete che sono più le cose positive di quelle negative: bilanci consecutivamente in positivo, approdo sulla web tv della categoria, social media implementati, nomi sulle maglie. Queste alcune novità dell'era Gravina che hanno ridato lustro a una categoria ancora bistrattata, che fa comodo bistrattare perché non si vuol vedere che la merda (ok, mio buon proposito, dire meno parolacce da domani) che ha sempre dovuto mangiare veniva anche dai piani più alti. Dove era la precedente federazione quando la Lega Pro chiedeva maggiori garanzie circa club in bilico di iscrizione che ora stanno nuovamente danneggiando una categoria che dovrebbe essere trampolino di lancio per tanti? 
Sono però convinta che le riforme Gravina le farà, e qualcosa cambierà. 
E Ghirelli alla presidenza è stata forse la più logica conseguenza del post Gravina: ora occorre solo continuare su quella linea iniziata da Gravina, che merita di essere proseguita, perché frutti ne ha data, e una buona base su cui proseguire, anche con il grande dialogo e la presenza mostrata da Ghirelli, c'è. Implementiamola ancora, la C può dare una lezione al calcio (nella convulsa estate di ripescaggi e riammissioni, in realtà, lo ha già fatto, essendo l'unica a rispettare le leggi). 
Ma a proposito, dialogo e parole. Signora Capotondi, la prego, non parli di abbassare ulteriormente l'età media, non serve quello. Un discorso a parte, riguardante l'età, va semmai solo riservato alle formazioni U23, ma sul resto serve ripristinare quel concetto di merito che manda avanti solo i più lodevoli, la scrematura è naturale nella vita ma deve essere fatta con precisi criteri. Che non riguardano l'età, ma la formazione, più completa e strutturata, in modo che non si permetta più di illudere tanti ragazzi che a 23 anni sono ormai troppo vecchi per un calcio dove invece spesso si esplode intorno ai 30 anni, quelli che servono per avere la giusta condizione mentale e anche fisica.

E gli anni che aveva, più o meno, Davide Astori, sulla cui prematura morte – che ha indelebilmente segnato il 2018 -. pare abbia inciso anche una certa negligenza medica: indagini in corso, e non si deve trovare adesso il colpevole – semmai questo ci sia davvero e non si chiami solo tragica fatalità – ma non è il primo caso, ed ecco che allora qualche buon proposito sui controlli medici da effettuare prima di giocare deve esserci. Davide era un ragazzo di 31 anni. Nato soli 8 giorni prima di me. Una storia che ti fa capire quanto, “nella terra degli uomini” (la colonna sonora con la quale il capitano della Fiorentina è stato ricordato), tutto sia veramente fragile ed effimero, perché anche quando sei in quell'età che ti fa sentire invincibile...invincibile non lo sei, e tutto può succedere. 
E può succedere persino che, nella terra degli uomini, si odano ancora cori razzisti. In Serie C la cosa è rara, evidentemente un minimo di cultura in più esiste, ma quello che recentemente successo a Kalidou Koulibaly fa veramente pena. Paura del diverso? Di quale diverso stiamo parlando? Riassumo in poche parole quello che è il mio lungo pensiero in merito. Per me non esiste il razzismo, esiste la deficienza: non sei razzista, sei deficiente. E non ci saranno mai selfie a pane e nutella e slogan populisti a farmi cambiare idea. In un video diventato virale, Antonio, un bambino di 7 anni, nel corso della mostra fotografica Inside Out Palermo - Restiamo Umani (nata per mandare un messaggio chiaro e condiviso sul tema dell’integrazione), si è così espresso: “C'è la differenza tra un umano e un bicchiere, questa si che è una differenza. ma la differenza tra un umano di una pelle di un colore e di una pelle di un altro colore...non c'è per niente una differenza. perché esiste una sola razza umana". 7 anni.



Il problema delinquenza, però, c'è anche in Serie C, non solo in Serie A. Perché se quello che è accaduto prima di Inter-Napoli è sicuramente l'estremizzazione di un'esasperazione del tempo moderno, qualche grave fatto, come la sassaiola a Caserta o la testa di maiale nel campo di Catania, c'è. Sarebbe un buon proposito collettivo tornare a quel discorso di tifo come ideale, di quella cosa che unisce e diverte, di quella passione che muove prima i sentimenti e poi semmai i soldi

Infine, un buon proposito vorrei che lo mantenessero il mio direttore Luca Bargellini e il mio collega Marco Pieracci. Vorrei che mi promettessero, e vi promettessero, di cambiare la foto del loro editoriale! Il buon Cardia, su mio suggerimento (e non può negarlo), lo ha già fatto, e in termini di clic sono sicura che ne ha guadagnato...e per favore, non si dica che in termini di clic ne guadagna perché scrive bene e scrive cose sensate (e non sono ironica su questo), altrimenti i due prima citati, la foto, non la cambieranno mai!

Buon 2019 a tutti!