Ennesima rivoluzione a Foggia. Dopo Boscaglia è addio anche con Belviso. Per Gallo e Lauriola la missione sarà anche ricucire con una piazza sul piede di guerra

05.10.2022 00:00 di  Tommaso Maschio   vedi letture
Ennesima rivoluzione a Foggia. Dopo Boscaglia è addio anche con Belviso. Per Gallo e Lauriola la missione sarà anche ricucire con una piazza sul piede di guerra
TMW/TuttoC.com

Dopo quasi una setttimana dall'addio di Roberto Boscaglia, l'uomo a cui in estate era stata affidata l'ennesima ripartenza, in casa Foggia è arrivata la decisione sul nome del nuovo allenatore. Ma non solo perché in casa rossonera è già rivoluzione con un cambio della guardia anche sulla poltrona di direttore sportivo dove Emanuele Belviso lascia l'incarico dopo poco più di un anno all'ex Carpi Matteo Lauriola. Dopo appena sei giornate dunque il progetto estivo è già andato a carte e quarantotto nonostante alla vigilia del torneo si pensasse che la squadra pugliese potesse essere una delle grandi protagoniste del Girone C.

L'avvio complicato a livello di risultati e prestazioni ha però fatto cambiare idea al presidente Canonico che ha deciso di cambiare rotta per l'ennesima volta nella sua gestione. E poco importa che forse a mister Boscaglia sarebbe servito più tempo per trovare l'amalgama di una squadra che sulla carta ha giocatori di ottimo spessore – da Malomo e Costa in difesa passando per Odjer e Schenetti in mezzo fino a Peralta, D'Ursi e Oguinseye davanti – arrivati però tutti in estate quando la rosa, specialmente dalla cintola in su, è stata praticamente ricostruita e della vecchia guardia non è rimasto quasi nessuno. In queste condizioni non è semplice riuscire subito a costruire una squadra e ottenere risultati pronti via, ma sappiamo che la pazienza non fa parte né delle doti di Canonico né di quelle di tanti suoi colleghi visti i moltissimi cambi a cui abbiamo assistito non solo in Serie C, ma anche nelle serie superiori dove non passa domenica in cui qualche tecnico sia esonerato o messo in dubbio.

Quel che è certo è che ora, oltre a risolvere i problemi sul campo e risollevare le sorti della squadra che naviga in piena zona retrocessione, il neo tecnico Fabio Gallo – reduce dall'esperienza esotica in Azerbaijan come vice di De Biasi – dovrà anche ricucire con una tifoseria sul piede di guerra nei confronti della prorpietà a cui non le ha mandata a dire nei giorni scorsi (“Siamo stanchi di essere umiliati, la nostra pazienza è finita") dove si leggevano anche accuse a una rosa “che credevamo competitiva, di esperienza e di spessore e invece si è rivelata come tante figurine, uomini senz'anima senza carattere e privi di orgoglio". Un compito non semplice per un tecnico che sembrava lanciato dopo le esperienze con Como Spezia e Ternana, ma che a Potenza ha vissuto alti e bassi venendo allontanato un anno fa dopo appena una vittoria in dieci gare e il penultimo posto in classifica. Una situazione molto simile a quella che si troverà ad affrontare da subentrante a partire da domani.