Esplode il caso Potenza, obbligatorio evitare altra estate di fuoco. Grassadonia e le imprese impossibili. Basta rinvii, asterischi, 0-3 a tavolino, algoritmi, classifiche riscritte

Neanche il tempo di chiudere la regular season che il campionato di Lega Pro partirà con gli spareggi promozione e retrocessione, un mese che si preannuncia particolarmente intenso e ricco di emozioni e colpi di scena. Impossibile già oggi fare previsioni. E' ovvio che Padova, Reggiana e Catanzaro siano indicate come favorite, forse hanno effettivamente qualcosa in più delle altre quanto a qualità della rosa, ma i playoff sono notoriamente un terno al lotto ed è chiaro che non sempre prevale l'aspetto meramente tecnico. Sono tante le componenti che possono fare la differenza: la serenità mentale (e occhio a una matricola come il Monterosi di Menichini o al Gubbio del sottovalutato Torrente), le tifoserie (e andare a giocare a Pescara, Palermo, Foggia e Avellino non è una passeggiata per nessuno), il blasone (Entella, Ancona e Cesena possibili mine vaganti). Comunque vada a finire rinnoviamo i complimenti a SudTirol, Modena e Bari e facciamo un in bocca al lupo collettivo a tutti, felicitandoci per la presenza in massa del pubblico dopo anni di chiusure e restrizioni e applaudendo ogni singolo presidente perchè, in tempi di crisi economica, è quasi un miracolo sportivo portare al termine una stagione e proiettarsi alla prossima con il rischio di non introitare abbastanza. Sarà un bel banco di prova anche per la classe arbitrale che, anche grazie all'ausilio della tecnologia, avrà la possibilità di riscattare un'annata in chiaroscuro. Siamo certi che tutto andrà nel migliore dei modi, il designatore Ciampi ha svolto un lavoro egregio e paziente e senza dubbio i suoi consigli saranno manna dal cielo per molti ragazzi che si giocano la possibilità di guadagnare categorie superiori. L'errore umano va messo in preventivo e fa parte del gioco, si crei un clima sereno nell'interesse della regolarità del campionato. Che vinca il migliore. Riflessione ora su Gianluca Grassadonia. Premessa: non abbiamo assolutamente nulla contro il mister, allenatore ancora molto giovane che spesso ha sfiorato imprese importanti anche in categorie superiori.
La storia insegna che ha accettato spesso situazioni a dir poco compromesse (problemi societari serissimi a Foggia e Salerno, classifica pessima a Pescara non certo per colpe sue) e molti dei calciatori che lo hanno conosciuto hanno speso unicamente parole d'elogio. Quando ci soffermammo sul suo licenziamento parlammo di "esonero tardivo" non perchè pensassimo dovesse essere mandato via, ma perchè riteniamo insensati questi ribaltoni a 2-3 giornate dalla fine. Un handicap anche per chi subentra e deve incidere in tempi minimi. Se una proprietà, a torto o a ragione, perde fiducia in un allenatore è doveroso sostituirlo prima. Viceversa meglio arrivare fino in fondo e tirare le somme a bocce ferme e a mente fredda. Capitolo Potenza. Ancora una volta il futuro della società è in bilico e il disimpegno apparentemente totale della proprietà lascia presagire un'estate rovente. Il rischio che si disputino playout "pro forma" e che si debba affidare ai ripescaggi per raggiungere le sessanta squadre è notevole, l'auspicio è che si tragga insegnamento dal caso Catania iscrivendo unicamente quei club che possono fornire garanzie pluriennali e a lungo termine. Basta rinvii, asterischi, 0-3 a tavolino, algoritmi, classifiche riscritte (come accaduto anche oggi all'Imolese, cambia l'avversario negli spareggi: si gioca con la Pistoiese, andata in trasferta) e tribunali che stravolgono tutto a ridosso di una gara determinante. Ne va della credibilità di questo sport.
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