Gli stipendi e il futuro del Catania. In Serie C c’è il miglior portiere d’Italia. Turris giochi da Dea! Cosa ci fa a Renate il gemello di Icardi? Un presidente di Lega Pro a rischio poltrona...

21.10.2021 00:00 di Nicolò Schira Twitter:    vedi letture
Gli stipendi e il futuro del Catania. In Serie C c’è il miglior portiere d’Italia. Turris giochi da Dea! Cosa ci fa a Renate il gemello di Icardi? Un presidente di Lega Pro a rischio poltrona...
TMW/TuttoC.com

Via il dente, via il dolore. Partiamo subito dalle note dolenti, nonostante i tre gironi di Serie C ci stiano regalando emozioni a raffica e parecchie storie meritevoli di approfondimenti. E invece al 20 di ottobre siamo ancora qui a parlare di club sull’orlo del baratro e a rischio fallimento a fine stagione. Magari pilotato per salvare capra e cavoli, sperando in un nuovo acquirente solido all’orizzonte (difficile ma non impossibile...). Intanto il pagamento degli stipendi (ancora da completare...) in ritardo costerà un’altra penalizzazione al Catania, che fuori dal campo non trova pace. Sul rettangolo verde la squadra di Baldini appare sbarazzina e ostica per tutti grazie ai gol del giovane bomber Luca Moro (classe 2001 dal futuro radioso in categorie superiori, segnatevi il nome...). Difficile però pensare di arrivare a giugno in queste condizioni visto che siamo soltanto alla prima scadenza. Gli 87mila euro raccolti finora coprono solo in parte i costi gestionali e si naviga a vista. Un dramma per una piazza come Catania che vale e merita di più. La SIGI finora ha coperto un’unica mensilità (quella di luglio) per i tesserati, mentre per agosto e settembre i pagamenti dovrebbero essere completati entro fine mese. Un tirare a campare che non serve a nessuno e getta - come al solito - un’ombra sul campionato e sul sistema. Non dimentichiamoci la querelle Tacopina con il mancato ingresso dell’imprenditore americano che ha poi dirottato le sue mire sulla SPAL. Troppo ingenti i debiti pregressi. La situazione non è mutata e chi si è interessato al club per rilevare le quote di SIGI è apparso inaffidabile e inconsistente per finanziare una società di calcio. Vendere Torre del Grifo appare il primo passo per garantirsi un futuro almeno fino a giugno. E poi? Del diman non v’è certezza...

“Ah come gioca la Turris!”. Parafrasando il compianto Maurizio Mosca non potremmo non omaggiare diversamente il calcio champagne della compagine campana. Un 3-4-3 spumeggiante e dai ritmi elevatissimi che hanno reso la squadra biancorossa la mina vagante del girone C. Un piccola Dea, verrebbe da dire. D’altronde le somiglianze con l’Atalanta sono parecchie. Merito di quella vecchia volpe di Bruno Caneo che in quel di Torre del Greco ha replicato in miniatura il modello nerazzurro del suo maestro Gian Piero Gasperini. D’altronde non poteva essere altrimenti per chi è stato l’ombra del tecnico di Grugliasco per oltre 30 anni. Compagni di squadra a Palermo e poi braccio destro nei tanti anni in giro per l’Italia fino alla scelta un paio di anni fa di mettersi in gioco in proprio. Segnali incoraggianti a Rieti prima del gran lavoro con la Turris: Caneo ci ha preso gusto e non vuole smettere di stupire. A 64 anni suonati ha l’entusiasmo di un ragazzino: lo stesso che si percepisce nel guardar giocare la sua squadra. Una macchina quasi perfetta che sfrutta l’uno contro uno a tutto campo, proprio come fa il Gasp. Non a caso i corallini hanno il miglior attacco del girone (21 gol) e hanno già mandato a segno 7 calciatori. Da Leonetti a Giannone passando per Tascone e Santaniello appaiono tutti rivitalizzati dalla cura Caneo che come il suo mentore Gasperini potrebbe rappresentare la svolta della carriera per i ragazzi che allena...

A proposito di chi più passano gli anni e più continua a migliorare: a Bolzano stanno finendo per gli aggettivi per Jack Poluzzi. Dai tempi della Giacomense uno degli estremi difensori più affidabili della categoria. Quest’anno però si sta superando, visto che non prende gol da 699 minuti. Una imbattibilità clamorosa che non ha eguali nel calcio italiano dalla A alla D quest’anno. Appena una rete subita e zero tra le mura amiche del Druso. Una saracinesca nel vero senso della parola che sogna come il club altoatesino la Serie B. Con la Spal l’ha solo sfiorata, arrivarci a 33 anni potrebbe essere una splendida storia di calcio. Mai smettere di sognare...

L’altra sera guardavo in tv su RaiSport il Monday Night Renate-Pro Vercelli e a un certo punto ho strabuzzato gli occhi con un interrogativo che mi balenava nella mente: ma cosa ci fa ancora in Serie C uno come Francesco Galuppini? I misteri del calcio italiano che troppo spesso preferisce puntare su carneadi dall’estero invece che dare una mezza occasione ai ragazzi delle categorie inferiori. Sinistro vellutato e la capacità di giostrare in tutti i ruoli offensivi: trequartista, prima o seconda punta all’occorrenza. Insomma, un attaccante completo. Tanto che Mister Aimo Diana avrebbe fatto carte false per averlo alle proprie dipendenze anche alla Reggiana. Invece il Renate ad agosto ha tenuto duro e ora se lo gode. Molti però non sanno che Galuppini da ragazzino era il gemello offensivo di un certo Mauro Icardi nella Primavera della Sampdoria. Un tandem atomico in campo e fuori. Correva l’anno 2011, due lustri dopo i due hanno fatto carriere antitetiche. Galuppini, infatti, addirittura ha rischiato di smettere dopo essere precipitato in Serie D. Sembrava l’inizio della fine e invece con Piacenza e Ciliverghe arriva la rinascita che lo riproietta nel calcio professionistico dopo aver vinto pure il Pallone d’Oro (quello dei Dilettanti). Il Parma lo ingaggia con un contratto triennale, ma all’ex partner di Icardi non dá mai una vera chance. A Renate il boom nell’ultimo triennio proprio grazie a Diana, che punta forte su Galuppini, convinto che Francesco abbia espresso finora solo un terzo delle sue potenzialità. Il resto è stretta attualità con il classe 1993 diventato uno degli attaccanti di riferimento della categoria e pronto al salto in B. E chissà che non lo faccia la prossima estate proprio grazie alla Reggiana di Diana. Una traccia da seguire per tutti gli appassionati di mercato...

PS In chiusura vi lasciamo con una chicca di quelle che vi piacciono tanto. Dopo 12 anni di onorato servizio sembrerebbe a rischio la rielezione a presidente del Sudtirol di Walter Baumgartner, uno dei motori della favola biancorossa che ha più volte sfiorato la B nonchè una figura molto quotata in Lega Pro (ha sostenuto attivamente l’elezione di Gabriele Gravina prima e Francesco Ghirelli poi). I soci del club altoatesino voteranno il prossimo 28 ottobre e c’è aria di clamorose sorprese all’orizzonte. Sarà davvero così o si trattano di manovre elettorali? Alla prossima puntata...