Il fatto della settimana - Fulmine a ciel sereno a Foggia: divergenze sul rinnovo (e non solo), dimissioni per Gallo. Canonico lo attacca e poi sceglie Somma che torna in panchina dopo più di 27 mesi...e vince!

26.02.2023 00:00 di  Valeria Debbia  Twitter:    vedi letture
Il fatto della settimana - Fulmine a ciel sereno a Foggia: divergenze sul rinnovo (e non solo), dimissioni per Gallo. Canonico lo attacca e poi sceglie Somma che torna in panchina dopo più di 27 mesi...e vince!
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© foto di Nicola Ianuale/tuttoSALERNITANA.com

Un fulmine a ciel sereno: martedì 21 febbraio mister Fabio Gallo si è dimesso a sorpresa dall’incarico di allenatore del Foggia. In tarda mattinata la comunicazione ufficiale al club e i saluti con un post Instagram: "Grazie di tutto", con un cuore rosso ed uno nero a corredo. Alle 17 il presidente Nicola Canonico si è poi presentato in conferenza stampa, accompagnato dal direttore sportivo Piergiuseppe Sapio.

Al centro della rottura viene spiegato da quest'ultimo che ci sarebbero le distanze sul rinnovo di contratto: "Ieri mattina (lunedì, ndr) il procuratore del tecnico Fabio Gallo ha inizialmente scritto un messaggio al presidente dove inizialmente si voleva parlare del rinnovo. Poi ha contattato me. La nostra idea era parlare del rinnovo in un secondo momento, a fine stagione, per valutare il tutto in modo tranquillo. C'era un accordo tra le parti, stipulato già all'inizio quando era arrivato il tecnico: Gallo è venuto meno a questo accordo e stamattina ha presentato le sue dimissioni. C'era una scrittura privata secondo cui se il Foggia fosse finito nelle prime cinque posizioni ci sarebbe stato il rinnovo automatico. E oggi siamo quarti. C'erano cifre già stabilite e queste cifre sono state raddoppiate".

Molto più duro è stato il commento del presidente Nicola Canonico: "Lui dice che è accaduto un fatto gravissimo? Se lui ce lo racconta... lui dev'essere coerente con quello che dichiara. O chi lo rappresenta racconta a Sapio cose non corrette, cioè se non rinnoviamo il contratto io mi dimetto... Una società non può essere ostaggio di un allenatore: se si comporta così lui non tiene al Foggia, non ha neppure salutato la squadra. Se noi lo abbiamo cercato? Io personalmente no. Se uno decide di andare via, io non obbligo a stare con noi. Muore un papa, se ne fa un altro. Parlasse di questo gravissimo: io non so rispondere. Io riporto i fatti veri: se noi non avessimo rinnovato il contratto, lui si sarebbe dimesso e si è dimesso. Sono rammaricato dal suo atteggiamento, io capisco guardi all'aspetto economico più che alla squadra e se lo fa avrà le sue ragioni. Però lo trovo poco professionale. Lo staff è rimasto tutto qui. Abbiamo parlato con la squadra e ho visto i ragazzi sereni per quello che è il momento. Ci dispiace perché abbiamo fatto tanti punti insieme, ma ha deciso da un punto di vista egoistico ed economico. Questo fatto grave che lui paventa saremo tutti contenti di conoscerlo per rispondere a tema. Quando lui parlerà, tireremo fuori i documenti".

Alla base della sua decisione ci sarebbero anche alcune divergenze nate durante il mercato di gennaio. Gallo si aspettava qualche soluzione dagli svincolati, su cui il club non era d’accordo. "Durante il mercato - ha proseguito Canonico - c'è stata una lite tra me e lui legata ad un giocatore: il direttore Sapio è riuscito a portare a Foggia un giocatore di nome Antonio jr. Vacca. Penso che tutti lo conoscete meglio di me: mettere in discussione Vacca significa ledere l'intelligenza del club che lo rappresenta. Lì si sono lesi i rapporti. Se un allenatore vuole fare anche il direttore sportivo deve chiedere al club che gli sia data la possibilità di allenare e gestire i giocatori che lui vuole, ma noi non abbiamo fatto un contratto di questo tipo con lui. Le regole devono essere rispettate da parte di tutti. Lui è stato comunque bravo a rimettere in piedi questo gruppo, ma ha anche uno staff importante che è rimasto a Foggia, a differenza sua che è scappato".

Il giorno dopo le dimissioni ha parlato anche lo stesso Fabio Gallo: "Non mi sono dimesso per il rinnovo. Ci sono delle situazioni che non ho digerito. La carta privata di cui si parla è vera, con una proposta di circa 65 mila euro e vengo a sapere a dicembre, prima della partita col Latina, che non è stata depositata e non per negligenza mia. C’erano anche altri premi collegati, in caso di conquista del quinto posto. Canonico mi ha scritto domenica scorsa: “Mi auguro che non sia come il primo tempo di Francavilla”. E io gli ho risposto: “Presidente è la formazione che ti ho detto ieri, io ho fiducia”. “Tu sei il mister”, ha detto. “Esatto e le responsabilità sono mie”, la mia chiusura. Successivamente il direttore Sapio mi ha convocato in sede per parlare con lui e il dg Milillo, per discutere di aspetti tecnici. Dopo dieci minuti, dove ho solo ascoltato, gli ho detto: “Quindi cosa vi devo rispondere?”. Mi sono alzato e sono andato via! La settimana prima della partita con il Pescara il mio agente mi ha confidato di aver saputo di un contatto con un importante dirigente di una squadra del nord, per chiedere il nome di un allenatore in caso di sconfitta del Foggia Subito dopo mi ha chiamato Sapio per riferirmi le stesse cose. Da lì in avanti sono stato sempre a rischio esonero. Sono arrivato con l’obiettivo salvezza, invece la squadra oggi è al quarto posto in campionato… Vacca è un ottimo giocatore e non lo devo discutere io. Il mio dubbio è sulla sua tenuta fisica, visto che non giocava da 10 mesi. Si sta riprendendo e i problemi in allenamento mi hanno spinto a non farlo giocare. Beretta è un ottimo giocatore, ma non era la mia prima scelta, perché avevo bisogno di altre caratteristiche… Mi spiace che i tifosi l’abbiano presa così, questa è la motivazione delle mie dimissioni. Ho una dignità e non me la faccio calpestare da nessuno".

Giovedì il comunicato ufficiale con il nome del successore: "Il Calcio Foggia 1920 rende noto di aver affidato la panchina della prima squadra fino al 30 giugno 2023 a Mario Somma". Attualmente seconda voce delle gare di Lega Pro su Raisport, Mario Somma torna così in panchina dopo più di 27 mesi e con un curriculum che parla di esperienze sfortunate negli ultimi 13 anni (e più): fu esonerato il 2 novembre 2020 dal Potenza con la squadra al 16° posto dopo 8 giornate. Prima di quell'avventura, quasi 4 anni senza panchina: nel settembre 2016, infatti, venne nominato tecnico del Catanzaro, ma il 20 ottobre, dopo la sconfitta per 4-0 contro il Matera, fu esonerato. Sfortunata anche l'esperienza della stagione 2015/16 al Latina in Serie B: subentrò all'esonerato Iuliano, con accordo biennale, ma a fine febbraio venne sollevato dall'incarico in seguito alla sconfitta casalinga contro il Modena. Stessa sorte a Salerno nel 2014 e a Grosseto nel 2012. Nel 2010/11 si dimise, invece, da tecnico del Cosenza, ma anche le avventure precedenti a questa non sono indimenticabili (esonero a Trieste, non conferma a Mantova e a Piacenza, esonero a Brescia): solo ad Arezzo ed Empoli ad inizio carriera le stagioni più proficue. 

Alla presentazione ha quindi confidato: "Quando non ti arriva una chiamata da tempo e tu hai il fuoco dentro diventa difficile resistere, per questo non ho avuto alcuna esitazione e non è stato neanche un problema di contratto. Ho sposato il progetto e mi sono precipitato qui con la voglia di far bene. Non ci saranno mezze misure: o si costruisce qualcosa di importante, oppure niente. Devo ringraziare il presidente per l’opportunità, quando è squillato il telefono ero sul divano e a momenti non ci credevo. Mi sono subito tuffato in questa avventura". Avventura che gli ha già regalato la prima gioia: il successo nel derby di Andria. Ok, la Fidelis è ultima in classifica,  non vince dallo scorso novembre, ma un derby è sempre un derby, sfugge a qualsiasi logica, tanto più con tutto ciò che hanno dovuto vivere i rossoneri. E per Somma può essere la volta buona per rinverdire i fasti di un tempo...