IL FATTO DELLA SETTIMANA - IL GONG DEL MERCATO E' SUONATO. LA PALLA PASSA AL CAMPO

01.02.2020 00:00 di  Valeria Debbia  Twitter:    vedi letture
IL FATTO DELLA SETTIMANA - IL GONG DEL MERCATO E' SUONATO. LA PALLA PASSA AL CAMPO
TMW/TuttoC.com
© foto di Luca Tumminello

Veramente ostico trovare in questi ultimi sette giorni qualcosa di più importante della fine del mercato. Inevitabile quindi che in questa sede ci si soffermi per l'ennesima volta sulla grande giostra delle trattative, tra affari fatti e sfumati, col gong che inesorabile ha suonato alle 20 del 31 gennaio: il calciomercato ha chiuso i battenti. Almeno per ora, almeno nella maggior parte dei casi. Perché lo sappiamo: da queste parti non finisce davvero mai. C'è sempre tempo per rinnovi, per la corsa agli svincolati, o magari per qualche esonero. Ci si divertirà ancora. Chi si è mosso meglio, chi peggio? Sarà il campo a parlare da qui a fine ad aprile (ed oltre). Qualcuno ha cercato di correggere i propri errori, qualcuno non è riuscito a farlo. Ora il divertimento sarà quello dei giudizi: a breve gli ineludibili pagelloni. Si sa: li porterà via il vento. Ma soprattutto e il campo: il giudice ultimo di ogni trattativa è il risultato, inutile scontrarsi.

Ma andiamo a vedere un po' più nel dettaglio quel che è successo, nel corso della settimana, ma soprattutto nelle ultime 24 ore: AlbinoLeffe e Pro Patria senza nuovi volti; Ternana, Rende e Pistoiese senza cessioni. Qualcuno si è mosso al minimo (la capolista Vicenza ha chiuso solo l'affare Nalini), qualcuno si è sovraesposto (il fanalino di coda Rimini su tutti), qualcuno ha praticamente già costruito la squadra del futuro (il Monza che probabilmente già pensa alla A, con Machin e un Brighenti tolto dal mercato nelle ultime ore).

Poi c'è come sempre chi ha calato l'asso al fotofinish: quest'anno la palma è andata alla Triestina che ha chiuso Sarno a sei secondi dal termine. Sei soli secondi perché l'affare fosse valido. Affare che - tra l'altro - potrebbe persino rivelarsi il vero colpo di questa sessione. Ma - e ci ripetiamo - sarà solo il campo il giudice insindacabile.